Quattro indagati per truffa sulle carte Pokemon. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di urgenza, successivamente convalidato dal competente G.I.P., disposto fino all’importo di 439 mila euro, corrispondenti all’illecito profitto di un’articolata e insidiosa truffa commessa su nota piattaforma di e-commerce. Le indagini, condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, partendo dalla denuncia, presentata presso lo stesso Reparto dalla società titolare della piattaforma online, hanno consentito di individuare la persona che, servendosi di vari account, poneva sistematicamente in prevendita carte da collezione
“Pokemon”, appropriandosi delle somme pattuite con gli acquirenti, ai quali non veniva poi consegnato il bene, così esponendo la società titolare della piattaforma nei confronti degli utenti.
I successivi accertamenti, svolti per ricostruire le transazioni su numerosi rapporti bancari e i contatti sulle utenze telefoniche e internet del sedicente venditore e di suoi collaboratori, hanno permesso di identificare i quattro responsabili, tutti residenti in provincia di Taranto. A carico di uno degli indagati è stata altresì accertata una serie di azioni artificiose volte ad impedire l’identificazione della provenienza delittuosa delle somme illecitamente percepite, anche mediante l’impiego di ulteriori persone fisiche e giuridiche interposte, nei cui confronti è ipotizzato il reato di riciclaggio (art. 648 bis
c.p.). Le indagini condotte confermano l’impegno quotidiano e sinergico della Autorità Giudiziaria e della Guardia di Finanza nel contrasto ad ogni forma di violazione, a tutela delle imprese e dei cittadini onesti, e ad ogni forma di illecita accumulazione di ricchezza. Si evidenzia che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.