Nella zona di via Bisceglie i cittadini danno vita a un progetto di sicurezza partecipata. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo Marino, dal referente del gruppo, Massimiliano Caravello, dal consigliere del Movimento 5 Stelle, Simone Sollazzo e dal portavoce del Movimento di Buccinasco, Alberto Schiavone. Gli esponenti grillini hanno subito tenuto a specificare che non si tratta di un’iniziativa politica. “Questa sperimentazione per noi è una sfida, che noi non rivolgiamo però alla giunta. Il Movimento 5 Stelle in questo caso appoggia come forza politica un’iniziativa che è dei cittadini, senza mettere il cappello su un progetto che è libero e cittadino e valica le forze politiche“, ha spiegato Sollazzo, che ha tenuto però a sottolineare con rammarico la mancata adesione del Comune di Milano al Protocollo sicurezza partecipata sottoscritto tra Prefettura e alcuni dei sindaci della città metropolitana.
“La Prefettura – ha spiegato il consigliere – ha cercato di dare un input, con linee molto chiare. Sarebbe stato molto importante rispondere subito a questo appello“. Tuttavia, anche Sollazzo riconosce che la sicurezza partecipata a Milano incontra più ostacoli che altrove, tecnici, territoriali e burocratici. Restano però i vantaggi: “Sicurezza e partecipazione dei cittadini sono due obiettivi primari, che noi stiamo perseguendo. Con questo progetto riusciamo a coniugarli“, ha spiegato il consigliere. Al portavoce del Movimento a Buccinasco, Alberto Schiavone, che tre anni fa ha dato vita nel suo comune a uno dei primi progetti di sicurezza partecipata, il compito di chiarire in cosa consista: “Siamo sentinelle, non guardiani. Non c’è mai contatto diretto con gli individui sospetti e in caso di fragranza di reato, si chiamano immediatamente i carabinieri“.
L’attività consiste quindi nella raccolta di segnalazioni da parte dei cittadini, attraverso gruppi whatsapp. A Buccinasco le ‘sentinelle’ sono 684, i referenti – cioè coloro che hanno il compito di scremare le segnalazioni e di inoltrarle, sempre tramite chat, alle forze dell’ordine – sono tre. Dal 2015 sono stati raccolti oltre 600 allarmi e sono stati impediti 73 reati. Ben più ridotti i numeri di Bisceglie, dove il gruppo whatsapp è stato costituito solo a maggio e oggi vede l’adesione di 70 persone, tutte residenti tra via Lucca e via Viterbo, in una zona ben circoscritta e delimitata, dove negli ultimi tempi si era registrato un aumento di micro crimini, oltre a problemi di decoro urbano. “I condomini stanchi della situazione hanno pensato di creare un referente unico per le segnalazioni“, ha spiegato il fondatore Massimiliano Caravello, sottolineando che “non c’è alcuna intenzione di sostituirci alle forze dell’ordine. Inoltriamo le segnalazioni al Commissariato di polizia. Le forze dell’ordine poi intervengono“. Per il momento le segnalazioni inoltrate sono state 6/7. Il consigliere Sollazzo, infine, ha tenuto a specificare che l’iniziativa è assolutamente a costo zero per la cittadinanza e per le forze dell’ordine e che ha l’obiettivo di agire come deterrente, oltre che a favorire la socialità tra i cittadini e una loro maggiore percezione di sicurezza.