Piove e la Metro 5 ha gli accessi ridotti. Uno dei simboli della rinascita milanese è perennemente in panne: se non sono le scale mobili, sono i distributori automatici di biglietti o i tornelli. E se per sbaglio per qualche benedizione celeste la metro automatizzata decide di allinearsi allo storytelling del sindaco Giuseppe Sala, ecco che arriva la pioggia e costringe gli addetti a chiudere le uscite. L’ultima costruita dal celebratissimo studio di progettazione di Metropolitana milanese, la Metro Lilla è la peggiore: essendo nuova ci si aspetterebbe una quantità di guasti a tutti i livelli molto molto bassa. Invece i disservizi continuano, come per altro molte infrastrutture costruite da società tecnicamente fallite. Eppure pare che nulla si possa fare: rimettere mano a un progetto di quelle dimensioni vorrebbe dire spendere una marea di soldi. Senza contare che alcuni difetti, come la curva tra Isola e Garibaldi, non possono essere aggiustati a meno di non ricominciare tutto da capo, scavo compreso. La fortuna di Milano e di Astaldi è che un “potere forte” come Pietro Salini sarebbe anche disposto a caricarsi il carrozzone: vista la solidità data al gruppo Salini-Impregilo dal suo profilo internazionale, avrebbe le risorse per risanare quanto c’è da risanare e magari allungare pure la metro contribuendo a avvicinare i cittadini della città metropolitana. Altrimenti la triste fine della Metro 5 rischia di essere quella di Expo e di tante altre opere “made in Sala e amici”: un lento degrado che viene oscurato il tanto che basta per permettere ai manovratori di non essere fermati nella corsa a un potere sempre più ampio. Il conto, da buona tradizione italiana, lo pagheranno altri in un altro momento. Quando magari saranno passati gli anni per la prescrizione: la domanda è seria, se un’opera è stata costruita male con i soldi pubblici perché non si possono cercare i responsabili ora? Forse è il momento di indire una class action contro chi ha usato i soldi di tutti per costruire “male” una metropolitana. Perché si creano solo comitati per lamentarsi del rumore o dei disagi quando vengono costruite le metropolitane e poi ci si rassegna a un servizio dagli evidenti limiti? Milano merita di più, molto di più. Magari anche progettisti migliori, sia a livello tecnico che amministrativo. E i magistrati, tra un procedimento e l’altro contro Matteo Salvini, perché non si muovono? Si fa più carriera ad attaccare i politici, o forse anche loro hanno sistemato qualcuno negli organici delle ferrovie milanesi? intanto piove e la metro 5 ha gli accessi ridotti.
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