Il MIT boccia i cartelli sulla Ghisolfa. Piscina (Lega) esulta. Censi: attacco a Milano

Il MIT boccia i cartelliIn seguito alla mancata autorizzazione a installare cartelli informativi sulla presenza di ciclisti – in particolare sul ponte della Ghisolfa – il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha precisato “la segnaletica proposta non è conforme al codice, che vieta la fabbricazione e l’impiego di segnaletica stradale non prevista o non conforme a quella stabilita dalla legge, nonché la collocazione dei segnali e dei mezzi segnaletici in modo diverso da quello prescritto” offrendosi di collaborare con il Comune di Milano per individuare soluzioni condivise perchè “garantire la sicurezza è un obiettivo e una priorità condivisa, nel rispetto delle norme”.

Decisione risultata alquanto indigesta ad Arianna Censi, Assessore alla Mobilità del Comune di Milano, che si è sfogata sui social sbottando “La misura è colma”. “In attesa della realizzazione di alcuni lavori molto complessi sul ‘ponte della Ghisolfa – spiega la Censi – avevamo messo a punto, nelle scorse settimane, una serie di interventi per la messa in sicurezza della tratta. Misure di buonsenso, richieste da cittadini e cittadine, che abbiamo studiato con molta attenzione e che avremmo voluto replicare in diversi punti della città particolarmente trafficati”. Sostenendo che si tratta di “un atteggiamento incomprensibilmente negativo nei confronti di Milano” per il quale si rivolge al Ministro Salvini chiedendo:  “perché in decine di altre città italiane sì, e lo si fa da anni, ma se lo chiede Milano la risposta è no?”.

Di tutt’altro avviso Samuele Piscina, Consigliere Comunale della Lega, che accoglie la notizia con “estremo favore”, poiché “È evidente a tutti che le politiche sulla mobilità del Comune di Milano abbiano portato unicamente a più incidenti nelle nostre strade”. Piscina rimanda poi le accuse rivolte al MIT al mittente “Negare l’autorizzazione per un cartello sperimentale, confusionale, inutile e non conforme al Codice della Strada, non è frutto di una antipatia ma semplicemente di buonsenso da parte dei tecnici ministeriali” e lo rimarca riportando la costante crescita dei dati dell’incidentalità che vedono coinvolti i ciclisti:
“Nel 2018 infatti erano appena 1699, nel 2019 erano 1707, nel 2021 (post pandemia) 2.473 e nel 2022 sono stati 2541. In pratica, rispetto al 2019, sussiste un aumento del 50% degli incidenti dei velocipedi. Il dato è ancora più indicativo se andiamo a vedere le aree più critiche della città dove è intervenuta l’amministrazione: In Corso Buenos Aires si è passati da 64 nel 2018 a 85 nel 2022 e in viale Monza da 101 nel 2018 a 122 nel 2022”.

Dati che  “sbugiardano la Censi e il Segretario del PD Capelli” attacca il leghista, che poi conclude “Evidentemente a Milano la strategia fallimentare dell’Amministrazione impone un freno nell’interesse di tutte le categorie, dai pedoni agli automobilisti ai velocipedi”.