La mail per difendersi dai taxisti che rifiutano il POS. Perché ogni tanto siamo così concentrati nell’incazzarci come api affumicate da dimenticare che esistono spesso soluzioni ai nostri problemi: un esempio è la mail del Comune a cui ci si può rivolgere per chiedere giustizia, visto che i taxi sarebbero un servizio pubblico e dunque vincolati a rispettare determinati parametri nell’espletamento del servizio. Come ha fatto sapere Palazzo Marino: “A Milano si controlla. Nei primi 5 mesi del 2022 la Polizia Locale di Milano ha sanzionato 35 abusivi e 29 tassisti che non rispettavano prescrizioni. I cittadini possono scrivere a mta.disciplinaretaxi@comune.milano.it”. Ecco dunque la mail per difendersi dai taxisti che rifiutano il POS:
mta.disciplinaretaxi@comune.milano.it
può sembrare poco, ma grazie alle sanzioni disciplinari il tassista irregolare o arrogante come quello che ha incontrato il turista australiano di cui si è occupata anche Selvaggia Lucarelli, rischia la sospensione della licenza. Dunque zero guadagni. Un argomento che senza dubbio può esercitare una maggior pressione sulla categoria che annovera molta gente a cui non sembra minimamente interessare l’educazione e il rispetto degli altri. Sempre che non li tocchi sul portafoglio. Anche il bellicoso taxista che ha spaccato i souvenir al turista australiano non appena ha rischiato dieci giorni di sospensione si è trasformato subito in tenerone che spiegava la sua lunga storia di opere buone. Perché da cafone violento (basta vedere come svuotava la sua auto dai bagagli degli australiani) a chierichetto è un attimo. Basta toccarli sui soldi.