“La politica di Beppe Sala ha delineato una città per city users, non a prova di famiglia, ragazzi e bambini, e per pochissimi ricchi rappresentanti solamente di una certa élites pro diritti Lgbt e ecologisti con il Suv. Una Milano che non rappresenta i milanesi, la loro laboriosità e lo spirito ambrosiano della città”. Ho paura che fra quattro anni saremo costretti a raccogliere i cocci di una Milano con profonde diseguaglianze e povertà”. Lo ha scritto in una nota Deborah Giovanati, consigliere della Regione Lombardia e vicecapogruppo della Lega a Palazzo Marino, a un anno dalla conferma di Sala come sindaco di Milano.
“È stato un anno di continui disastri”m, ha aggiuto, “i più eclatanti” dei quali “sono stati la gestione del trasferimento della Scuola Media per Ciechi di Via Vivaio, cercando di far fallire un modello educativo eccellente presente a Milano da più di 50 anni, la posizione non chiara sullo Stadio San Siro, la crescente criminalità che fa balzare Milano nei primi posti delle classifiche nere e la gestione della crisi economica con la mazzata di Area B e C per lavoratori e famiglie. Un anno in cui sindaco e Giunta sono stati assenti dai consigli comunali, chiusi nel palazzo e sordi alle richieste dell’assemblea di Palazzo Marino” ha continuato.