Trussardi: i dipendenti scioperano in piazza Scala

Fischietti in bocca, cartelli in mano. Uno sciopero. In pieno centro a Milano. È quello che hanno organizzato i dipendenti di Trussardi in piazza Scala (davanti ala loro storica sede) nel pomeriggio di giovedì 16 novembre. Uno solo il loro obiettivo: capire quale sarà il loro futuro una volta terminato il periodo degli ammortizzatori sociali. In breve: dal 1° gennaio 2024.

L’azienda del levriero infatti è in forte difficoltà e sta cercando di risollevarsi in tutti i modi da una crisi che si è aggravata con la pandemia. Attualmente la casa di moda è controllata da QuattroR che nel 2019 ha rilevato circa il 60% della maison, attraverso la costituzione di uno spinoff partecipato al 70% da QuattroR e al 30% da Tomaso Trussardi, che controlla l’86% della holding Finos, azionista unico di Trussardi Spa. Il restante 14% è nelle mani di Maria Luisa Gavazzeni, madre di Tomaso.

A marzo 2023 l’azienda ha aperto una procedura di ricomposizione della crisi al tribunale di Milano e per l’operazione è stata chiamata la 3X Capitali di Angelo Rodolfi. I debiti sarebbero pesanti: a marzo l’azienda era esposta per oltre 50 milioni di euro; a luglio i sindacati parlavano di una perdita di 20 milioni su un bilancio complessivo di circa 65.

Proprio per cercare di dare un attimo di respiro ai conti aziendali erano stati attivati gli ammortizzatori sociali. La misura, tuttavia, termina il 31 dicembre e i dipendenti della sede di Milano non sanno quale sarà il loro futuro. “La composizione negoziale della crisi non ha portato risultati – tuonano dalla Filcams Cgil. Non c’è un interlocutore con cui parlare, per questo chiediamo di aprire un tavolo serio e trasparente. Abbiamo bisogno di risposte”.