Forse era meglio lasciare De Corato. Perché il La Russa minore non sembra tanto in palla. Nel mezzo di una campagna di Roma già vinta da Giorgia Meloni la linea del partito era quella di fare e dire il meno possibile per non prestare il fianco a polemiche e strumentalizzazioni. Invece lui si è fatto riprendere mentre faceva il saluto romano per strada. Ci voleva equilibrio, saggezza, insomma senso delle istituzioni per non gettare al vento il lavoro degli ultimi anni. Passare dal 4 al 24% non è cosa da poco. Nulla avrebbe vietato a Romano La Russa di continuare ad alzare il braccio alle commemorazioni di camerati, al massimo ci sarebbe stato il solito strascico di qualche pm con la voglia di titoli sui giornali. Ma sarebbe stata una questione politica di militanti. Invece quando si assume un incarico politico di un certo peso, specialmente se a ridosso di una sfida elettorale, sarebbe opportuno comportarsi in altro modo. Sull’inopportunità del gesto infatti si è espresso lo stesso La Russa. Peccato che siano lacrime di coccodrillo. Ecco perché diciamo che forse era meglio lasciare De Corato al suo posto. Magari pure solo fino al 26 settembre. Perché il vecchio leone scene simili non le avrebbe recitate, anche solo per calcolo. Poi è tutto comprensibile, pure l’avere troppo entusiasmo per la prospettiva di esprimere un premier. Però Giorgia Meloni a quella possibilità mica ci è arrivata con gesti scomposti.