“La favola della disperazione secondo cui Giorgia Meloni anche se donna non tutelerebbe, da premier, il mondo femminile, sembrerebbe aver contagiato anche Sala. Caro sindaco, non bastano due panchine pitturate di rosso per ergersi a paladino dei diritti delle donne”. Così l’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Romano La Russa, ha commentato le parole del sindaco Giuseppe Sala sull’impatto sui diritti delle donne nel caso di un’eventuale presidenza di Giorgia Meloni.
“Il nostro capoluogo registra un costante aumento delle aggressioni sessuali in strada – continua l’assessore – il magistrato Letizia Mannella ha lanciato un appello alle ragazze, invitandole a prestare attenzione in città e a non abbassare la guardia. Impossibile dimenticare, poi, quanto accaduto la notte di Capodanno in piazza Duomo, un episodio drammatico che restituì a tutto il mondo una pessima immagine di Milano”.
“Nei sei anni di legislatura di Sala sono state innumerevoli le manifestazioni per la tutela dei diritti LGBTQ+ – aggiunge l’assessore – per aprire le porte all’immigrazione clandestina o per la legalizzazione della cannabis, ma nessuna a favore dei diritti delle donne. Fu il centrodestra a organizzare un sit-in ricordo di Sana, la povera ragazza italo-pakistana uccisa dai parenti islamici perché occidentalizzata. Né dalla giunta, né dalla sua maggioranza, si levò una voce di sdegno in quell’occasione, e nessuno di loro partecipò all’iniziativa”.
“Il centrosinistra governa l’Italia da oltre 15 anni, e adesso, probabilmente per il timore di un’imminente sconfitta, giudica chi non ha ancora governato, gettando discredito gratuito e preventivo. È la solita vecchia politica di sinistra, che nonostante cambino i simboli e i segretari di partito, resta sempre uguale” conclude Romano La Russa.