Ricordiamo Genova e non solo. Nel giorno del ricordo del crollo del Ponte Morandi di Genova restano sul tavolo ancora tutti i temi sollevati dalla tragedia ligure, anche in Lombardia. Il tema infrastrutturale è centrale per tutta l’Italia e a tutti i livelli: basti pensare che ogni volta che un incidente occorre al centro Italia, si fermano tutte le linee ferroviarie. Il sistema italiano è infatti stato costruito almeno cinquant’anni fa e necessita tutto di manutenzione o di essere abbattuto e ricostruito. Un esempio è la Milano Meda, arteria principale per la Brianza Ovest, attraverso cui tutto il nord Milano si connette paesino per paesino alla grande città. Anche per questa strada è arrivato il momento di mettersi d’accordo, la discussione se e come mettere stuoli di autovelox non è più all’ordine del giorno da almeno un anno, ci sono infatti diversi ponti da rifare: il 14 all’altezza di via San Benedetto a Cesano Maderno (Km 140+228); il 12 all’altezza di via Alessandro Manzoni, sempre a Cesano Maderno (Km 139+318); il 10 all’altezza di via Maestri del Lavoro a Bovisio Masciago (Km 138+913) e lo svincolo 26 (Km 142+974). Attualmente l’unico chiuso è il 10. Lo segnalò Infrastrutture lombarde, società controllata da Regione Lombardia, un anno fa: quei ponti andavano chiusi al traffico mentre si cercavano soldi e tempi per rimetterli in sicurezza. E’ la società del calcestruzzo arrivata al suo primo cambio d’età. I suoi mostri sacri come il Morandi si sbriciolano di fronte al presente. Motivo per cui oggi ricordiamo Genova e non solo. Dobbiamo.