Dal Comune 5,3 milioni per i senza dimora

Dopo una sperimentazione di un anno, l’Amministrazione comunale rende strutturale l’organizzazione dei servizi dedicati ai senza fissa dimora messa in campo per superare la logica emergenziale e attivare un sistema permanente di servizi per le persone che vivono in strada.

Sono state approvate le linee di indirizzo per l’individuazione di soggetti del Terzo settore disponibili a coprogettare e cogestire i servizi di accoglienza. Con una spesa complessiva prevista di oltre 5,3 milioni di euro per il biennio ottobre 2019 – dicembre 2021, il Comune metterà a disposizione della città – ogni giorno e per tutto l’anno, ad eccezione del periodo del cosiddetto piano freddo, quando continueranno ad essere disponibili 2.700 posti – oltre mille posti nelle strutture milanesi, con soluzioni di accoglienza di tipo diverso:

•       100 posti saranno garantiti con soluzioni di housing first e housing led e microcomunità: nei primi due casi l’accoglienza sarà dedicata ai cosiddetti irriducibili, coloro che hanno sempre rifiutato l’ospitalità nei centri e che ormai da molto tempo vivono in strada. Questa soluzione identifica la casa come punto di partenza per avviare un percorso di inclusione sociale. Con l’accompagnamento di un tutor che segua la persona nella cura della casa e nel reinserimento lavorativo. Le microstrutture collettive sono invece luoghi di piccole e medie dimensioni dove però, pur non essendoci l’autonomia di un appartamento vero e proprio, i senza fissa dimora verrebbero accolti in maniera continuativa.

•       350 posti in strutture residenziali più grandi nei quali gli ospiti possano, oltre a trovare alloggio, essere accompagnati e orientati verso i servizi e i percorsi di presa in carico socio assistenziale.

A queste soluzione se ne aggiungono altre, non oggetto della delibera:

•       40 posti letto dedicati alla degenza di persone senza dimora dimesse dagli ospedali e dai pronto soccorso che hanno bisogno di particolari attenzioni e cure.

•       500 posti presso Casa Jannacci, il più grande luogo di accoglienza di natura pubblica d’Europa.

•       10 posti  riservati per l’accoglienza emergenziale notturna di persone che le unità mobili convincono la sera ad andare in struttura.

Nel corso della procedura di coprogettazione saranno assegnati un massimo di 80 punti su 100 per la proposta progettuale e un massimo di 20 punti per il cofinanziamento proposto (per un minimo del 10% della spesa complessiva dell’Amministrazione).

Tutti gli ospiti verranno coinvolti in un progetto personalizzato di reinclusione sociale, al quale è subordinata la permanenza negli appartamenti e nei centri che si intende comunque temporanea. Saranno inoltre previsti meccanismi di incentivazione per i gestori delle strutture che mettano in campo percorsi che promuovano l’autonomia e indirizzino all’uscita.

“Dal 2011, quando il dormitorio di viale Ortles rappresentava l’unica unità di offerta residenziale permanente, a oggi il sistema di accoglienza dei senza fissa dimora si è consolidato e ha più che triplicato i posti a disposizione, oltre alla qualità dell’accoglienza – dichiara l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti -. Per la gestione di questa attività vengono messi a disposizione circa 4 milioni di euro all’anno. Proseguiremo in questa direzione, con l’obiettivo che a Milano nessuno sia più costretto a vivere in strada”.

Alle soluzioni alloggiative, si aggiungono diversi servizi dedicati agli homeless: dal 2018 è attivo 24 ore su 24 il numero unico (0288447646) a cui i cittadini possono telefonare per segnalare per persone senza dimora in condizioni di fragilità. Il servizio prevede l’attivazione di unità mobili che raggiungono sul posto la persona e la gestione dei 10 posti letto notturni riservati a chi accetta un posto per la notte. Il Comune è inoltre convenzionato con 10 centri diurni attrezzati affinché chi non ha una casa possa avere un posto dove usufruire dei servizi igienici, delle docce e mangiare. È attivo inoltre in via Sammartini 120 il centro aiuto della Stazione Centrale che, oltre a ricevere le richieste di assistenza e a smistare le persone nei centri dove c’è posto, offre anche diversi altri servizi specifici. Data la strategicità del Casc, è previsto il potenziamento dell’equipe con l’inserimento di nuove figure professionali che seguiranno i senzatetto nei percorsi di autonomia.

Infine sono attivi in città 5 sportelli per la cosiddetta “residenza fittizia” che si occupano di garantire a chi vive per strada il diritto alla residenza anagrafica che è indispensabile per richiedere la carta di identità o accedere al servizio sanitario nazionale.