Dall’armiamoci e partite all’armateli e mandateli al fronte. Quando si pensava di aver toccato il fondo con una certa propaganda para bellica come il noto armiamoci e partite, ecco che l’opinione pubblica italiana viene orientata verso l’armateli e mandateli al fronte. Con un paraculismo di livello alto persino per gli italiani, abituati a votare verde ma a volere il suv a diesel perché costa meno. Quelli che firmano appelli gretini per poi portare i figli a scuola in auto anche se la scuola sta a un chilometro da casa. Perché l’ambiente va difeso, ma ad agosto in casa voglio 20 gradi. Così come l’Ucraina va difesa, ma guai ad armarsi e partire. Anzi, visto che l’Ucraina è stata trasformata dagli occidentali in un deposito di armi, basterebbe solo il partire: la parte dell’armarsi si può espletare in loco. Ma hai visto mai che poi devi pure farla la guerra oltre che incitare gli altri a combattere. Così in un attimo siamo passati dall’armiamoci e partite all’armateli e mandateli al fronte. Tra l’altro contro gli stessi russi che hanno comunque continuato a fornire il gas a chi gli impone sanzioni sempre più dure su ordine degli Stati Uniti di un Biden alla disperata ricerca di riscatto dopo le magre figure di inizio mandato. Ma la retorica bellica piace tantissimo a chi sa per certo di avere l’esenzione dal fronte. Sarebbe bello se politici e commentatori così convinti che Putin vada fermato si recassero in Ucraina. Ci è arrivato chiunque volesse a Kiev, tanto che alcuni coraggiosi cronisti sono lì a raccontare giorno per giorno la durezza della guerra. Allora perché non organizziamo un bel pullman? Con tutte le spese con cui si erodono i soldi delle tasse, un bel camion di cantori della guerra giusta potrebbe essere un’idea. Anche perché la crisi economica è tutt’altro che passata e oggi come oggi liberare qualche posto di lavoro serve come il pane in tempo di guerra. L’insopportabilità manifesta di chi si permette di invocare sanzioni, interventi Nato e presunte guerre nucleari ha raggiunto ormai livelli inaccettabili. Dopo aver spremuto gli italiani con le tasse e la progressiva erosione dei diritti sociali in favore dei diritti civili (cioè oggi si possono sposare i gay, ma l’articolo 18 non esiste più e qualcuno lo considera un passo avanti) ora vogliono pure spedirli al fronte per morire in nome di non si sa bene cosa, visto che le bombe democratiche hanno distrutto una mezza dozzina di Paesi solo negli ultimi 30 anni. Allora forse è necessario sposare l’idea di passa dall’armiamoci e partite all’armateli e mandateli al fronte. Ma loro, i leoni con la pelle degli altri.