Milano non è una città per giovani: la classifica del Sole 24 Ore ha stroncato la metropoli lombarda, sprofondata alla 60esima posizione per qualità di vita dei bambini e, addirittura, alla 95esima posizione per quella dei ragazzi. Eppure, è nella top 10 delle città per gli anziani. In un solo anno, Milano ha perso ben 18 punti nella classifica della qualità di vita dei più piccoli (nel 2021 era al 42esimo posto) e 19 punti in quella degli under 35 (nel 2021 era 76esima). Nel corso degli anni il primo cittadino si è sempre fregiato delle classifiche generiche che incoronavano Milano come una delle migliori città d’Italia (se non la migliore, come nel 2018). Adesso, quale giustificazioni avanzerà per il triste risultato, che etichetta il capoluogo lombardo come una città “vecchia”?» commenta l’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, in merito alla classifica pubblicata dal Sole 24 Ore, “Qualità della vita: bambini, giovani e anziani”. «Il sindaco si preoccupa di tutelare gli immigrati, organizzando le note marce pro-immigrazione, e di salvaguardare i diritti della comunità Lgbt», continua l’assessore, «e nel frattempo si dimentica dei giovani, il futuro del Paese, che, specialmente nei quartieri periferici della città, sono abbandonati a sè stessi».
«In periferia i servizi per i giovani scarseggiano», prosegue l’assessore, «non è possibile accontentare la fascia d’età più bassa dotando, per esempio, i giardini del Giambellino di due cyclette destinate all’attività fisica. Serve un intervento mirato: investire sui giovani significa investire sul futuro». «E l’ormai noto problema degli affitti alti – solo 7 sono le città peggiori per i costi di locazione – non è il solo motivo per cui la città non è per gli under 35: Milano è la seconda città italiana con il maggior numero di persone laureate, ma se si osserva la disoccupazione giovanile tra i 15 e i 29 anni si nota come scenda drasticamente alla 43esima posizione e rimane molto bassa anche per l’imprenditorialità giovanile (87esima). A fronte di questi dati allarmanti, credo sia urgente intervenire» conclude De Corato.