L’accusa di “turbativa d’asta” mossa dalla che la Procura generale al Sindaco Sala per gli appalti relativi alla fornitura di alberi e verde per Expo è stata archiviata dal giudice preliminare Giovanna Campanile. La decisione del Giudice è stata facilitata dalla stessa Procura Generale che dopo avere approfondito il caso aveva chiesto il proscioglimento, così ieri Campanile ha sentenziato che dalla gestione dell’appalto “non è derivato nessun ingiusto vantaggio o danno per alcuno dei concorrenti”.
Per Sala rimane ora aperta una sola accusa: la falsificazione del verbale di nomina della commissione che doveva aggiudicare la piastra, retrodatata per guadagnare tempo quando nel 2013 si pavento il timore di non finire i lavori in tempo per l’inaugurazione. Il processo, che comincerà il mese prossimo, non sembra preoccupare i difensori di Sala, secondo i quali (dato per scontato che il documento fu falsificato) si tratterebbe di un “reato innocuo” che non ha portato conseguenze pratiche come nel caso di quello archiviato ieri.
Il Sindaco, appresa la decisione del giudice, ha dichiarato “è un peso di meno” sottolineando che anche se “rimane una parte sulla retro-datazione di un documento, però pare che stia venendo fuori un quadro generale di mia correttezza e che ho sempre fatto l’interesse del bene pubblico“. “Sono sempre stato sereno – ha quindi concluso Sala – ma alleggerirsi aiuta, anche perché non faccio un lavoro semplicissimo“.