Una piazzetta intitolata a Francesca Morvillo ed Emanuela Loi nel quartiere milanese di Muggiano. Nel giorno dell’anniversario dell’uccisione del giudice Paolo Borsellino con la sua scorta, la Giunta comunale ha deliberato l’intitolazione di una piazzetta alle donne che persero la vita nelle stragi di Capaci e di via D’Amelio: Francesca Morvillo, moglie del giudice Giovanni Falcone, unico magistrato donna uccisa in Italia, ed Emanuela Loi, prima agente donna della Polizia di Stato uccisa in servizio.
La scelta di intitolare a loro uno spazio cittadino (la nuova piazzetta e’ compresa tra le vie Antonio Mosca – altezza del civico 180 – e le vie Edgardo Moltoni e Arturo Carlo Jemolo) è frutto di un accordo tra il Muncipio 7 e l’Assessorato alla Cultura, che hanno condiviso la volontà di tenere vivo il ricordo di tutte le vittime di quelle stragi, non solo dei giudici Falcone e Borsellino (a cui Milano ha già dedicato un giardino) ma anche delle persone che erano con loro.
“Le stragi di Capaci e di via D’Amelio – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – appartengono alla nostra storia più recente, le immagini trasmesse in quei giorni sono parte dei nostri ricordi. Ma tenere viva la memoria delle vittime è qualcosa di più, è un compito che spetta anche alle Istituzioni e riguarda la trasmissione dei valori di legalità e giustizia e il richiamo all’impegno civile. Sono particolarmente lieto di aver raccolto l’impulso del Comitato di Quartiere di Muggiano e di aver condiviso con il Municipio 7 una scelta che conferma l’impegno di questa Amministrazione a diffondere la cultura della legalita’ e il rispetto della parita’ di genere nelle intitolazioni degli spazi pubblici della citta‘”.
Francesca Laura Morvillo muore il 23 maggio 1992 accanto al marito, Giovanni Falcone, e alla scorta nella strage di Capaci. Emanuela Loi dopo la strage di Capaci, nel giugno del 1992 diventa agente della scorta del magistrato Paolo Borsellino. Il 19 luglio 1992, giorno della strage di via D’Amelio a Palermo, con lei perdono la vita, oltre a Paolo Borsellino, i colleghi Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli.