Nome dell'autore: Alessio Fasano

Napoletano di origine vive a Milano dal 2001. Imprenditore e consulente nell’ambito IT, con una grande passione per lo sport ed attivo nel volontariato.

Dopo i DPI donati alla Lombardia nuova iniziativa benefica dell’European Paratroopers Association

Ancora una volta l’European Paratroopers Association (EPA), l’organizzazione internazionale no profit, fondata dall’ex paracadutista della “Folgore” Giulio Festa e che associa i paracadutisti militari in servizio attivo, della riserva e in congedo dell’Unione Europea, della NATO e dei Paesi Amici, è scesa in campo per una iniziativa benefica a favore di popolazioni particolarmente colpite dall’emergenza sanitaria. Quest’anno l’EPA ha scelto di intervenire in una Nazione extra EU, l’Ucraina, mentre l’anno scorso le attività furono rivolte principalmente in Italia, in supporto a enti e istituzioni locali, con donazioni di DPI anti Covid a due commissariati di PS di Milano e alla Rsa Fondazione Anziani di Lonate Pozzolo, in provincia di Varese. Fuori dall’Italia, analoghe donazioni di DPI e altro materiale medicale, furono distribuite l’anno scorso, in piena pandemia a Madrid, in favore dello JUPOL, il sindacato maggioritario della Polizia Nazionale Spagnola (Cuerpo Nacional de Policía). Da alcune settimane l’EPA, nell’ambito del programma EPAID, dedicato all’assistenza umanitaria, ha implementato il progetto EPAID FOR UCRAINA, allo scopo di promuovere una raccolta di fondi per fornire assistenza alla formazione di personale paramedico e provvedere alla fornitura di attrezzature sanitarie essenziali di primo soccorso a enti e istituzioni di volontariato che operano localmente. “L’EPA attraverso il programma di aiuti e di assistenza umanitaria, denominato EPAID si propone l’obiettivo di realizzare progetti ad hoc in aree interessate da situazioni di emergenza”, spiega il coordinatore nazionale dell’European Paratroopers Association, il milanese Alessio Fasano. “Chi volesse sostenere l’iniziativa con una donazione puo farlo contattando l’associazione via email su info@europeanparatroopers.org. (o direttamente tramite la pagina web https://www.europeanparatroopers.org/about-us/donation.html), i donatori più generosi saranno ricompensati con il conferimento della Croce al Merito dell’Associazione”. L’European Paratroopers Association, non è nuova ad iniziative umanitarie in questo Paese dell’Est Europa, l’8 febbraio scorso, infatti, l’Associazione si era resa protagonista della realizzazione della seconda edizione (la prima si era svolta nel dicembre del 2019) del TOY DROP Christmas Charity Project, il progetto di beneficenza dei paracadutisti europei per la donazione di giocattoli, dolciumi, medicinali e set di beni di prima necessità a favore dei bambini ospiti del Centro Orfani 1 di Leopoli, in Ucraina.

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Arrivano anche a Milano gli aiuti dell’European Paratroopers Association

Anche l’EPA (European Paratroopers Association), l’organizzazione internazionale no profit, con sede in Italia, che associa i paracadutisti militari in servizio attivo, della riserva e in congedo dell’Unione Europea, della NATO e dei Paesi Amici, è scesa in campo contro il COVID-19, mobilitando il proprio Operational Detachment in supporto a enti e istituzioni locali di alcune aree nazionali ed estere, particolarmente colpite dalla pandemia. Per il nostro paese è stata scelta la Lombardia. Madrid, per la Spagna. Due settimane fa l’EPA ha lanciato sul proprio sito web e sui propri social una campagna di raccolta fondi #TIMEFORACTION per l’acquisto di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale e strumenti medicali, che ha raccolto numerose adesioni, grazie alle quali è stato possibile inviare materiale anche alle forze di Polizia e ad altre istituzioni impegnate a fronteggiare l’emergenza a Milano e dintorni. “In questi giorni, – dichiara Giulio Festa, presidente dell’European Paratroopers Association – abbiamo ricevuto le prime generose donazioni, dai nostri iscritti in Italia, Spagna, Danimarca, Svezia, Francia, Belgio, Regno Unito, Irlanda, Grecia, Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria, Stati Uniti, Brasile e Filippine. Ma anche da alcune aziende italiane del settore, la Bruno Farmaceutici S.p.A. di Roma e la Aneva Italia srl di Lecce, che hanno voluto contribuire alla nostra iniziativa, con donazioni di dispositivi di protezione e altri presidi sanitari”. “Grazie a queste donazioni – spiega Festa – saremo in grado di inviare le prime scorte di dispositivi e altri materiali sanitari alle nostre due Task Forces dell’ Operational Detachment già impegnate sul campo, in Lombardia, sotto la guida di Alessio Fasano, e a Madrid sotto la guida di Carlos Gomez De Luna Justicia, che si occuperanno della loro successiva distribuzione“. L’’European Paratroopers Association, vede impegnata in questa iniziativa di solidarietà anche la propria Airborne School, di stanza in Slovacchia, con la produzione di mascherine e visiere protettive “Il nostro centro di ripiegamento di paracadute – spiega Edyta Wilowska, Master Rigger dell’EPA-Airborne School, ha le capacità e le attrezzature necessarie per produrre mascherine. I nostri ripiegatori, infatti, sono addestrati ad usare le macchine da cucire normalmente utilizzate per riparare i paracadute. E’ stato quindi facile per noi convertirci temporaneamente alla produzione di quello che ci piace definire il dispositivo di prima linea nella lotta contro il COVID-19. Ma non solo mascherine  – prosegue Wilowska – grazie all’impegno del nostro iscritto Martin Barabáš, che ha messo a disposizione le proprie attrezzature, saremo in grado già dalla prossima settimana di produrre anche visiere protettive stampate in 3D, un altro dispositivo indispensabile per contrastare la diffusione del virus”. “Stiamo ricevendo in questi giorni il materiale destinato a Milano – Aggiunge Alessio Fasano, membro milanese del consiglio d’Amministrazione dell’European Paratroopers Association – lo suddivideremo e consegneremo ad alcuni Commissariati di Polizia, per dare supporto a chi si occupa della sicurezza del nostro territorio oltre a donarne una parte al Consolato Cubano di Milano in segno di gratitudine per l’aiuto dato alla nostra nazione inviando personale medico e infermieristico in Italia”. L’EPA vanta al suo attivo numerose iniziative benefiche, l’ultima delle quali realizzata lo scorso dicembre, è stata l’Operation Toy Drop, “veterani paracadutisti per bambini in difficoltà”, un evento lancistico di beneficenza, il cui ricavato è stato devoluto per l’acquisto di giocattoli, dolciumi, medicinali e set di beni di prima necessità a favore dei bambini ospiti del Centro Orfani 1 di Leopoli, in Ucraina.  

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A Milano solo chi ha la tecnologia non si ferma

L’emergenza sanitaria in corso e le misure straordinarie dettate dalle regioni hanno sollevato non poche polemiche. Polemiche che hanno spinto a sottolineare come Milano e le altre città d’Italia colpite da questa emergenza non si siano fermate. Ebbene, è proprio vero, Milano non si è fermata, ma a mio avviso non come vorrebbe fare intendere il messaggio contenuto nel video diffuso dal Sindaco Sala. In esso sono contenuti due concetti sui quali non possono trovarmi d’accordo. Il primo è quello sul “Facciamo Miracoli Ogni Giorno“, concetto che lascerei associato a chi ha guadagnato la fama di averne fatti. Il secondo è quello del “Ogni giorno non abbiamo paura“. Bisogna dirlo chiaro, non si tratta di aver paura ma di essere e comportarsi come individui pensanti che, messi di fronte ad una minaccia per lo più ancora sconosciuta, mettono in atto delle misure di massima cautela per contenere e gestire la situazione nel modo migliore. Questo è proprio quello che hanno fatto le tantissime aziende del territorio che, ascoltando il buon senso, hanno iniziato a sfruttare le tecnologie in loro possesso, consentendo al proprio personale di lavorare in modalità Smart da casa sin dal giorno dopo l’emergenza. Moltissime aziende erano già prontissime ad una simile evenienza, avevano gli strumenti, i protocolli definiti, le politiche di sicurezza e questo gli ha permesso davvero di non fermarsi nemmeno per un attimo e di continuare ad essere produttive pur senza costringere i dipendenti a recarsi in ufficio. I sistemi ospitati sul cloud, le video conferenze e gli applicativi di collaborazione, l’affidabilità della rete e la velocità delle connessioni internet che oggi servono le nostre case, hanno permesso a migliaia di lavoratori di continuare  a seguire i propri clienti anche in questo momento particolare, in cui forse finalmente in tanti hanno capito che la componente tecnologica delle aziende, ciò che viene definito ICT, non è un costo per l’azienda ma un investimento, una garanzia di continuità operativa che permette di superare barriere impensabili come quelle nate in una situazione di emergenza che meno di dieci giorni fa nessuno si immaginava ci avrebbe colpito. Sempre più spesso si parla di trasformazione digitale, e questa è stata la dimostrazione che nessuno si può sottrarre dal trasformare il nostro modo di fare business al giorno d’oggi, integrando e sfruttando al meglio gli strumenti che nel tempo abbiamo messo appunto. Le città italiane, Milano capofila in questo, è vero non si sono fermate, ma grazie alla tecnologia, grazie ad una visione lungimirante che ha permesso di superare preconcetti come quello di chi pensa che lavorare in modalità smart sia meno produttivo. Finalmente un vero grande test sul campo, di quanto gli italiani siano ormai pronti per sfruttare quanto di meglio le aziende ICT ci offrono.  

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Retelit acquista il Gruppo Partners Associates S.p.A.

Retelit S.p.A., tra i principali operatori italiani di servizi dati e infrastrutture, rende noto che la società interamente controllata Retelit Digital Services S.p.A. (“Retelit Digital Services”) ha sottoscritto in data odierna un accordo vincolante per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Partners Associates S.p.A. (“PA Group”). Il prezzo offerto per il 100% di PA Group è pari a circa 60 milioni di euro derivanti da una valutazione di 74 milioni, pari all’Enterprise Value di PA Group, a cui si aggiungono earn-out pari a massimi 13 milioni di euro diluiti in tre anni, legati al raggiungimento di obiettivi di sovra-performance per gli esercizi 2019, 2020 e 2021. La valutazione di Partners Associates corrisponde a un multiplo pari a 7.4x l’EBITDA atteso di PA Group per il 2019. PA Group è un gruppo italiano, con sede a Udine, fondato nel 1998 su iniziativa di Ennio Baracetti e specializzato nel settore ICT, dove occupa più di 600 professionisti a servizio di circa 8.000 clienti. In particolare, PA Group che opera su tutto il territorio nazionale, si configura come system integrator, fornendo soluzioni complete e integrate quali software gestionali (SAP, Microsoft Dynamics, software e prodotti proprietari, etc.), CRM, Business Analytics, Networking, Cybersecurity, servizi in Cloud e Datacenter, sia a grandi imprese che a PMI appartenenti principalmente ai settori Finanza, Industria, TLC e Pubblica Amministrazione. PA Group è inoltre attiva nel mondo delle telecomunicazioni attraverso la controllata InAsset S.r.l. (“Inasset”), società specializzata nella gestione di servizi ed infrastrutture di Datacenter. Inasset con un Datacenter proprietario ubicato a Udine, ulteriori tre Datacenter che garantiscono la continuità operativa, 1.700 km di fibra ottica proprietaria rappresenta uno dei principali operatori di telecomunicazioni del Nord Est. Il Presidente di Retelit Dario Pardi ha commentato: “Questa operazione, rappresenta una tappa importante per il Gruppo Retelit che, con le nuove competenze e soluzioni acquisite, potrà giocare un ruolo primario nell’ambito dell’ICT, con proposte complete, sia in ambito infrastrutturale sia di servizi. Nasce un soggetto unico nel panorama ICT, in grado di offrire al mercato delle aziende impegnate nella Digital Transformation, soluzioni integrate, completamente realizzate su piattaforme gestite dal Gruppo. L’ingresso degli attuali azionisti di PA nel capitale di Retelit è ulteriore conferma della validità del progetto industriale e garanzia di un loro contributo fattivo al buon risultato della Business Combination”. Aggiunge l’Amministratore Delegato di Retelit, Federico Protto: “Insieme al Presidente Pardi diamo così concreto avvio alla “seconda fase” del processo di trasformazione iniziato nel 2015 con la nostra nomina ad Amministratori della società. In questi anni Retelit ha intrapreso un percorso di innovazione e ampliamento dell’offerta, passando da pura società infrastrutturata a una realtà capace di offrire un’ampia gamma di servizi nell’ambito delle ICT. L’acquisizione di PA Group ci consente di accelerare ancora di più questo percorso di evoluzione e poterci cosi presentare al mercato con un’offerta rinnovata e più ricca grazie all’inserimento di nuove expertise, mantenendo allo stesso tempo un’elevata marginalità dei profitti. Non va dimenticato infine che continueremo ad investire nella nostra infrastruttura di proprietà, una delle più complete d’Italia, che viene già arricchita da quella gestita da PA Group nelle Regioni del Nord Est”. Continua Ennio Baracetti – Presidente di PA Group: “L’operazione rappresenta un tassello fondamentale per la crescita dell’offering di PA Group che sarà così in grado di arricchire il proprio portafoglio con una infrastruttura di proprietà ad alto valore aggiunto, consolidando ulteriormente il legame con le aziende con cui operiamo per offrire loro la possibilità di disporre di un servizio a 360 gradi. Sono personalmente entusiasta di entrare a far parte di un gruppo ICT così strategico come il Gruppo Retelit, anche in considerazione degli forti stimoli e delle significative opportunità che Retelit offrirà a PA Group e a tutti i suoi collaboratori per una crescita professionale e personale”. L’operazione verrà presentata alla comunità finanziaria nel corso di un evento che si terrà giovedì 24 ottobre alle ore 16:00 presso BOU TEK in Milano, Via Maurizio Gonzaga.  

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Jack Cambria: Il Negoziatore, essenziale nella vita come nel lavoro

Forse non tutti conoscono la figura del Negoziatore, o forse quelli che la conoscono hanno in mente ciò che vedono nelle rappresentazionei cinematografiche dei tanti film e serie TV sulla criminalità. Probabilmente tanti di noi un pò più grandicelli pensando ad un negoziatore ricorderanno il film, “Il Negoziatore” del 1998 di Smanuel L. Jackson, in cui il miglior negoziatore di Chicago si ritrova dall’altro lato della barricata; non certo una situazione semplice per qualsiasi altro negoziatore che ha dovuto aver a che fare con chi è altamente addestrato a confrontarsi in situazioni anche di enorme criticità. I più giovani avranno invece sicuramenete in mente “La Casa di Carta”, in cui molte delle scene sono proprio incentrate sulle negoziazioni, una complessa partita a scacchi tra fazioni opposte. Ebbene i negoziatori sono tra di noi, forse ognuno di noi lo è un pò, magari innatamente o perchè nel suo ambito professionale ha dovuto acquisire o semplicemente migliorare questa abilità. L’abilità di negoziare è fondamentale in ogni ambito della nostra vita, pensate al confronto in famiglia, con la propria moglie, con i propri figli, senza contare quanto sia necessaria questa attitudine o meglio quest’arte nel mondo del lavoro. Ma nella vita reale? Beh, per quello c’è Jack Cambria, per trentatré anni in servizio nella polizia di New York e per quattordici comandate dell’Elite Hostage Negotiation Team. Siamo di fronte ad un uomo che negli Stati Uniti è una vera istituzione, che dopo aver dedicato la sua vita conducendo missioni estreme, negoziaziando in presenza di ostaggi o durante tentativi di suicidio, ora pubblica un libro in anteprima mondiale in Italia, “Parliamone”, e fa da relatore in convegni di formazioni per professionisti. Il comandante Jack Cambria è stata da poco ospite a Milano proprio per un corso sulla “Scienza della Negoziazione”, per conto di Performance Strategies specializzata nella formazione per il business, in cui ha condiviso la sua esperienza e le linee guida per intavolare negoziazioni efficaci. Il messaggio chiaro che ha lanciato a chi si vuole avvicinare a questa arte: “bisogna saper ascoltare” e “bisogna contrallare le emozioni o loro controlleranno te”. In relazione al saper asscoltare, Jack ha raccontato, supportato da alcune foto di quei momenti, la storia di un salvataggio di un uomo che voleva suicidarsi a New York dal tredicesimo piano del museo Madame Tussaud. L’uomo era convinto di volersi lanciare nel vuoto, al suo arrivo sul posto il comandante Cambria rivolgendosi all’uomo si offre di parlargli, ma l’altro senza mezzi termini gli dice di essere stufo della gente che vuole parlargli. É qui che Jack realizza di essere partito con il piede sbagliato e corregge il tiro offrendosi di “Ascoltare”, mossa che determinerà il successo di questa e di altre centinaia di azioni di cui il comandante è stato protagonista. La formula da ricordare, ascoltare per l’80% del tempo e parlare per il 20%. Come non essere d’accordo con il comandante Jack Cambria. Speriamo torni presto in Italia! Dimenticavo, per chi non crede che l’arte della negoziazione sia utile in ogni frangente della nostra vita, guardate questo divertente video spot girato dal comandante: https://adage.com/creativity/work/dinnertime-negotiator/53969

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