Nome dell'autore: Michelangelo Bonessa

Giornalista per inclinazione allo scrivere e al non essere allineato, direttore editoriale dell'Osservatore Meneghino per le mille e imperscrutabili vie della vita. Ho scritto per Narcomafie, Corriere, Giornale, Fattoquotidiano, LaPrealpina, Stile, 2duerighe.com, MilanoPost, l'Esagono e molti altri.

Il declino degli asili nido a Milano: un’allarmante emergenza sociale

Il declino degli asili nido a Milano: un’allarmante emergenza sociale Carissimi lettori, Mi rivolgo a voi oggi con preoccupazione riguardo a una questione che ha suscitato il mio interesse, ma ancor più la mia indignazione. Gli asili nido, fondamentali istituzioni per la crescita e lo sviluppo dei nostri piccoli cittadini, stanno sperimentando un drammatico declino nella città di Milano. Quel che è più preoccupante è che il Comune sembra aver trascurato questo aspetto cruciale dell’istruzione e del benessere dei bambini e delle famiglie milanesi. La storia è ben nota: da almeno dieci anni, gli asili nido a Milano sono stati vittime di una politica di chiusura costante. Questo è un fenomeno che andrebbe analizzato con estrema attenzione. Come può una città di tale rilevanza, con un passato di cultura e progresso, voltare le spalle a un pilastro fondamentale della società come la formazione dei propri cittadini di domani? I benefici degli asili nido sono incommensurabili. Non solo fungono da luoghi sicuri per i nostri piccoli, ma anche come fonte di socializzazione e sviluppo del linguaggio fin dai primi anni di vita. Sono ambienti in cui il gioco e l’apprendimento si fondono armoniosamente, contribuendo in modo significativo alla formazione di menti brillanti e curiose. Eppure, non possiamo ignorare il fatto che il Comune di Milano abbia dimostrato una mancanza di impegno e sensibilità nei confronti di questa tematica, come dimostrato dal persistente schema di chiusure. D’altra parte, mi fa rabbia e malinconia sapere che altri Comuni italiani, come Bologna, si stiano dimostrando più attenti e propositivi nell’utilizzare i fondi del PNRR dedicati agli asili nido. La domanda che ci si pone è ovvia: perché il Comune di Milano non ha colto l’importanza degli asili nido e la necessità di investire nelle giovani generazioni? Le scuse possono essere molteplici, ma ciò che emerge è una mancanza di priorità che mette a repentaglio il futuro stesso della nostra città. Cari lettori, è nostro dovere sostenere e promuovere l’importanza degli asili nido a Milano. Non possiamo restare indifferenti a una situazione che mina il benessere e l’educazione dei nostri bambini. Invito i cittadini a mobilitarsi e a chiedere con forza che venga riconosciuta l’urgenza di questi luoghi di apprendimento e sviluppo. E’ giunto il momento che il Comune di Milano metta da parte gli interessi personali e si concentri sulle necessità reali della popolazione. La crescita di una città passa attraverso la crescita dei propri cittadini, e gli asili nido sono la prima pietra di questa costruzione. Non possiamo permettere che Milano continui a rimanere indietro rispetto ad altre realtà italiane. Invito dunque tutti a prendere posizione e a esprimere la propria voce affinché gli asili nido a Milano vengano tutelati e valorizzati. La nostra città merita un futuro luminoso, e ciò sarà possibile solo investendo nelle nuove generazioni e offrendo loro le migliori opportunità di crescita e sviluppo. È necessario che il Comune di Milano prenda coscienza del ruolo fondamentale degli asili nido e agisca immediatamente per garantirne il pieno funzionamento e l’accessibilità a tutte le famiglie milanesi. Non possiamo più permettere che la chiusura di queste istituzioni porti all’isolamento e all’ineguaglianza sociale dei più piccoli e delle loro famiglie. Occorre anche sollecitare una maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione dei fondi destinati agli asili nido, affinché non vengano sprecati o utilizzati per altri scopi. Dobbiamo esigere che le risorse siano effettivamente destinate a sostenere e migliorare l’istruzione e l’accoglienza dei bambini, garantendo personale qualificato e strutture adeguate. Inoltre, è fondamentale promuovere una cultura dell’importanza dell’istruzione fin dai primi anni di vita. Gli asili nido devono essere visti come un investimento a lungo termine nella società, poiché contribuiscono alla formazione di cittadini consapevoli, competenti e creativi, in grado di affrontare le sfide future con fiducia e saggezza. Carissimi lettori, il tempo è giunto per un cambiamento. Non possiamo restare spettatori passivi di una situazione che mina le basi stesse della nostra società. Dobbiamo unirci, fare sentire la nostra voce e chiedere un’immediata inversione di tendenza. Gli asili nido a Milano meritano il nostro sostegno e la nostra attenzione, poiché rappresentano il futuro stesso della nostra città. La nostra tradizione e il nostro passato ci insegnano che Milano è una città capace di grandi imprese e di affrontare le sfide più difficili. Ora è il momento di dimostrare di essere all’altezza anche delle sfide sociali, di difendere i diritti dei più piccoli e di investire nella crescita e nel benessere delle giovani generazioni. Siate attivi, cari lettori, e unitevi a questa causa. Con la vostra determinazione e la vostra volontà, possiamo riportare l’attenzione su una tematica vitale per il futuro di Milano. Gli asili nido sono le radici che alimentano la crescita di una città, e noi dobbiamo proteggerle e farle crescere per garantire un futuro migliore per tutti. Concludo quindi con un appello alla coscienza civica e all’azione collettiva: difendiamo gli asili nido di Milano, affinché i nostri bambini possano crescere felici, sani e pronti a costruire il futuro che meritano.

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L’alleanza PD-5Stelle è perdere ovunque per Roma

L’alleanza PD-5Stelle è perdere ovunque per Roma. Perché dall’inizio di questa esperienza, l’alleanza non ha mai funzionato. Reggeva in Parlamento perché la guida del non compianto Di Maio aveva portato i 5 Stelle oltre il 33 per cento dei consensi nazionali. Quindi aggiungendo una qualsiasi percentuale era possibile creare un governo, tant’è che quel Movimento 5 Stelle ha in effetti governato sia con la destra che con la sinistra. Fino a farsi ppi snaturare dai discorsi surreali che si sentono a Roma. Moderazione, centrismo e via così di idiozie: gli unici partiti che hanno raccolto percentuali decisive sono proprio quelli che veicolavano uno o due idee molto chiare. Molto decise. Mentre i centristi non hanno mai preso nulla a parte i posti di potere. Perché inevitabilmente i giornali di sistema iniziavano a sottolineare l’impreparazione, la poca educazione istituzionale e così via, mentre i loro referenti ne combinavano di ogni. E così i 5 stelle hanno seguito gli stessi percorsi della Lega e di altri prima di loro, vedendo erodere i propri consensi giorno dopo giorno nel segno della responsabilità e del rispetto istituzionale. Per non parlare del mitico campo largo. Il sistema con cui il Pd ha sistematicamente distrutto qualunque alleato, perché il PD più di altri è ormai forza di sistema. E dunque pensa solo a perdurare. Quale che sia la condizione. Infatti L’alleanza PD-5Stelle è perdere ovunque per Roma: perché in Parlamento esistono commissioni, sottocommissioni, presidenti di organismi sostanzialmente inutili come il Censis che possono creare problemi. E dunque conviene sempre essere alleati del Pd per le forze di opposizione. Almeno a Roma. Poi in tutte le altre situazioni puoi pure perdere, tanto il potere finale è a Roma. Questo alla fine sembra  il filo conduttore dei 5 Stelle che anche oggi applicano lo stesso schema pure in Lombardia: si vergognano così tanto di sè stessi da aver deciso di fare l’alleato minore in ogni occasione. Eppure una certa politica non funziona: altrimenti Michele Usuelli sarebbe ancora in Consiglio regionale: l’ex consigliere radicale era un maestro delle battaglie che piacciono alla gente che piace. Era quello che si inginocchiava in aula quando andava di modo in senso anti trumpiano. E i giornali ne parlavano. Era quello delle mozioni che obbligavano il PD a seguirlo pur essendo l’unico rappresentante della sua forza politica in Consiglio. Ecco: Usuelli è rimasto fuori. Segno che i politici nostrani sono vittime delle bolle in cui credono. Ma l’aspetto peggiore è che lo sono pure le idee per le quali le persone li hanno votati. Per carità, in tanti sarebbero pure contenti di vedere i 5 Stelle perdere sempre, ma ci si chiede se questo sia il destino che si sono scelti. Perché il Molise non è la Lombardia, eppure hanno perso pure lì.

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L’infiltrazione silenziosa: La presenza della ‘Ndrangheta in Lombardia

L’infiltrazione silenziosa: La presenza della ‘Ndrangheta in Lombardia Introduzione: La ‘Ndrangheta, la potente organizzazione criminale calabrese, nota per il traffico di droga, il riciclaggio di denaro e altre attività illegali, è da lungo tempo una minaccia per l’Italia. Sebbene sia tradizionalmente radicata nel sud del paese, negli ultimi anni si è assistito a un’allarmante espansione della ‘Ndrangheta anche in regioni settentrionali come la Lombardia. Questo articolo esplorerà la presenza dell’organizzazione nella regione e le sue implicazioni per la società e l’economia locale. L’espansione della ‘Ndrangheta in Lombardia: La Lombardia, una delle regioni più ricche e industrializzate d’Italia, offre molte opportunità per il crimine organizzato. La sua posizione strategica e la presenza di importanti centri finanziari come Milano la rendono attraente per le attività illecite. La ‘Ndrangheta ha sfruttato tali vantaggi per estendere le sue attività nella regione, infiltrandosi nelle attività economiche legittime e creando una rete di potere e corruzione. Settori di influenza: La ‘Ndrangheta ha una presenza diffusa in vari settori dell’economia lombarda. Uno dei principali campi di azione è il settore delle costruzioni, dove l’organizzazione controlla appalti pubblici e privati, facendo aumentare i costi delle opere e ottenendo profitti illeciti. Inoltre, la ‘Ndrangheta è coinvolta nel traffico di droga, che ha raggiunto livelli preoccupanti nella regione, con la Lombardia che funge da importante nodo logistico per la distribuzione verso altre parti d’Europa. Corruzione e infiltrazione politica: Un’altra sfida importante è rappresentata dall’infiltrazione della ‘Ndrangheta nelle istituzioni locali e nella politica. La corruzione permette all’organizzazione di mantenere una forte presa sul territorio, influenzando decisioni politiche e controllando l’amministrazione di appalti e finanziamenti pubblici. Questo comportamento mina la democrazia e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, compromettendo lo stato di diritto. Implicazioni sociali ed economiche: La presenza della ‘Ndrangheta in Lombardia ha gravi implicazioni per la società e l’economia locale. Le attività criminali dell’organizzazione alimentano la violenza e minano la sicurezza pubblica. Inoltre, l’economia legale ne risente, poiché le imprese oneste spesso si trovano a competere con quelle controllate dalla criminalità organizzata, che può operare con costi più bassi e senza scrupoli. La lotta contro la ‘Ndrangheta: Combattere l’infiltrazione della ‘Ndrangheta in Lombardia richiede un impegno coordinato delle forze dell’ordine, della magistratura e della società civile.

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Tranquillo Davigo a Robespierre è andata peggio

Tranquillo Davigo a Robespierre è andata peggio. Perché quando si passa la vita a fare ghigliottinare gli altri, la fine inevitabile è quella di essere ghigliottinati. O come ha parafrasato bene un noto blog di un grande giornalista: chi ha fiducia nella giustizia verrà giustiziato. Ma rispetto al suo storico predecessore è andata bene: Maximilien perse la testa letteralmente. Lei gentile Davigo dopo aver calpestato a parole la nostra Costituzione è ancora con la testa sulle spalle: perché le piaccia o no in questo mondo lei era uno di noi, non un sacro giustiziere che poteva definire gli innocenti “colpevoli che l’hanno fatta franca”. Perché le nostre leggi dicono che si è colpevoli in senso compiuto solo dopo il terzo grado di giudizio. Può seccare, ma è così. Siamo una democrazia. Magari con mille difetti, ma pur sempre una democrazia. Ed è il motivo per il quale lei stesso rimane innocente per altri due gradi di giudizio. Anche se non con le Mani Pulite di presidenziale memoria (almeno secondo la lettura che lei ha dato della giustizia negli ultimi decenni): lei e i suoi colleghi siete incaricati di applicare la legge, non di farla a vostro piacere. Pensi cosa avrebbe fatto lei a un italiano medio preso a giocare con le carte riservate come ha fatto lei. Perché questi sono fatti accertati dal processo: lei, complice una Repubblica debole, forse si è sentito superiore alla legge. E da anni va in giro a dire agli altri aberrazioni anti democratiche come il fatto che gli innocenti sono comunque colpevoli. E ora si trova nella surreale situazione di dover sperare di scamparla allo stesso modo. Magari grazie a qualche giudice che si porrà il problema di condannarla definitivamente. Magari grazie a qualche magistrato che dimenticherà nel cassetto un documento che la può inguaiare nello stile alla Bruti Liberati. Magari grazie a qualche procuratore alla Greco che perderà i telefoni. Insomma sarà un innocente con MA grossi come una casa. Perché in questi anni gli incensati censori hanno dimostrato di essere molto umani, troppo umani. E meno male. Perché la sfida non è mai stata arrestare tutti o liberare tutti, ma avere un sistema che funzioni. Il delirio di onnipotenza in cui si era persa la magistratura è bene che sia finito. Soprattutto per chi è incaricato di gestire la giustizia, perché il Popolo italiano ha diritto a una giustizia il più giusta possibile. Non alle ghigliottine in piazza. Perché è una soluzione da barbari. E noi siamo il Paese di Beccaria e affini. Il povero Cesare potrà finalmente riposare in pace. E anche lei: tranquillo Davigo a Robespierre è andata peggio.

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L’importanza delle intelligence per le aziende

L’importanza delle intelligence per le aziende. Nell’era digitale in cui viviamo, l’importanza dell’intelligence per le aziende non può essere sottovalutata. Con l’avvento di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, l’apprendimento automatico e l’analisi dei dati, le aziende hanno accesso a una vasta quantità di informazioni e opportunità che possono influenzare profondamente il loro successo. In questo articolo, esploreremo l’importanza dell’intelligenza per le aziende e come può contribuire alla loro crescita. L’intelligenza come vantaggio competitivo L’uso dell’intelligenza può fornire alle aziende un vantaggio competitivo significativo. Attraverso l’analisi dei dati, le aziende possono ottenere una migliore comprensione dei loro clienti, dei loro comportamenti e delle loro preferenze. Questa conoscenza può essere utilizzata per personalizzare l’offerta di prodotti o servizi, migliorare l’esperienza del cliente e creare strategie di marketing più efficaci. Le aziende che sfruttano l’intelligenza in modo efficace possono distinguersi dai concorrenti e attrarre un numero maggiore di clienti. Processi decisionali basati sui dati L’intelligenza consente alle aziende di prendere decisioni più informate e basate sui dati. L’analisi dei dati può aiutare a identificare tendenze, modelli e correlazioni nascoste che potrebbero non essere evidenti all’occhio umano. Queste informazioni possono guidare le decisioni aziendali in molteplici aree, come la pianificazione della produzione, la gestione delle scorte, l’ottimizzazione dei prezzi e l’allocazione delle risorse. I leader aziendali possono affidarsi ai dati piuttosto che all’intuizione o all’esperienza personale, migliorando l’efficacia e la precisione delle decisioni prese. Automazione dei processi aziendali Un altro aspetto chiave dell’intelligenza per le aziende è l’automazione dei processi aziendali. L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico possono essere utilizzati per automatizzare una serie di compiti ripetitivi e noiosi, liberando il personale umano da mansioni che richiedono meno creatività e intelligenza. Ciò consente di ridurre gli errori umani, migliorare l’efficienza operativa e liberare le risorse per attività di maggior valore. Ad esempio, i chatbot intelligenti possono essere utilizzati per gestire le richieste dei clienti, riducendo i tempi di attesa e fornendo assistenza immediata. Innovazione e adattamento al cambiamento L’intelligenza può fungere da motore per l’innovazione all’interno delle aziende. L’analisi dei dati può rivelare nuove opportunità di mercato, trend emergenti e esigenze dei clienti che potrebbero non essere evidenti altrimenti. Queste informazioni possono ispirare lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi o modelli di business che soddisfano tali esigenze in modo più efficace. Inoltre, l’intelligenza può aiutare le aziende a adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. Monitorando costantemente i dati e le tendenze, le aziende possono identificare segnali di avvertimento o opportunità emergenti e prendere misure immediate per adattarsi. Questa flessibilità e capacità di adattamento consentono alle aziende di rimanere competitive in un ambiente aziendale in costante evoluzione. Sicurezza e prevenzione delle frodi L’intelligenza può svolgere un ruolo cruciale nella sicurezza delle aziende. Con l’aumento delle minacce informatiche e delle frodi, le aziende devono proteggere i propri dati e i sistemi da attacchi esterni. L’intelligenza può essere utilizzata per monitorare i modelli di comportamento sospetti, identificare potenziali violazioni della sicurezza e migliorare le misure di prevenzione delle frodi. Attraverso l’apprendimento automatico e l’analisi dei dati, le aziende possono rilevare anomalie e intraprendere azioni tempestive per proteggere i propri interessi. Conclusioni L’importanza dell’intelligenza per le aziende è evidente nell’era digitale in cui operiamo. L’uso strategico dell’intelligenza può offrire alle aziende un vantaggio competitivo, consentire processi decisionali basati sui dati, automatizzare le attività ripetitive, promuovere l’innovazione e adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. Inoltre, l’intelligenza svolge un ruolo fondamentale nella sicurezza e nella prevenzione delle frodi, proteggendo le aziende dai rischi informatici. Le aziende che abbracciano l’intelligenza come parte integrante delle loro strategie aziendali possono raggiungere una crescita sostenibile e ottenere risultati significativi nel panorama aziendale moderno.  

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Scivolone social dell’assessore Comazzi: like a un post pieno di insulti a Berlusconi

Scivolone social dell’assessore Comazzi: like a un post pieno di insulti a Berlusconi. Anzi, per la precisione si tratta di un cuore. Un cuoricino per un post facebook in cui Berlusconi viene ricordato così: “madonna quanta commozione, è difficile pensare di vivere senza di lui, i suoi rapporti con la mafia e la P2, le sue leggi contro i lavoratori, il l’impegno che nella vita ha messo per farsi soprattutto i fatti suoi….ci mancherà moltissimo”. E l’unico cuoricino a questo commento di chi è? Di un assessore regionale di Forza Italia, Gianluca Comazzi. Deve per forza essere uno scivolone social dell’assessore Comazzi perché è difficile pensare che approvi l’idea di un Berlusconi amico dei mafiosi, nemico dei lavoratori eccetera. Sarebbe surreale visto che proprio il partito della stessa persona ha permesso a Comazzi di diventare assessore della regione più importante d’Italia. Questo però è un esempio per perché molti politici dovrebbero pensare a far gestire i social e la propria esposizione mediatica da professionisti e non fare da soli. Perché ognuno ha il suo mestiere, altrimenti le case le costruirebbero i pizzaioli dopo averle progettate sui tovaglioli. Vedremo se l’assessore se ne accorgerà o se alla fine resterà online questa testimonianza di un assessore di Forza Italia che dà del mafioso a Berlusconi.

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