“La previsione di rendere a pedaggio l’ingresso in Area B, contenuto nel Documento Unico di Programmazione, ha lo scopo di far ripiombare nel Medioevo Milano quando ai confini della città c’erano i caselli daziari” lo scrive in una nota Alessandro De Chirico, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale.
“Non oso immaginare cosa accadrà se anche nei comuni limitrofi – continua De Chirico – per far quadrare i conti, faranno pagare l’ingresso nelle loro città per chi vorrà andare, ad esempio, a Segrate per godersi l’Idroscalo oppure recarsi al grande magazzino di Corsico o al nuovo stadio di Sesto San Giovanni. Per non parlare di tutti quelli che usano il proprio veicolo come strumento di lavoro e che saranno fortemente penalizzati. Ancora peggio l’emendamento dei colleghi ecotalebani che vorrebbero introdurre il car pooling, ma non ci dicono chi controllerà la condivisione dell’auto e quali saranno le verifiche attuate dalle Autorità preposte. Controlli a campione o strutturali? Già mi vedo i furbetti dell’hinterland con tre manichini in auto per non pagare l’ingresso in città. Ci sarebbe da ridere – conclude l’azzurro – se non ci fosse purtroppo da piangere per l’improvvisazione ideologica alla guida della nostra città”.
“Su Area B questa Giunta sta andando in corto circuito, rimanendo vittima del proprio ambientalismo di facciata”, commenta invece Chiara Valcepina, Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia. “Le parole del sindaco Sala – aggiunge la Valcepina – che prima dice di non aver previsto un ticket per Area B ma subito dopo afferma: «In futuro si vedrà», sono preoccupanti. A questa Giunta, è chiaro, serve una valvola di sfogo, risorse da attivare al bisogno per tenere in piedi un bilancio precario, che poggia solo su multe e balzelli”.
I milanesi – conclude Valcepina – meritano chiarezza e una visione di città che produca ricchezza, che favorisca la mobilità invece di impedire gli ingressi. Si impegnino a creare infrastrutture e a garantire accessibilità e il ripopolamento della città, invece di trincerarsi dietro a un finto ambientalismo che fa male a Milano e ai milanesi”.