Bye bye Cav. Perché lo scontro che poteva essere un viaggio nei ricordi per il Milan, si è chiuso con un pesantissimo 4-1 con il Monza. Niente mozione degli affetti dunque per i rossoneri e bye bye Cav, Anzi, manco più Cav, perché lo zio Silvio ha lasciato il Milan e il Parlamento qualche anno fa. Il primo per manifesta impossibilità di reggere alla concorrenza con le grandi aziende internazionali, il secondo a causa dei giudici che glielo hanno imposto. Ma se il fu potentissimo Silvio è riuscito a tornare in Parlamento, non sembra possibile che rientri pure nel calcio con la squadra che ha reso “il club più titolato al mondo”. Ormai c’è il Monza, versione in piccolo del grande Milan degli anni Duemila, quando era quasi ovvio pretendere di arrivare in finale di Champions. Come Berlusconi è ormai passato (anche se lui non si è arreso all’evidenza) a una fase finale della carriera. E così si gode una squadra che riesce in grandi colpi come battere una Juventus che seppur in crisi è sempre super almeno a confrontare le rose, ma sarà già difficile conquistare la salvezza. Una sfida difficile, ma non impossibile. Sempre che il neosenatore riesca nell’ennesima impresa imprevista e incredibile come ci ha abituati negli ultimi 30 anni, altrimeni il bye bye Cav sarà stabile e duraturo.