Forse sta finendo l’epoca di salamelle e fritture di pesce. Forse è solo una convinzione data da un momento, ma lo sfogo di Massimo Corsaro contro l’invito di un candidato alle europee a mangiare salamelle in una bocciofila del Municipio 2 potrebbe essere la prima goccia che increspa l’acqua. E che magari mette fine all’epoca di salamelle e fritture come riti propiziatori per le elezioni. Riportiamo le parole di Corsaro:
Ricevo, pochi minuti fa, un SMS da una candidata alle Elezioni Europee (nel caso di specie per la Lega, cui é appena approdata dopo lunga permanenza in Forza Italia) che mi invita, probabilmente per convincermi a votarla, a partecipare ad una serata con “musica e salamella in bocciofila”.
Ora, io credo che chi decide il proprio voto perché gli viene offerto un ingresso in balera con salamella, semplicemente NON dovrebbe avere il diritto di votare.
E qui, purtroppo, non è colpa della candidata, che furbescamente si attrezza a capitalizzare l’altrui idiozia. Il tema, più volte affrontato, è che l’assenza di filtri ed intermediazioni – generato dalla finta democrazia dei “social” – ha mandato in vacca tutti i processi selettivi su cui si dovrebbe formare una coscienza personale e su cui dovrebbe basarsi la valutazione per il processo di delega.
Così come si perde l’impegno perché l’aspirante “delegato” mostri davvero di valere più della media, e proprio in ragione di ciò chieda l’onere di rappresentare interessi generali.
Non ripeto, qui, argomentazione già esposte in più occasioni, ma davvero con la salamella in pista da ballo NESSUNO si permetta mai più di dirmi una sola parola contro la mia battaglia per l’abolizione del suffragio universale.
Perché oggi la gggééénte – pensandosi capace di interloquire direttamente di tutto e con tutti – non ha più la formazione per assumere scelte che coinvolgano altro da sé stessi.
O davvero qualcuno pensa che la determinazione della misura e del successivo impiego delle proprie tasse possa dipendere dalle decisioni di chi viene scelto per aver donato salamelle in bocciofila?
L’amara verità è che l’unica cosa che oggi potrebbe salvare il sistema sarebbe la sospensione del voto, un commissariamento con un Draghi del caso, l’abolizione di tutti gli enti locali e dei corpi intermedi, la legge marziale e l’interdizione dall’esercizio dei diritti civili per chi non superi un’apposita prova d’esame.
E chi alza la voce, senza aver affrontato con profitto la prova, vada ai ferri ed ai lavori forzati. Il tutto per non meno di 10 anni…