Nome dell'autore: Michelangelo Bonessa

Giornalista per inclinazione allo scrivere e al non essere allineato, direttore editoriale dell'Osservatore Meneghino per le mille e imperscrutabili vie della vita. Ho scritto per Narcomafie, Corriere, Giornale, Fattoquotidiano, LaPrealpina, Stile, 2duerighe.com, MilanoPost, l'Esagono e molti altri.

Milan e Inter usciranno senza danni dalla crisi Juventus?

Milan e Inter usciranno senza danni dalla crisi Juventus? Perché dalle prime battute delle diatribe legali pare che i club milanesi possano uscirne indenni, ma non è detto. Perché le due selezioni sportive meneghine negli ultimi anni sono state al centro di passaggi di proprietà poco chiari ai tifosi, da un imprenditore cinese a un fondo o una società in teoria solidissima che però poi vince uno scudetto senza pagare gli stipendi ai calciatori. Debiti, crediti, questioni legali non ancora terminate ma che hanno determinato una marea di milioni che si è spostata a destra e sinistra lasciando comunque i club così poveri da non poter pagare senza soffrire l’affitto al Comune di Milano per lo Stadio di San Siro. Affitto che, va sottolineato, costa meno di un calciatore usato per portare le borracce ai compagni. Quelli che di solito nel mercato neanche si vedono perché valgono così poco da essere citati a malapena. Però questi mega miliardari che vorrebbero ricostruire tutta quella zona di città non hanno un paio di milioni all’anno. E intanto i bilanci si gonfiano e sgonfiano di decine di milioni ogni sei mesi al massimo. Dunque nella marea che si sta alzando a Torino, siamo sicuri che non ci sia qualche onda in arrivo pure a Milano?

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Delibera liste d’attesa, Mammì (M5S): «Accanimento terapeutico elettorale, su di una sanità lombarda lasciata agonizzante dal centrodestra»

Delibera liste d’attesa, Mammì (M5S): «Accanimento terapeutico elettorale, su di una sanità lombarda lasciata agonizzante dal centrodestra». Gregorio Mammì (M5S Lombardia): «Questa delibera è un atto di accanimento terapeutico su di una sanità lombarda agonizzante dopo quasi trent’anni di cattiva amministrazione da parte del centrodestra lombardo. Con una disperata iniezione di risorse somministrata in piena campagna elettorale, si cerca di cancellare dal ricordo di quanti più lombardi possibili il disastro compiuto da Fontana e Gallera. Finendo però per evidenziarne ancor più le responsabilità. Di fatti se erano in grado di mettere in campo un simile sforzo, perché aspettare due settimane dal voto? Per trent’anni hanno favorito il privato e dimenticato il pubblico e la medicina territoriale, con i risultati sotto gli occhi di tutti. Motivo per cui pensiamo sia arrivato il momento di interrompere l’accanimento terapeutico. È il momento che i cittadini stacchino la spina a questo centrodestra» così il Consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Gregorio Mammì, in merito alla delibera approvata oggi in Giunta che chiede alle Asst, agli Irccs e ai soggetti privati accreditati di aumentare le prestazioni di specialistica ambulatoriale.

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La settimana dello sciopero

La settimana dello sciopero. Perché mentre qualcuno cerca di proporre nuovi temi, i benzinai restano sul piede di guerra. Mentre tanti cittadini rischiano di restare a piedi. Perché piaccia o no, sono ancora centinaia di migliaia di lombardi che si muovono in macchina e che per paura di restare senza benzina nei prossimi giorni si metteranno in coda per fare il pieno. Riempiendo così le tasche proprio dei benzinai e di tutta la filiera della distribuzione di idrocarburi che si abbevera dalle tasche di chi non può rinunciare all’automobile o al camion per spostarsi. Questa settimana infatti torna in auge il tema benzina e diesel visto che le pompe sono pronte a chiudere per il dissenso contro le nuove misure annunciate dal governo e già riviste al ribasso: non vogliono controlli più stringenti nè multe e sanzioni più pesanti. In tanti si chiedono perché: basta non truffare nessuno e le sanzioni si evitano, si penserebbe. Ma i benzinai sostengono che sia troppo facile cadere in semplici errori o difficoltà oggettive che li porterebbero a essere salassati senza una vera colpa. Chi abbia ragione è materia di dibattito infinito, ma sicuramente questa sarà la settimana dello sciopero.

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Gallera ha perso il controllo del suo profilo Twitter

Gallera ha perso il controllo del suo profilo Twitter. L’ex assessore al Welfare di Regione Lombardia ha un problema con i social, proprio lui che durante la pandemia aveva usato proprio i canali online per comunicare giorno per giorno i dati sulla pandemia ottenendo una grande visibilità mediatica. Visibilità che per altro si era rivelata subito un problema per la tendenza alle figure barbine come la volta in cui si scatto un selfie dimostrando che aveva violato i limiti agli spostamenti imposti dal lockdown. Ma ora c’è pure il problema Twitter, un fatto di cui si è accorto per primo Wired e che per ora non sembra aver sfondato nelle stampa locale, sebbene non sorprenda visto che nel mare delle informazioni dei periodi elettorali sono tante le notizie a naufragare. Ma resta il tema del controllo: come ci si può candidare a governare un’intera regione se, nonostante gli 8mila euro netti al mese, non si è in grado di gestire i propri profili social? Forse a differenza di Fontana che sta puntando molto sui social network Gallera punta più ai cartelloni di cui ha riempito la città. Ma se Giulio Gallera ha perso il controllo del suo profilo Twitter c’è un altro tema: oggi sta sponsorizzando solo link sul mondo delle criptovalute, ma se nelle ultime settimane si mettesse a pubblicizzare il Partito democratico? Forse è il caso di correre ai ripari, anche perché essendo un incidente che può capitare a tutti le contromisure esistono. Magari meglio farlo prima che altri profili vengano violati, anche perché sono tanti quelli che usano la stessa password per diversi profili…

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I commercialisti sono la croce della politica lombarda

I commercialisti sono la croce della politica lombarda. In questi giorni infatti è stata appena arresta Monica Bellini, commercialista con una lunga esperienza di consulente per i Partito democratico nelle aziende partecipate da Comune o Regione. Per il Pd è un bel guaio perché avendola indicata come professionista di fiducia almeno dai tempi di Albertini sarà difficile prendere le distanze. E soprattutto evitare che altri strumentalizzino questo arresto per screditare i progressisti in tempo di elezioni: si sa infatti che ormai in Italia esiste più la presunzione di colpevolezza invece che di innocenza come prescriverebbe la legge. Ma dal centrodestra non potranno nemmeno esagerare perché i leghisti non sono messi meglio: per quanto la memoria degli italiani sia simile a quella di una farfalla, non tutti hanno dimenticato il guaio della Film Commission, quando i commercialisti di fiducia della Lega sono stati beccati con le mani nella marmellata: si  erano guadagnati un’ottima plusvalenza grazie a un giochino di compravendite su un immobile che doveva diventare la nuova sede dell’ente regionale. Peccato che lo avessero comprato per due lire prima di rivenderselo come responsabili della Regione. Insomma per ora l’unica a non essersi inguaiata con un commercialista sembra essere Letizia Moratti, ma probabilmente lei ha un’intera azienda che le compila la dichiarazione dei redditi. Mentre i commercialisti sono la croce della politica lombarda lei sembra dunque immune a questo problema. Per carità, da  qui al 12 febbraio c’è ancora tempo e lei ha avuto tanti incarichi prima di tornare in politica, ma per ora sembra che sia l’unica che può comprare i giornali tranquillamente.  

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Marcora (FdI): “Istituire una commissione d’inchiesta relativa alla disfunzione dell’attività amministrativa del Comune”

Marcora (FdI): “Istituire una commissione d’inchiesta relativa alla disfunzione dell’attività amministrativa del Comune”. Durante il Consiglio Comunale di oggi, il Consigliere di Fratelli d’Italia Enrico Marcora è intervenuto per chiedere l’istituzione di una commissione di inchiesta sulla disfunzione dell’attività amministrativa del Comune di Milano. “Le manchevolezze evidenziate dal Sindaco Sala e dalla Giunta non possono passare inosservate. La commissione di inchiesta è un modo istituzionale per affrontare i problemi del Comune di Milano. In caso diverso non rimangono che i tribunali amministrativi.”

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