Sono stati rinviati a giudizio stamane Roberto D’Ambrosio e Giancarlo Aprea, musicisti dell’associazione Banda degli Ottoni, accusati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e di favoreggiamento per i disordini avvenuti durante una manifestazione davanti al Teatro alla Scala in occasione della ‘Prima’, il 7 dicembre 2014.
Lo ha deciso il gup di MILANO Sara Cipolla, che ha rinviato a giudizio altre 3 persone, accogliendo la richiesta del pm Piero Basilone. Il processo inizierà il 24 settembre davanti alla sesta sezione penale del Tribunale. Altri 14 persone accusate di avere preso parte ai tafferugli, difese dagli avvocati Mirko Mazzali, Eugenio Losco, Guido Guella, hanno patteggiato pene dai 4 mesi e 15 giorni ai 5 mesi e 10 giorni. Aprea e D’Ambrosio, difesi dal legale Margherita Pelazza, hanno commentato: “Faremo presidi, incontri e ci difenderemo nel processo“. Intanto fuori dal Palazzo di Giustizia c’è stato un altro presidio musicale, con tanto di concerto a cui ha preso parte una ventina di persone, per protestare contro la “criminalizzazione dell’azione politico-musicale“.
Secondo il capo di imputazione del pm Basilone, il 7 dicembre di cinque anni fa, D’Ambrosio e Aprea “in concorso tra loro e con almeno altre due persone non identificate” avrebbero “usato violenza per opporsi al personale della Digos che aveva fermato un soggetto in possesso di una bottiglia incendiaria“. Ovvero, secondo l’accusa, Aprea e un altro imputato avrebbero “afferrato” e strattonato un uomo che era stato fermato dagli agenti perché “in possesso di una bottiglia incendiaria“. Così facendo, lo avrebbero liberato “per consentirgli la fuga e l’impunità“. Il pm ha poi accusato D’Ambrosio di avere inveito contro i poliziotti e di avere strattonato un agente di polizia “afferrandolo per la spalla destra con la mano sinistra“.