Lo strano caso della Giornata del Ricordo nel Municipio 3

Lo strano caso della Giornata del Ricordo nel Municipio 3Il Municipio 3 celebrerà la Giornata del Ricordo. E già questa è una notizia. La parte di cronaca ce la fornisce però il consigliere Gussoni, capogruppo di Fratelli d’Italia e già candidato alla Presidenza del Municipio, tramite una interrogazione. In sostanza, l’incontro sarà tenuto dall’ANPI e costerà 400 euro. Qui si aprono due questioni principali. La prima: l’ANPI da sempre sostiene tesi negazioniste sulle Foibe, come ad esempio riportato da https://www.ilgiunco.net/ nel comunicato della sede di Grosseto:

“Non fu una “pulizia etnica” verso gli italiani, ma una resa dei conti generale, soprattutto politica, che si svolse in tutta l’Europa verso camicie nere, SS, militari e civili legati all’apparato di occupazione, collaborazionisti, ostaggi, sloveni, croati, tedeschi, avversari politici e tanti innocenti”

E quando non negazioniste, sicuramente volte ad uno strisciante giustificazionismo, come nel comunicato ufficiale dell’ANPI nazionale:

“Se si fosse privilegiata la ricerca storica su questa questione – prosegue Anpi – non sarebbero stati dimenticati, con il semplice metodo dell’omissione: l’invasione fascista di quei territori in seguito all’entrata in guerra al fianco della Germania nazista; l’espulsione delle popolazioni non italiane e comunque l’’italianizzazione forzata’ (reato parlare lo sloveno e il croato); l’infoibamento dei resistenti e dei civili jugoslavi; i tre anni di persecuzioni nazifasciste in quei territori”.

Ora, intendiamoci, se si fosse privilegiata la ricerca storica sul 25 aprile probabilmente gli Italiani della Liberazione avrebbero una visione un filo diversa. Ma come dice giustamente lo storico Barbero (sicuramente non un camerata), storia e memoria sono cose molto diverse. E il Giorno del RICORDO dovrebbe farci capire di quale delle due cose si stia parlando. Ma al Municipio 3 non pare interessare, quindi, invece delle Associazione degli Esuli, si chiamano a parlare i partigiani. Partigiani che la ricerca storica ci dice che qualche colpa nel fenomeno non si può escludere l’abbiano avuta. Ora, non si tratta di accusare il Municipio di aver invitato a parlare nel Giorno della Memoria i reduci della X MAS, ma di sicuro un problema si pone, come correttamente fa notare Gussoni.

Ma le stranezze non si fermano qua. Infatti nella richiesta di finanziamento ci sono alcune curiosità. La prima: è ben in evidenza l’IBAN cui pagare. E fin qui, tutto bene, la gente è previdente, ma siamo sicuri sia quello dell’ANPI? La seconda: chi firma la richiesta si autoproclama responsabile ANPI, ma non dà alcuna prova di questa sua qualifica. E se non lo fosse? Il Municipio ha controllato di star pagando la persona giusta? Ma non finisce qui.

Anche ammesso che l’IBAN sia quello dell’ANPI e che la persona abbia il potere di rappresentanza, si pongono altri due problemi: primo, non si sa chi sia il relatore. E secondo, per questo relatore si chiede un rimborso spese per il viaggio. Quale viaggio? Da dove viene? Chi è il mister x? E che importanza ha tutto questo, vi chiederete voi. Beh se sabato 12 febbraio, alla conferenza, si presentasse un anziano partigiano Croato a dire, nell’ordine, che: 1. nelle foibe ci sono finiti solo fascisti 2. che furono al massimo qualche centinaio e 3. che gli Jugoslavi avevano tutto il diritto di infoibarli, noi cittadini di Milano avremmo contribuito a pagare per lo spettacolo.

E, se la cosa può essere disgustosa, sarebbe comunque legittimo. Quello che rende la vicenda degna dell’attenzione della magistratura contabile, come sempre nota nella sua interrogazione il capogruppo FDI Gussoni, è il velo di oscuramento sull’intera vicenda. Non pare a chi scrive che sia costume delle istituzioni milanesi fare bonifici in bianco senza dettagli dei costi a tutti. C’è sempre qualcuno, soprattutto a sinistra, però, che è più uguale degli altri.