Nome dell'autore: Michelangelo Bonessa

Giornalista per inclinazione allo scrivere e al non essere allineato, direttore editoriale dell'Osservatore Meneghino per le mille e imperscrutabili vie della vita. Ho scritto per Narcomafie, Corriere, Giornale, Fattoquotidiano, LaPrealpina, Stile, 2duerighe.com, MilanoPost, l'Esagono e molti altri.

Il nuovo assessore sia scelto tra gli urbanisti  che si sono schierati contro il Salva Milano. 

Il nuovo assessore sia scelto tra gli urbanisti  che si sono schierati contro il Salva Milano. Questo sarebbe un segnale reale di cambiamento.  Facciamo politica e non siamo a Bar Sport dove si può dire tutto e il contrario di tutto senza spiegare il perché. Il sindaco e la maggioranza hanno combinato un disastro. Ma fanno finta di niente. Ma non finisce tutto a tarallucci e vino. Ora si scusino e facciano autocritica vera, cioè si cambino radicalmente le cose. Spieghi qualcuno come ha potuto Oggioni fare tutto quello che voleva senza contrasti e controlli, ci dicano perché è stata nominata recentemente la commissione paesaggio con  gli inquisiti dentro. E come primo segnale, invece che come al solito un fedelissimo, si scelga il nuovo assessore tra gli urbanisti che hanno cercato di contrastare la follia del Salva Milano. Questa sarebbe la dimostrazione che c’è davvero volontà di cambiamento. Se no è come sempre il gattopardismo. Carlo Monguzzi

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Cimiano e le metro milanesi sempre rotte

Cimiano e le metro milanesi sempre rotte. Perché piaccia o no ammetterlo le metropolitane milanesi sono in costante riparazione. Ma non parliamo della manutenzione ordinaria che qualunque infrastruttura complessa deve programmare e attuare a intervalli regolari: si tratta di un vero e proprio continuo di manutenzioni a pezzi. Solo che i pezzi sono sempre più grandi. Eppure i prezzi del biglietto sono esplosi durante le ultime giunte. Però prendiamo ad esempio Garibaldi: in teoria rilanciata dall’arrivo della metropolitana Lilla, la fermata si è trasformata in un esempio di come non fosse possibile avere le scale mobili funzionanti al 100 per 100. Un giorno si fermava una, un giorno si fermava l’altra. Secondo un’intervista sul posto ai tecnici all’opera, il problema era legato alla mancanza di pezzi di ricambio. Un problema incomprensibile visto che la Lilla è costata molto ai milanesi e in teoria è nuova. Però i treni viaggiano con le porte rotte, le scale mobili funzionano a singhiozzo, i negozi di quasi tutte le stazioni sono vuoti o a mezzo servizio. Come comprare una panda del 1990 al prezzo di una Tesla deluxe. Un affare solo per chi ha firmato i finanziamenti pubblici e verrà probabilmente trovato tra qualche anno a fare il dirigente del gruppo del piccolo grande nanerottolo che costruisce le metro a metà e si fa pure ringraziare mentre da Milano incassa prezzi che non troverebbe sul mercato. Per questo riteniamo che sia giusto parlare di Cimiano e le metro milanesi sempre rotte. Perché i tanti che in città ci vengono come se fosse New York (un problema di prospettiva: la maggior dei Comuni italiani si attraversa in mezz’ora a piedi) a far alzare i prezzi di tutto a casa loro al massimo hanno una fermata del treno. Se non è nel paese vicino. Perché se non fosse così si renderebbero conto che una volta le metro funzionavano meglio. Molto meglio. Invece ora ci sono fermate come Garibaldi prima o Cimiano poi che hanno le scale mobili ferme a intervalli regolare e brevi. Cosa dovrebbero fare i milanesi per avere un servizio corrispondente ai soldi che gli vengono prelevati a nastro? Perché non tutti si sentono arrivati rispetto a amici e parenti a casa perché vivono in un posto in cui spendono un sacco di soldi per servizi in realtà scadenti. Milano merita di più.

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Mps-Mediobanca: “Presenza del governo preoccupante: oggettivamente può essere configurata come Roma contro Milano”

“Il tema non è solo Mps-Mediobanca, ma Mps Mediobanca e Generali, lo hanno capito anche i bambini” ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala a Skytg24, commentando la tentata scalata di Monte dei Paschi di Siena. Sul tema il sindaco ha anche chiarito che secondo lui sulla vicenda la “Presenza del governo preoccupante: oggettivamente può essere configurata come Roma contro Milano, almeno così viene percepita a Milano”. Una posizione che ha chiarito alcuni aspetti che potrebbero essere decisivi per la vicenda finanziaria più importante degli ultimi anni. E che sta vedendo consolidarsi gli schieramenti per una battaglia che risulterà asprissima nei prossimi anni.

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Sicurezza a Rho: operazione congiunta delle forze dell’ordine

In ottemperanza alle decisioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, la sera del 14 gennaio scorso è stata condotta un’importante operazione di controllo del territorio nelle aree della Stazione di Rho, in Piazza Libertà, e della Stazione Rho Fiera, in Piazza Costellazione, oltre che nelle zone limitrofe. L’attività ha visto la partecipazione congiunta della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale del Comune di Rho, con l’ausilio di unità specializzate. I risultati dell’operazione L’intervento ha permesso di conseguire risultati significativi: Controllo delle persone: Sono state identificate 247 persone, di cui 83 stranieri e 63 con precedenti di polizia per vari reati. Ordine di allontanamento: Presso i locali della Stazione FF.SS. di Piazza Libertà è stato emesso un ordine di allontanamento, ai sensi dell’articolo 9 del D.L. 14/2017, nei confronti di un cittadino italiano. Controllo dei veicoli: Durante 4 posti di controllo dislocati in vari punti della città, sono stati verificati 105 veicoli, anche mediante l’utilizzo dell’etilometro. Ispezioni agli esercizi commerciali: Sono stati controllati 12 esercizi commerciali, tra cui 11 bar e una sala slot. In seguito alle verifiche sono state accertate 5 violazioni amministrative relative a norme igienico-sanitarie e alla rintracciabilità e sicurezza alimentare. Violazioni in materia di stupefacenti: Sono state contestate 2 violazioni amministrative ai sensi dell’articolo 75 del DPR 309/90, con il sequestro di 0,68 grammi di sostanza stupefacente del tipo cannabinoidi. Denunce per irregolarità sul territorio nazionale: Due cittadini stranieri irregolari sono stati rintracciati nella piazza adiacente alla Stazione di Rho e denunciati ai sensi dell’articolo 10 bis del D.Lgs. 286/98. Un impegno concreto per la sicurezza L’operazione ha dimostrato l’impegno delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza del territorio, monitorando aree sensibili e prevenendo situazioni di illegalità. Le azioni congiunte hanno permesso non solo di intervenire su criticità già presenti, ma anche di rafforzare il controllo del territorio e la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Questi interventi rappresentano un esempio concreto di come la collaborazione tra diverse forze dell’ordine possa produrre risultati significativi nel contrasto all’illegalità e nel miglioramento della qualità della vita della comunità. Rimane alta l’attenzione delle autorità per assicurare che la città di Rho continui a essere un luogo sicuro per i suoi abitanti e per chi la frequenta quotidianamente.

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Milano 2027: L’incognita di un candidato per le prossime elezioni comunali

Milano 2027: L’incognita di un candidato per le prossime elezioni comunali. A poco più di due anni dalle elezioni comunali del 2027, Milano si trova in una situazione inedita: nessuno dei principali schieramenti politici ha ancora presentato un candidato ufficiale per la carica di sindaco. Questa incertezza sta alimentando il dibattito pubblico e sollevando interrogativi sul futuro della leadership politica nella città simbolo dell’innovazione e della crescita economica italiana. Tradizionalmente, le campagne elettorali milanesi sono caratterizzate da un’anticipazione strategica, con i nomi dei candidati principali che emergono almeno tre anni prima delle elezioni. Tuttavia, questa volta, il centrodestra, il centrosinistra e le forze civiche sembrano navigare in acque agitate, privi di un leader capace di catalizzare il consenso. Il centrosinistra, attualmente al governo con il sindaco Giuseppe Sala, non ha ancora fatto emergere un successore naturale. Sala, che ha guidato Milano per due mandati consecutivi, ha già dichiarato di non voler correre per un terzo mandato, ma non ha indicato chiaramente un possibile erede. “La mia missione si conclude qui,” aveva detto in un’intervista recente, lasciando spazio a speculazioni sulle dinamiche interne al Partito Democratico e agli alleati. Nel centrodestra, la situazione non è meno incerta. Dopo il fallimento del tentativo di conquista di Palazzo Marino nel 2021, le principali forze politiche – Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – non sono riuscite a trovare una figura in grado di unire la coalizione. I nomi di esponenti come Alessandro Sallusti o Attilio Fontana sono stati evocati, ma nessuno sembra voler affrontare una sfida che si preannuncia complessa. Mentre i partiti tradizionali tergiversano, le forze civiche e i movimenti indipendenti cercano di ritagliarsi uno spazio. Tuttavia, anche tra queste realtà manca un nome di rilievo che possa competere efficacemente con i grandi blocchi politici. Alcuni analisti vedono in questa situazione un’opportunità per una nuova generazione di leader, ma il panorama resta frammentato. I giovani, spesso considerati gli esclusi dalla politica tradizionale, potrebbero giocare un ruolo cruciale. Movimenti come Fridays for Future o le organizzazioni studentesche locali stanno guadagnando visibilità, ma non è chiaro se abbiano la capacità di trasformare il loro impatto sociale in potere politico. La mancanza di una leadership chiara preoccupa molti osservatori, che sottolineano come Milano abbia bisogno di una guida forte per affrontare le sfide del futuro. Con il traguardo di Milano-Cortina 2026 all’orizzonte e la crescente competizione tra le metropoli europee, la città non può permettersi di perdere il suo slancio. I temi sul tavolo per il 2027 sono molteplici: dalla transizione ecologica alla gestione dei grandi eventi, dalla mobilità sostenibile alla crisi abitativa che sta spingendo sempre più giovani fuori dai confini cittadini. La mancanza di una visione chiara per il futuro rischia di lasciare Milano in balia di scelte improvvisate. Nonostante il clima di incertezza, alcuni vedono in questa situazione un’opportunità. “Milano ha bisogno di una rottura rispetto al passato,” afferma un analista politico locale. “Questa potrebbe essere l’occasione per far emergere figure nuove, capaci di interpretare le sfide di una metropoli moderna.” Con ancora due anni a disposizione, le carte possono certamente cambiare. Tuttavia, il ritardo nell’individuare un candidato non solo rischia di lasciare i cittadini senza un chiaro punto di riferimento, ma potrebbe anche compromettere la qualità del dibattito elettorale. Chi guiderà Milano verso il futuro? Per ora, la domanda resta senza risposta.

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