Preoccupazione in Forza Italia per il killeraggio mediatico contro Majorino. Perché negli ultimi giorni Pierfrancesco Majorino è stato costretto a presentare due denunce per un attacco mediatico scomposto i cui responsabili sono un mistero fino a un certo punto: secondo la ricostruzione di Fanpage.it l’attacco perpetrato attraverso una pagina Facebook gestita da diverse persone, ma nelle disponibilità dell’agenzia SocialCom, sarebbe arrivato da ambienti vicini a Forza Italia. E in particolare vicini a un ex consigliere comunale forzista. L’agenzia di comunicazione ha pubblicato una replica comprensibile, ma che fa sorridere: sosteneva infatti che chi conosce l’ambiente digitale sa che nessuno può possedere una pagina Facebook e dunque non erano sicuri di chi avesse promosso questi articoli oggetto di denuncia. Peccato che gli stessi fatti smentiscano la replica, tant’è che la stessa agenzia ha dichiarato di aver oscurato la pagina. Dunque il controllo lo avevano eccome. E come sa chi ha usato Facebook almeno un paio di volte, le pagine hanno eccome dei proprietari. Basti pensare a quante diatribe esistono su amministratori di pagine di successo che poi se le portano via: un esempio è l’ex Cinque Stelle Gianluca Corrado che portò via al Movimento quella dei grillini di Milano. Ma amen, siamo certissimi della buona fede di SocialCom perché la moltitudine di portali che si aprono lavorando in digitale comprendono il rischio di qualche inciampo visto che si ampliano le collaborazioni. Specialmente quando, come pare questo il caso, si mettono amministratori persone che non hanno idea fino in fondo di cosa sia la politica (magari pure aggressiva) e i sistemi diffamatori. Ecco perché ora c’è Preoccupazione in Forza Italia per il killeraggio mediatico contro Majorino. Perché questa operazione oltre a far rischiare guai giudiziari agli autori, visto che sapere chi sono è molto molto semplice pure per l’ispettore Clouseau, comporta un contraccolpo mediatico. Un effetto di cui Forza Italia non ha proprio bisogno visto che come ha dichiarato Licia Ronzulli queste elezioni regionali servono anche come referendum sul governo nazionale. Eppure qualcuno è così ingenuo da pensare che gli anni Venti del Duemila non siano mai arrivati, così si rischia la pensione e il successo elettorale degli alleati. Bel colpo, tonti.