Ieri, come previsto, il Sindaco Sala ha riferito in aula in merito alla condanna ricevuta di recente. Premesso che le sentenze “vanno rispettate ma penso che in un paese democratico si possano almeno commentare“, il primo cittadino ha dichiarato che l’accusa non ha prodotto nulla “che potesse dimostrare che ero consapevole” ma nonostante questo è stato l’unico condannato “come se avessi costruito e firmato quel documento” giustificandosi poi citando le attenuanti che dicono abbia agito “per motivi di particolare valore morale“.
Il commento alla sentenza è riassunto in tre punti “punto primo: sono l’unico condannato, come se io avessi pensato, costruito e firmato da solo quel documento“, spiegando “Non ho competenze legali neanche per immaginarlo uno schema del genere- spiega- ma non sarei stato meno amareggiato se altri avessero condiviso la condanna“. Il secondo punto è “sono stato condannato senza che l’accusa potesse produrre una telefonata, un sms, un whatsapp un’email che dimostrassero che io ero consapevole del fatto che stavo producendo un atto illegittimo“, aggiungendo “senza che in tribunale mi si mettesse di fronte a una o un testimone, che mi guardasse negli occhi e mi potesse dire: ‘Te l’avevo detto, te l’avevo comunicato, lo sapevi’“. Infine, il terzo punto in cui Sala sottolinea le attenuanti, “in particolare l’aver agito per motivi di particolare valore morale o sociale“, che secondo Sala “ci aiutano a comprendere ad interpretare questa sentenza di condanna“.
Secondo il Sindaco “la presunta forzatura, che è risultata comunque assolutamente priva di effetti, sarebbe stata compiuta con l’unica intenzione di non pregiudicare la realizzazione delle opere dell’Esposizione e che l’Expo si potesse fare nei tempi previsti“, precisando “Al netto di tutto ciò, io ribadisco che non ricordo nemmeno di quel documento” e ancora “per me rimane uno delle migliaia che ho firmato e che firmo giornalmente. Ancora oggi- precisa- dopo quello che mi sta succedendo, a volte firmo alle otto e mezza di sera dopo una giornata di lavoro, senza controllare la data di quello che sto firmando“.
“Per quanto mi riguarda ne ho passate tante nella vita e mi conosco bene: so che ho in me senza alcun remoto dubbio le risorse per gestire al meglio il mio ruolo. Se cosi’ non fosse, se avessi anche solo il remoto dubbio, non rimarrei un minuto di piu’, per rispetto dei milanesi” ha concluso Sala, annunciando “Le sentenze si rispettano e questo è un fatto indiscusso, e se si ritengono sbagliate, si appellano e questo credo proprio che lo faremo“.