Turato, FdI: forze dell’ordine ignorate da Viminale Beach

In via Aquila un incendio si è trasformato in una protesta che ha portato due poliziotti all’ospedale. Gli agenti erano intervenuti sul posto per dare una mano nella situazione di emergenza che si era venuta a creare. In breve però si sono trovati di fronte a una piccola sommossa che ora scatena anche qualche polemica politica. Secondo alcuni infatti mentre si discute delle moto d’acqua, si dimenticano le vere questioni del Paese (e di Milano): l’anno scorso il reparto di una volante era stato aggredito in Comasina, ieri è accaduto in via Aquila. Le periferie sono e restano dunque un problema non risolto, tra bande criminali e luogo dove nascondere gli immigrati alla gente che non li ritiene un problema. C’è però chi si sottrae alla cronaca imposta dall’agenda politica delle grandi firme della politica e riporta l’attenzione su un problema tanto vasto quanto irrisolto: “C’è da domandarsi su chi debba difendere le forze dell’ordine che si trovano ad affrontare continue pressioni ed aggressioni dovute in gran parte ad una malandata gestione dell’immigrazione del centrosinistra e, attualmente, dagli inspiegabili ritardi nelle espulsioni da parte del Viminale Beach – attacca Enrico Turato, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Municipio 9 – Il centro di via Aquila deve essere chiuso e gli occupanti trasferiti lontani dai centri urbani. Qualsiasi intervento, anche di contenimento, deve fare i conti con la sicurezza collettiva tutelando sia gli agenti di Polizia siano residenti che non possono, anzi non devono essere esposti a rischi di rivolte“.

 

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