La notte dello scorso 28 ottobre erano entrati in dieci, armati di coltello, nel locale Gate Milano di via Valtellina lanciando in aria i tavolini e minacciando i clienti. Un’azione di pura intimidazione volta a convincere l’organizzatore della serata, un giovane cinese di 27 anni che da due anni subiva ripetuti episodi di estorsione, a cedere loro l’attività di PR e la gestione degli eventi da lui organizzati all’interno della comunità cinese.
Il primo episodio di estorsione risaliva al dicembre 2016 con la richiesta di un 20% sul guadagno della serata (tra i mille e i 1500 euro circa), ma col passare del tempo le richieste erano andate aumentando fino a convincere il 27enne a denunciare gli episodi alla Polizia, il 29 ottobre, giorno successivo al raid nel locale di via Valtellina. Sono quindi partite le indagini che hanno portato ad eseguire, oggi, la misura di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due persone ritenute a capo del gruppo, due cittadini cinesi di 29 e 27 anni cui è sono stati contestati i reati di danneggiamento ed estorsione aggravata.
Le indagini si sono avvalse anche di un contributo video pubblicato – e dopo poco cancellato sul social network WeChat – da un giovane presente quella sera. Video di cui il gruppo criminale ha immediatamente intuito la pericolosità, tanto da muoversi immediatamente per capire chi lo avesse diffuso. Secondo gli agenti della Squadra Mobile che hanno seguito l’operazione, l’obiettivo del gruppo era non solo quello di subentrare al PR cinese nell’attività di organizzazione delle serate, ma anche utilizzare quegli eventi per poi spacciare sostanze stupefacenti (shaboo ed ecstasy) tra i partecipanti. I due arrestati, che vivono in zona Chinatown e hanno precedenti per lesioni e rapina, nell’arco di quasi due anni erano riusciti a estorcere al connazionale la somma complessiva di 20mila euro. Sono in corso ulteriori indagini per individuare gli altri otto membri del gruppo, anche loro giovani e appartenenti alla comunità cinese.