Hanno di nuovo messo a verbale il loro dramma e le violenze subite la notte dello scorso Capodanno in piazza Duomo a Milano, quando sono state circondate e aggredite sessualmente, alcune delle ragazze vittime della “furia brutale” del “branco’”, un’orda di giovani che le ha costrette a subire abusi a volte anche per venti minuti. Oggi, infatti, davanti al gip Raffaella Mascarino è iniziato l’incidente probatorio per ‘cristallizzare’ le loro dichiarazioni già rese, assieme ai riconoscimenti fotografici, in vista del processo.
Incidente probatorio che proseguirà anche il 6 maggio e che era stato richiesto dal pm Alessia Menegazzo e dal procuratore aggiunto Letizia Mannella, titolari dell’indagine che ha portato in carcere Mahmoud Ibrahim, 18 anni, fermato a Milano, e Abdallah Bouguedra, 21enne di Torino. Per la vicenda anche la magistratura minorile ha disposto l’arresto di un 16enne egiziano senza fissa dimora e di un connazionale 17enne con permesso di soggiorno. Il Riesame, tra l’altro, ha deciso che la custodia in carcere vada applicata anche al 19enne Abdel Fatah (la sua difesa, però, ha fatto ricorso in Cassazione).
Stamani sono state ascoltate, davanti a giudice, inquirenti e difensori degli arrestati, quattro amiche che subirono abusi vicino alla Galleria Vittorio Emanuele II e nel pomeriggio saranno sentite due ragazze che con lo stesso schema furono aggredite all’angolo con via Mazzini (le violenze su una di loro vennero documentate in un noto video). “Mi sono ritrovata per terra, senza riuscire a rialzarmi e sentendomi soffocare, ho iniziato a pensare di morire. Ero atterrita dalla paura, mentre la mia amica strillava”: questo solo uno dei tanti racconti già emersi dagli atti e confermati nell’incidente probatorio. Tra le vittime, in totale una decina, anche due turiste tedesche.