Nome dell'autore: Michelangelo Bonessa

Giornalista per inclinazione allo scrivere e al non essere allineato, direttore editoriale dell'Osservatore Meneghino per le mille e imperscrutabili vie della vita. Ho scritto per Narcomafie, Corriere, Giornale, Fattoquotidiano, LaPrealpina, Stile, 2duerighe.com, MilanoPost, l'Esagono e molti altri.

Saccone dovrebbe incontrare i commercianti di via Padova

Saccone dovrebbe incontrare i commercianti di via Padova. Perché il ruolo di un Prefetto deve sempre essere quello di relazionarsi alla città che amministra. Specialmente in una città come Milano dove la sua presenza è stata spesso necessaria negli ultimi anni. Più di quanto spetterebbe a un Prefetto. Perché i politici alla Zingaretti erano impegnati a trasformare il Covid in una sfida politica e non una sfida sanitaria. E allora c’è stato bisogno di chi proponeva protocolli per gli scaglionamenti delle entrate in azienda e nelle scuole. Di chi non rilanciava subito l’idea che il problema fosse andare a farsi gli apertivi nei quartieri della movida o a china town. Ora visto che l’ossessione delle periferie a quanto sembra è rimasta appannaggio di chi in periferia ci abita, sarebbe il caso che lo Stato non le usasse solo come sfogatoio per le manifestazioni. Anche perché Buenos Aires e via Padova sono costantemente oggetto di manifestazioni. E ogni volta i commercianti subiscono danni di vario genere. Molto spesso si sente ripetere che dovrebbero esserci più negozi, perché le strade di Milano si stanno svuotando e restano sempre più proprietà di chi ci sta per non lavorare. Il degrado può avanzare da solo per una serie di complesse questioni sociali, ma non può essee spinto dallo Stato. Sarebbe un paradosso istituzionale. Ecco perché Saccone dovrebbe incontrare i commercianti di via Padova. Sarebbe molto meglio cercare un dialogo a cui sono pronte tutte le parti. I commercianti non vogliono solo battere i piedi. Vogliono una vera garanzia che anche loro verranno tenuti in considerazione, non soltanto chi afferma le proprie idee e diritti con la forza. Manca solo una mano tesa dalla Prefettura.

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L’Associazione commercianti di via Padova chiede un incontro al Prefetto dopo la manifestazione degli anarchici

L’Associazione commercianti di via Padova chiede un incontro al Prefetto dopo la manifestazione degli anarchici. Ecco la richiesta  ufficiale pubblicata da Davide Agricola, presidente dell’associazione: “Siamo alle solite: la via commerciale più lunga di Milano usata come uno sfogatoio. In nome e per conto di una moltitudine di commercianti associati e non, siamo a chiedere al Prefetto di Milano Dott. Renato Sacconi di optare per altre location quando qualcuno vuole manifestare. Ogni volta che avviene una manifestazione, le realtà commerciali del tessuto sociale dei quartieri ne risentono per diverso tempo e anche i residenti cittadini si sentono trattati come gli ultimi della fila. Chi paga i danni causati da questi facinorosi anarchici e affini ? Chi paga il danno per mancato guadagno? Chi paga la paura che aleggia ogni qualvolta che al primo che passa gli viene voglia di alzare la clava per arrecare danni? Chi? Come Associazione Commercianti chiediamo un momento di confronto con le istituzioni per capire come intendono tutelare il nostro diritto di lavorare in tranquillità e senza l’incombenza ormai continuativa di blocchi alla viabilità e relativo commercio. Presidente ACP”.

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Un piccolo esperimento con ChatGPT

Un piccolo esperimento con ChatGPT. Abbiamo provato ad applicare la nuova intelligenza artificiale a cui tutti hanno chiesto qualcosa, per uno scopo semplice: le abbiamo chiesto di scrivere un articolo su i nuovi componenti della giunta lombarda. I risultati sono interessanti. Anche se emergono alcuni limiti di uno strumento comunque interessantissimo per tutta la categoria di chi scrive tutti i giorni. Perché rifiutare gli strumenti che il presente offre per lavorare sarebbe come rifiutare all’inizio del Novecento la macchina da scrivere in favore del calamaio. Sarebbe inutile, ma soprattutto un intestardirsi bambinesco al rifiuto delle novità. ChatGPT però conosce pochissimo la realtà italiana. Gli unici personaggi su cui sembra riuscire a svolgere il compito sono quelli più noti come Fontana, ma sugli altri sbaglia molto. Alcuni assessori li confonde proprio con altre persone. Su altri invece scrive direttamente in inglese perché evidentemente non trova nessun tipo di informazione nei suoi database. E comunque mette insieme le pere con le mele: un assessore è stata confusa con un’esperta di marketing. Però viene da chiedersi se come al solito dovremmo stare a commentare le realizzazioni degli altri o invece progettare qualcosa di simile per le nostre necessità. Altrimenti si continuerà ad adattare il nostro sistema economico alle esigenze degli altri Paesi. In una rincorsa che non possiamo vincere se la giochiamo sempre con le regole degli altri. Molti Paesi quando si diffuse la macchina a vapore si misero a cercare modelli con delle variabili personali, o miglioramenti per rendersi autonomi dagli altri. Ecco perché un piccolo esperimento con ChatGPT potrebbe essere l’inizio di qualcosa di più ampio.

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Bergamaschi in rivolta per il Papa Giovanni XXIII dimenticato

Bergamaschi in rivolta per il Papa Giovanni XXIII dimenticato. Ne avevamo già parlato tempo addietro, ma oggi continua la rivolta cultura contro l’Amministrazione orobica: da una parte c’è il manifesto in cui l’immagine del bergamasco più famoso del mondo è ritratto sotto i testicoli rappresentati in uno stemma nobiliare. Già questo fatto aveva suscitato l’imbarazzo e la rabbia dei fedeli bergamaschi perché era stato vissuta come un’offesa al più sacro simbolo della città. Perché di Papi santi non ne esistono molti. E a Bergamo poi soltanto uno. Ma a quella che poteva essere derubricata a questione minore, sempre che un Papa in Italia possa essere così definito, si è aggiunto uno sgarbo ben più importante: durante la cerimonia di apertura dell’anno dedicato a Bergamo capitale della cultura il Papa santo non è stato nominato. Quasi che fosse un aspetto secondario della vita culturale di Bergamo. Eppure esistono fondazioni che si occupan0 di cultura, spesso economica, che portano il suo nome. Ecco che la notizia è rimbalzata anche sull’Eco di Bergamo, perché non tutti i bergamaschi si sono dimenticati del santo. Anzi. Lo ricordano bene. Meglio di chi ha scritto il copione dell’inizio dell’anno della cultura, a quanto pare. A Brescia durante le cerimonie di apertura dell’anno della cultura Papa Paolo VI è stato ricordato, tra l’altro il pontefice bresciano con Papa Giovanni XXIII è stato protagonista del Concilio Vaticano Secondo. Ma uno viene ricordato e l’altro no. Nel derby del rispetto per le personalità del territorio pare dunque essere in vantaggio Brescia. Mentre Bergamo resta indietro. Sembra dunque che nemmeno per i santi l’Italia sia più il Paese di una volta, se ci si concede un modo di dire abusato. Magra consolazione per chi è ben lungi dall’essere pontefice e santo, ma almeno una consolazione. Ormai il rispetto della nostra storia culturale è faccenda che interessa a pochi. Pure al governo anni fa dicevano con disprezzo che con la cultura non si mangia, dimenticando che senza si è solo un numero in un bilancio amministrativo. E i numeri si possono cancellare con un click, mentre l’anima di una comunità una volta violata lascia macerie difficili da ricomporre. Per Bergamo pare esserci una speranza grazie a bergamaschi in rivolta per il Papa Giovanni XXIII dimenticato. Forse piccola, ma potrebbe essere quella della luce in fondo al tunnel.

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Incontro Eurolega Basket, Prefettura: “Vendita nominativa dei biglietti”

Incontro Eurolega Basket, Prefettura: “Vendita nominativa dei biglietti”. Il Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, nella seduta del 27 febbraio 2023, ha richiesto un esame approfondito dei profili di rischio in relazione ad eventuali azioni di rivalsa connesse all’aggressione perpetrata a Roma, il 4 febbraio scorso, da un gruppo di supporters della Stella Rossa ai danni dei tifosi della Roma. In occasione della partita di basket Eurolega OLIMPIA MILANO vs PARTIZAN BELGRADO, in programma giovedì 9 marzo 2023, chiedendo al Prefetto, quale misura preventiva, di adottare la prescrizione della vendita nominativa dei biglietti, l’emissione dei biglietti con stampigliatura dei dati anagrafici completi degli acquirenti e il potenziamento dei controlli agli ingressi. Ravvisata, pertanto, la necessità e l’urgenza di adottare le necessarie misure finalizzate ad assicurare la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica in occasione della predetta competizione sportiva o, quantomeno, riducendo al minimo le occasioni di rischio connesse all’evento, il Prefetto di Milano, Renato Saccone, sentito il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con decreto adottato in data odierna, ha disposto la prescrizione della vendita nominativa dei biglietti e l’emissione dei biglietti con stampigliatura dei dati anagrafici completi degli acquirenti.

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Digitale, Aidr: Anno europeo competenze, gli eventi dedicati al Metaverso

Digitale, Aidr: Anno europeo competenze, gli eventi dedicati al Metaverso. Sono stati dedicati al Metaverso i primi due incontri promossi da Aidr (Asssociazione italian digital revolution) all’interno del programma europeo delle Competenze, la rassegna di eventi divulgativi rivolti a studenti, manager di azienda e dipendenti della Pubblica amministrazione voluta dall’associazione in collaborazione con Parlamento e Commissione europea nell’ambito dell’Anno europeo delle Competenze, promosso dall’Unione europea. Gli eventi divulgativìi si sono svolti all’interno di Esperienza Europa – David Sassoli, il nuovo centro multimediale delle istituzioni europee a Roma, che ha visto la partecipazione degli studenti della capitale del liceo Galileo Galilei e dell’IIS Leonardo Da Vinci. Video 2023 Anno Europeo delle Competenze 1) https://bit.ly/3KO8xEj 2) https://bit.ly/3y0dW3s

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