Piazza d’Armi, in zona Forze Armate, avrà un vincolo paesaggistico. Lo ha deciso il Ministero dei Beni Culturali Alberto Bonisoli del Movimento 5 Stelle, annunciando di avere avviato la procedura per la dichiarazione di “interesse culturale“.
Una decisione che non ha completamente soddisfatto i politici milanesi interessati alla questione: “La Piazza d’Armi di Baggio rappresenta una straordinaria opportunità per valorizzare la naturale vocazione a verde e sport di questo importante ambito di Milano – ha commenta Marco Bestetti, Presidente del Municipio 7 di Milano – Sono dunque favorevole alla tutela del verde, che ho sempre posto come condizione imprescindibile per qualsiasi progetto su Piazza d’Armi, ma sono molto preoccupato per il rischio che un vincolo stroppo stringente possa concretamente impedire la necessaria riqualificazione dell’intera area. Infatti, “l’ex Istituto Marchiondi di Baggio – spiega Bestetti – poco distante da Piazza d’Armi, è il drammatico esempio di come certi vincoli paesaggistici e architettonici non tutelino affatto le aree e gli edifici che si vogliono preservare, ma costituiscano paradossalmente la prima causa del loro degrado. “Mi auguro vivamente che il MIBAC agisca con massima cautela – conclude il forzista – e non metta una pietra tombale sul percorso di restituzione di Piazza d’Armi ai cittadini del Municipio 7 e di Milano“.
Nemmeno il Sindaco Sala ha gradito la decisione, “Avendo un buon rapporto con il ministro Bonisoli e collaborando con lui su tanti temi veramente trovo pazzesco che un vincolo così importante venga messo senza nemmeno consultarci” ha dichiarato appena appresa la notizia, proseguendo “Lo trovo pazzesco, anche perché poi mi pare di capire che nemmeno la sovrintendente di Milano ne fosse al corrente, sono addirittura sbalordito . Non possiamo che essere molto irritati di una cosa del genere, tutto si può fare ma almeno discutiamone“. Se il tema “è che da Roma si decidono delle cose allora anche noi sappiamo che la collaborazione arriva solo fino ad un certo livello – ha concluso Sala -. Questo prescinde un po’ dal ministro perché lo conosco e con lui ho un buon rapporto, ma cose del genere creano distanze al posto che creare partnership“.