Rubagotti (Radicali): “Sull’Ucraina il PD milanese e Calenda smettano di imitare Crozza”.
Dichiarazione di Gianni Rubagotti, Segretario della Associazione per l’Iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan”
Non andrò alla marcia della pace di Milano di oggi perché credo sia arrivato il momento di chiarire che, di fronte alle fosse comuni di Bucha, si deve scegliere chiaramente da che parte stare e farlo presente a chi vuole tenere il piede in 2 scarpe come la segretaria del PD metropolitano Silvia Roggiani che scrive sul suo facebook “Non siamo indifferenti, torneremo in piazza a Milano e a Roma a fianco del popolo ucraino e alle tante associazioni che chiedono e vogliono, come tutte e tutti noi, la pace.” E’ ora di distinguere la pace per la vita del popolo ucraino e russo e la pace dei cimiteri e dei depositi di cadaveri dei campi di concentramento nazisti o comunisti.
Il “Ma anche” della imitazione di Veltroni fatta da Crozza fa ridere ma non su questi temi.
Non si può essere per la trattativa che accetti il genocidio degli ucraini impedendo l’arivo di armi ma anche per la difesa degli ucraini non mandandole e lasciandoli a mani nude contro i macellai di Putin, non si può essere per una soluzione diplomatica tra Israele e Hamas che preveda lo sterminio di metà del popolo israeliano per trovarsi a metà strada tra la richiesta di vivere di Israele e quella di Hamas di sterminare ogni essere umano di religione ebraica in Palestina, non si può essere per la difesa del Regno Unito dai missili nazisti ma anche contro l’invio di armi a Churchill per evitare una escalation di Hitler come facevano alcuni pacifinti americani.
E a Gianluca Pomo, coordinatore di Italia Viva a Milano che dice sul suo facebook (1) “Ma poi, se io organizzo una cosa giusta e si uniscono in tanti, mi pare un segnale positivo, no?” rispondo che è anche il momento di smetterla di fare finta di nulla: gli organizzatori che di fronte al PD milanese non chiedono un chiarimento e probabilmente taceranno anche dal palco della manifestazione sanno anche loro di imitazione della imitazione pasticciona che Crozza fa magistralmente di Carlo Calenda, lo dico per trasparenza.
A chi ha voglia di vedere le cose come stanno senza fare confusione fra Dio e Mammona un piccolo invito a fare una bella manifestazione di fronte al consolato iraniano, sperando che almeno lì non si aggreghi anche chi vuole che le donne iraniane si mettano il velo e smettano di manifestare per evitare una nuova fatwa degli Ayatollah di quel paese, magari simile a quella che dopo decenni è costata un occhio a Salman Rushdie, reo di non essersi arreso ai Putin in salsa teocratica.