Tassa di soggiorno: fissate dal Comune di Milano le nuove tariffe

Aumenta la tassa di soggiorno del Comune di Milano. Lo ha stabilito la giunta, rimodulando per la prima volta dal 2012 le tariffe. L’imposta, istituita nel 2011 a livello nazionale, deve essere utilizzata per interventi sul turismo, tra cui la manutenzione e il recupero di beni culturali e ambientali, e per servizi pubblici locali. Quello che arriverà in più verrà utilizzato anche per i flussi turistici, quindi trasporto pubblico e sicurezza. Ma verrà anche creata una piccola task force per la lotta all’evasione di questa specifica tassa.

Gli aumenti scattano dal 1° gennaio 2024. Per i campeggi, i villaggi turistici, gli ostelli, gli alberghi a una stella e i residence fino a due stelle, la tassa cresce da 2 a 2,50 euro. Per gli alberghi a due stelle, residence a tre stelle e case per ferie, da 3 a 3,50 euro. Per gli alberghi a tre stelle e residence a quattro stelle, da 4 a 4,50 euro. Per b&b, case vacanze, affitti brevi, locande e foresterie, da 3 a 4,50 euro. Per gli alberghi a quattro o più stelle, rimane a 5 euro, il tetto massimo stabilito dalla legge nazionale.

L’assessore al bilancio Emmanuel Conte, sottolineando che l’imposta di soggiorno “è uno dei pochi mezzi di autonomia impositiva rimasti alle amministrazioni comunali, che continuano a subire tagli di spesa”, chiede una modifica delle norme in modo da renderlo “realmente uno strumento perequativo”. E mette in risalto che Palazzo Marino ha “provato a contenere” l’aumento per b&b e alberghi a tre stelle “l’aumento al di sotto del massimo consentito”. Dalle cifre si nota, comunque, la ‘mini stangata’ per chi alloggerà in b&b, case vacanze e affitti brevi, per i quali l’aumento è del 50%, mentre per gli alberghi a tre stelle è del 12,5%.

Nel 2012, commenta l’assessora al turismo Martina Riva, “Milano era lontana dall’essere la meta turistica d’interesse internazionale che è oggi. Con oltre 6,3 milioni di arrivi registrati in città solo da gennaio a settembre di quest’anno, Milano sta vivendo il periodo turistico migliore della sua storia”. Il 2023 è infatti un anno record, migliore anche del 2019, considerato fin qui un anno d’oro per il turismo in città. Quando l’imposta è stata istituita, i pernottamenti a Milano si attestavano a circa 8 milioni all’anno. Nel 2019 i pernottamenti sono stati 16,7 milioni. “Ogni nuovo visitatore che sapremo convincere – aggiunge Riva – rappresenta una vittoria per la nostra collettività e per l’immagine di Milano. Allo stesso tempo, però, è necessario accompagnare questo percorso con politiche volte a limitare l’impatto sulla città che l’incremento dei visitatori può comportare”.

Sono numerose, comunque, le esenzioni e le agevolazioni sulla tassa di soggiorno a Milano. Le categorie esenti, in particolare, sono i minori di 18 anni, i giovani under 30 che pernottano negli ostelli, gli accompagnatori di persone ricoverate, le persone in cure post ospedalizzazione, gli ospiti di strutture gestite da enti no profit dopo il 14esimo giorno di permanenza, il personale delle forze dell’ordine e delle Forze armate a Milano per ragioni di servizio, gli studenti universitari fino a 26 anni in pensionati o residenze universitarie, le persone con disabilità e i loro accompagnatori, i volontari coordinati dalla Protezione Civile, gli ospiti di strutture ricettive per situazioni di emergenza.