Erano circa 200 gli autisti NCC, che ieri sera alle 18.30 hanno iscenato una protesta che ha bloccato parte della città. Dopo essersi radunati in via Marina, hanno formato un corteo con le loro berline e si sono mossi in direzione dell’aereoporto di Linate, percorrendo corso Venezia, viale Majno, piazza V Giornate, corso XXII Marzo, viale Corsica, viale Forlanini fino all’ingresso dell’area esterna dello scalo milanese. Un tragitto svolto senza usare le corsie preferenziali in modo di rallentare più possibile il traffico.
Il motivo del contendere è la possibile applicazione dell’articolo 29 comma 1-quater del decreto legge 207 del 2008, che ha aggiornato la legge 21 del 1992 sul trasporto pubblico non di linea, mai entrato in vigore, perché rimandato per un decennio inserendolo nel decreto Milleproroghe che quest’anno potrebbe non essere presentato in tempo utile per sospenderne gli effetti. Per sollecitarne un nuovo rinvio o chiederne l’abrogazione che gli autisti hanno voluto far capire di essere pronti ad azioni eclatanti.
L’articolo contestato prevede per gli Ncc l’obbligo di rientro in autorimessa al termine di ogni servizio effettuato prima di potere caricare un altro cliente, un obbligo che se applicato, secondo le associazioni di categoria, porterebbe alla chiusura di almeno tremila imprese e alla perdita di lavoro per decine di migliaia di autisti. Ieri, nessuna decisione. «Ci siamo limitati al flash mob cercando di limitare i disagi. Se la legge dovesse entrare in vigore, gli NCC si dicono pronti a bloccare l’aeroporto, coordinandosi con i loro colleghi di altre città che farebbero lo stesso.