Cgil Amazon: protestare serve. Perché in questi giorni è arrivata la notizia che Amazon ha accettato buona parte delle richieste avanzate dalle driver. Ecco il comunicato dei sindacati:
Dopo la mobilitazione dei driver del mese di giugno, Assoespressi associazione datoriale della
filiera Amazon lombarda firma l’accordo con Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt.
Nell’accordo sono presenti i temi delle rivendicazioni portate avanti dai e dalle driver durante gli
scioperi e le assemblee che si sono svolti nel mese di giugno. I lavoratori e le lavoratrici hanno
ottenuto il Premio di risultato del 2021 e del 2022, la maggiorazione del 15% sul cambio dei giorni
dei contratti part-time e un osservatorio per discutere la congruità dei provvedimenti disciplinari legati
alla fase di carico.
La consegna a domicilio è ormai il servizio che contraddistingue il settore del Trasporto merci,
una trasformazione a cui i clienti finali non vogliono rinunciare e su cui Amazon fonda la sua
esistenza. Per questo i lavoratori e le lavoratrici consapevoli di essere indispensabili
continueranno a chiedere di veder riconosciuto il valore del loro lavoro da parte delle aziende.
La notizia migliore però è che protestare serve. Una lezione importante in un periodo storico in cui si cerca in ogni dove di comprimere ancora le poche libertà che non sono state già sacrificate al mito dell’economia.