La differenza tra Boston e Roma. A Boston si dice più o meno quello che si dice in Italia, la posizione americana è molto dura, solo che qui non hanno gli stessi problemi economici che potremmo avere noi. Noi abbiamo una serie di problematiche: il prezzo del gas, la disponibilità del gas e il costo dell’energia che gli Stati Uniti non hanno
✔️Bisognava fare dei rigassificatori, ricordiamoci che a Brindisi la British Gas doveva farne uno poi ne è uscita a pezzi, disgustata da quello che ha visto. Poi ricordiamoci che l’industria, e qui rispondo all’On. Lezzi, ha bisogno anche di gas vero, ossia non è che si fa tutto con i pannelli solari, le ceramiche devono alimentare i forni con il gas, le acciaierie anche, quindi non è ipotizzabile un paese solo con le rinnovabili. Per il momento non si parla ancora di interruzione di gas russo, la banca di Gasprom non è stata sanzionata da Swift, quindi noi possiamo continuare a pagare il gas alla Gasprom Bank e Gasprom ci manda il gas, questa è una nota non positiva ma neanche negativa quindi possiamo ancora aspirare ad avere il gas. Se viene interrotto ci facciamo il segno della croce perchè è quasi primavera e forse ne consumeremo di meno, poi dobbiamo riattivare il carbone e sperare di avere un po di gas liquido dal Nord Europa, ma onestamente non so se basti, verrà razionato.
✔️Se New York apre con tonfo del 3% l’Europa apre con tonfo del 5%, per cui la situazione dell’assetto finanziario è abbastanza grave, significa che i mercati non credono che le forniture di gas saranno mantenute e questo è un appunto che voglio fare a Draghi, perché io non ero favorevole all’interruzione dello Switf per esempio, perchè non fa altro che spingere la Russia e la Ciba nei sistemi alternativi, e da fiato alle cryptovalute
di Alberto Forchielli Ieri sera ospite di #MassimoGiletti a Non è l’Arena