Con 200 marchi editoriali, per oltre mille metri quadrati di libri e 550 ospiti dall’Italia e dal mondo, è stato presentato a Palazzo Marino, il programma dell’ottava edizione di Book pride, la manifestazione letteraria promossa dall’Associazione degli editori Indipendenti (AdEI), in collaborazione con il Comune di Milano, che si terrà dall’8 al 10 marzo presso Superstudio Maxi (in via Moncucco, 35, metropolitana M2 Famagosta).
“Cosa vogliamo”. Questa la frase simbolo della nuova edizione 2024, rappresentata nel manifesto a firma di Sarah Mazzetti e frutto del confronto tra la squadra dei curatori – guidata da Laura Pezzino e Marco Amerighi – che vede presenti Valentina De Poli per Book young / Ya e il fumettista Martoz per Book comics.
“Milano è da tempo la capitale della lettura in Italia – dichiara Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura – e per gli appassionati del libro Book pride rappresenta senz’altro uno degli appuntamenti più attesi dell’anno. Con la scelta del tema di questa edizione, Cosa vogliamo, la fiera dell’editoria indipendente conferma la sua capacità di essere un continuo stimolo per tutti e tutte, riuscendo a interessare e coinvolgere generazioni diverse con interessi diversi. Ma il comune denominatore restano sempre l’approfondimento, il confronto e la ricerca che diventano, nello spazio di questi tre giorni, fattore di aggregazione culturale e sociale”.
Anche per questo 2024 la manifestazione vedrà la partecipazione di un curatore speciale: sarà la stella del basket Gigi Datome, autore di una capsula di incontri a cavallo tra sport, musica e letteratura: “Sono felice, dopo aver partecipato da fruitore e da relatore, che quest’anno gli amici di Book pride abbiano deciso di aggiungermi a Marco Amerighi e Laura Pezzino come curatore speciale dell’edizione 2024. Curerò degli eventi per parlare di sport, musica e ovviamente libri”.
“Quando abbiamo pensato al tema dell’ottava edizione di Book pride, Cosa vogliamo, abbiamo isolato immediatamente alcuni punti cardine: lavoro, sesso e soldi – hanno spiegato i curatori della fiera Laura Pezzino e Marco Amerighi –. Che rapporto vogliamo avere con il lavoro che, dopo la pandemia, è diventato sempre più il fulcro di ambivalenze e contraddizioni, catalizzatore di tensioni che coinvolgono il potere e lo sfruttamento di classe? Che tipo di relazione vogliamo costruire con il sesso e la pornografia, che oggi ancora di più rispecchiano, e amplificano, la società violenta in cui viviamo, allo scopo di proporre modelli nuovi, più liberi e meno violenti, alle nuove generazioni? E passando ai soldi, uno degli ultimi, tenaci tabù sopravvissuti nella nostra società: siamo pronti a parlarne in un dibattito pubblico, inclusivo e rispettoso verso tutti i soggetti socioeconomici? Quest’anno a Book pride vogliamo partire da qui, con l’aiuto di grandi ospiti d’eccezione, e soprattutto del nostro pubblico, sempre attento e in cerca di un dialogo”.
“AdEI è particolarmente contenta di promuovere Book pride in un momento in cui c’è più che mai bisogno di risvegliare l’amore e persino l’orgoglio per i libri e la lettura – ha dichiarato il presidente di AdEI, Andrea Palombi –. Book pride è la casa di tante piccole, medie e anche grandi case editrici indipendenti che formano il tessuto connettivo di base dell’editoria italiana, portando avanti ricerca e scouting in difficilissime condizioni economiche e con margini esigui se non inesistenti. Per questo è proprio da Book pride che vorremmo chiedere al governo che intenzioni ha per il libro e la lettura. Purtroppo, a giudicare dai recenti tagli operati nel settore, le prospettive sembrano tutt’altro che incoraggianti. Di questo parleremo in un incontro con tutte le associazioni della filiera del libro (editori, librai, bibliotecari), uno degli incontri professionali organizzati da AdEI per fare il punto sui problemi del settore”.
“Cosa vogliamo è un’azione affermativa – afferma Isabella Ferretti, Presidente di Book pride –. Sotto l’epidermide del reale vive un universo insondato, fatto di desideri e speranze ma anche di delusioni, coscienza critica, tracce di cambiamento. Nei tre giorni di Book pride dall’8 al 10 marzo porteremo in superficie questo territorio sconosciuto, un diverso senso dell’abitare il pianeta e noi stesse/i, i prodromi di una rivoluzione pacifica ancora dormiente. Musica, cinema, danza, arti figurative, letteratura sono i grimaldelli del nuovo mondo da costruire insieme”.