“In via Lepontina il progetto oggetto del sequestro prevede che al posto di un fabbricato di 2 piani sia costruito un palazzo di 22 metri, autorizzato come ristrutturazione e non come nuova costruzione. Qui, e negli altri casi, non si tratta di un funzionario che ha interpretato bene o male una norma ma di un obbrobrio ambientale e urbanistico” lo scrive in una nota carlo Monguzzi, Consigliere Comunale dei Verdi.
“È palese anche a un bimbo l’impatto diverso che provocano sul territorio 100 abitanti invece di 10 – aggiunge Monguzzi – Queste cose devono essere affrontate e risolte nel nuovo piano di governo del territorio. È quindi fondamentale che il Comune non chieda e comunque rifiuti il condono edilizio di Salvini, ed è urgente che l’urbanistica torni sotto il controllo del consiglio comunale e non sia affidata a determine dirigenziali , a interpretazioni dei funzionari o alla commissione paesaggio”.
“Le parole oggi usate dal giudice sono macigni” sottolinea Monguzzi per poi elencare: “violato l’abc dei principi costituzionali di legalità“, “deliberata torsione di principi basilari delle leggi”, ” la commissione paesaggio non garantisce autonomia e trasparenza“. “Questa è la magistratura. Ora deve intervenire urgentemente la Politica” conclude Monguzzi.