Melchiorre Gioia diventa un luogo di ritrovo. La chiusura della prima parte del viale che porta dal cuore della città alla zona nord est è diventata l’occasione per riscoprire una nuova funzione a un trafficato e caotico viale. A iniziare sono stati dei ragazzi che hanno riutilizzato lo spazio liberato per una partita di pallone, poi è toccato a un gruppo di giovani che hanno deciso di organizzare un ritrovo una decina di giorni fa. Ora anche una piccola associazione milanese ha provato a richiamare chi è rimasto a casa per un pic nic serale nel mezzo della città. Il luogo in effetti si presta molto alle necessità: la strada è immersa in uno spazio lontano dalle abitazioni, intorno ci sono solo aree verdi, la biblioteca degli alberi e l’area verde verso Centrale, dunque qualunque agglomerato di persone non rischia di infastidire il riposo di nessuno. Inoltre si trova a metà tra due fermate della metropolitana, dunque è raggiungibile da diverse persone con la comodità e la sicurezza dei mezzi pubblici. In più è appunto immersa a suo modo nel verde. Per chi poi volesse raggiungerla con mezzi privati, tutto intorno ci sono vie ad alta percorrenza, dunque anche in questo caso è facile raggiungerla. La reazione dei milanesi va dunque considerata, non pensiamo sia davvero il caso di aprire una nuova zona Darsena, ma visto che l’Amministrazione ha avviato da tempo la logica dei cambiamenti temporanei potrebbe essere un fatto positivo. In fondo la programmazione dei lavori prevede che il viale prima o poi riaprirà (siamo cauti solo per gli eventuali ritardi) dunque non c’è comunque rischio di allargare la zona della movida di Corso Como. Però è il caso di porsi una domanda: sarebbe poi tanto un male se si allargassero le zone dedicate allo svago e a ritmi più lenti a scapito di quelle riservate ai rombi inquinanti di auto spesso ferme in ingorghi?