Regionali 2023: la sinistra parte perdendo il candidato presidente. Perché se Sparta non ride, pure Atene ha i suoi guai: nel centrodestra infatti non si sa ancora chi sarà il candidato e la diatriba andrà avanti come minimo fino al 26 settembre. Ma nel centrosinistra si stavano già coccolando l’idea di un Carlo Cottarelli candidato alla presidenza e invece se lo ritrovano nelle liste nazionali del Partito democratico. Un vero fenomeno, visto che ha un mezzo piede in Azione (vedasi comitato scientifico). Così mentre Carlo Calenda gli sbatte la porta in faccia perché sono troppo di sinistra, i piddini caricano Carlo Cottarelli che di sinistra di fatto ha la mano, il piede, insomma tutta la parte del corpo opposta alla destra. Da una parte sarà contenta Giorgia Meloni perché la sempre maggior presenza di profili di destra anche nella sinistra politica dimostra la vittoria di una battaglia culturale ultradecennale. Dall’altra sarà quanto meno basito (F4) il Partito democratico lombardo e i suoi alleati che si trovano senza candidato e senza nemmeno qualcuno che gli abbia usato la cortesia di avvertirli per tempo. Così per le regionali 2023 la sinistra parte perdendo il candidato presidente: non esattamente un buon auspicio per una sfida che sembra già segnata dopo decenni di schiaffi pesantissimi nelle urne. Tra pandemie e tragedie annesse questa volta forse la Regione era contendibile, ma forse per restare fedeli alla tradizione il centrosinistra ha preferito azzopparsi subito. Ora qualcuno ha fatto trapelare che il sostituto potrebbe essere Pierfrancesco Maran. Probabilmente lo stesso Maran. Ma è anche vero che è uno dei pochi nomi noti del Pd lombardo, anche se soprattutto a Milano. In ogni caso, pure in caso di trovare il nome giusto le migliori speranze del centrosinistra lombardo risiedono nelle possibili divisioni del centrodestra.