Beppe Sala chiama. Attilio Fontana risponde. Scintille politiche lunedì tra il sindaco di Milano e il governatore lombardo. A innescare la miccia è stato l’inquilino di palazzo Marino, che a margine dell’inaugurazione del 161esimo anno accademico del Politecnico ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scorso commentando le parole del numero del Pirellone che aveva detto che i cittadini sono preoccupati e che sul tema sicurezza bisogna lavorare con il Governo.
“Ogni tanto si può anche ammettere che il tema” della sicurezza “è in grande parte in mano al Governo. Ma quando fa comodo si dice e quando non fa comodo invece la colpa è di Sala”, le parole del sindaco. Quindi ecco la stoccata: “Fontana dovrebbe preoccuparsi anche un po’ dei suoi problemi perché i cittadini lombardi sono furiosi per le liste d’attesa nella sanità. E questo mi sembra un problema anche più grave perché tocca tutti. Non c’è una persona che incontro che non manifesti rabbia per il fatto che ormai se non vai attraverso il privato le visite e gli esami te li scordi”.
E alla stoccata chiaramente il governatore ha risposto: “Non c’è motivo di attaccarmi. Sala dovrebbe leggere i giornali e rendersi conto che il problema della sanità non è lombardo ma italiano”, ha replicato dopo lo stesso evento. “Io non ho mai attaccato Sala. Ho detto che bisogna riconoscere che il problema della sicurezza esiste e dobbiamo guardarlo e affrontarlo con determinazione”, la sua versione. “Sulla sanità ci stiamo già pensando. Sala stia tranquillo”, ha garantito Fontana.
E sul tema sicurezza: “Io non ho detto di chi sia la responsabilità, ho detto che bisogna riconoscere che il problema sicurezza esiste. Per un po’ di tempo si è fatto finta che il problema non ci fosse – ha continuato il governatore – Si è detto ‘non è vero’, ‘c’è chi vuole gridare al lupo al lupo per spaventare la gente’. E invece non è così. Il problema oggettivamente c’è. Bisogna seriamente cercare di risolverlo collaborando – ha concluso – con tutte le forze che possono dare un contributo”.