Sono stati resi noti oggi i dati ISTAT (esposti in seguito) relativi ai reati commessi nelle principali città italiane secondo i quali, Milano ha il tasso di delittuosità totale più elevato del nostro paese. Una notizia che ha fatto drizzare i capelli in testa agli esponenti del centrodestra milanese che non hanno tardato a fare sentire la loro voce.
“I dati Istat sulla delittuosità confermano una sensazione molto diffusa in città tranne che nella Giunta di Beppe Sala: Milano è una città poco sicura dove le forze dell’ordine hanno segnalato alla magistratura più delitti“. Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Fabrizio De Pasquale. “È il frutto di una politica tesa ad accogliere più migranti di quanti la città ne potesse realisticamente ospitare – prosegue -. Il risultato di una scarsa attenzione al rispetto della legalità in periferia e nei quartieri di edilizia residenziale pubblica, nonché di una gestione burocratica della vigilanza urbana mal utilizzata per compiti di presidio e sicurezza. Il dato fa comprendere come il problema non sia il decreto Sicurezza ma il lassismo nell’affrontare immigrazione clandestina di cui il Comune di Milano si erge tuttora a paladino“.
“Ancora una volta Milano, secondo i dati Istat, vince la classifica di città con il tasso di delittuosità più alto di Italia, un record, che riconferma l’emergenza sicurezza, al quale ormai Sala e la sua Giunta sono abituati. Le città della Camorra e della Mafia, Napoli e Palermo, sono più sicure di Milano“. Afferma invece l’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Questo ennesimo schiaffo in tema di sicurezza alla città di Milano – prosegue – continuerà a essere minimizzato da Sala e dal Centro sinistra, che hanno dimostrato di essere molto più attenti ai temi dell’immigrazione“. A Milano, evidenzia De Corato “sono presenti 262.521 stranieri regolari e quasi 49mila clandestini, mentre nell’intera regione sono rispettivamente 1.153.835 e 112 mila. Secondo i dati di Orim e Polis Lombardia, rapportando i crimini commessi da italiani e da stranieri (regolari) con le loro rispettive popolazioni il tasso di delittuosità di questi ultimi è 5,6 volte superiore rispetto a quello dei primi”. “Ovviamente bisogna tenere conto anche del fatto che in questo calcolo non sono considerati i reati commessi dai clandestini. Però, a detta del sindaco di Milano, – conclude De Corato – senza questi ultimi la città si fermerebbe“.
Secondo i dati dell’ISTAT, nel 2017 a Palermo si è registrata, per il terzo anno consecutivo, una sensibile diminuzione rispetto all’anno precedente dei reati denunciati, -5,7% (-19,6% rispetto al 2012). In drastica diminuzione i tentati omicidi, passati dal 2016 al 2017 da 22 a 11 (-50%, e -15% dal 2012); una sensibile diminuzione dei furti (-10,4% rispetto al 2016 e -24,4% rispetto al 2012) e in particolare dei furti con strappo (-15,9% rispetto al 2016 e -44,7% rispetto al 2012) e dei furti nelle abitazioni (-12,2% rispetto al 2016 e -42,9% rispetto al 2012) – una ulteriore e drastica diminuzione delle rapine (-29,6% rispetto al 2016 e -58,3% rispetto al 2012), e in particolare delle rapine in uffici postali (-46,7% rispetto al 2012 e – 80% rispetto al 2012) e delle rapine in esercizi commerciali (-46,6% rispetto al 2016 e – 68,9% rispetto al 2012).
I dati prendono in considerazione i delitti denunciati da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza all’autorità giudiziaria dal 2012 al 2017. Nel confronto con le altre grandi città italiane, si rileva che Palermo, con 4.428 delitti ogni 100 mila abitanti, ha fatto registrare anche nel 2017 il tasso di delittuosità totale (riferito a tutti i delitti) più basso.
La città con il tasso di delittuosità totale più elevato è Milano, con un valore (10.908,2 delitti ogni 100 mila abitanti) più che doppio rispetto a Palermo, seguita da Bologna (9.974,9) e Firenze (8.885,9). Nel meridione Napoli e Bari fanno registrare entrambe un valore prossimo a 6.000 delitti ogni 100 mila abitanti.