Nome dell'autore: Osservatore Capitolino

Notizie da Roma e dintorni.

Giocare di squadra: una necessità

Giocare di squadra: una necessità. La complessità dell’insegnamento oggi domanda più che mai un gioco di squadra in cui competenze professionali specifiche e abilità sociali si intrecciano in un continuum di decisioni, attività e conduzione del gruppo classe. Nella formazione dell’insegnante, peraltro, dovrebbe essere dato spazio all’imparare a lavorare in gruppo, a condurre un gruppo sia in condizione di leadership individuale, che di doppia leadership, come quando gli insegnanti curriculari e di sostegno operano in compresenza. Purtroppo si dà per scontato che gli adulti abbiano acquisito le competenze sociali necessarie a lavorare insieme. Si suppone che, con l’età, tutti siano in grado di costruire relazioni sociali positive necessarie al buon esito lavorativo. Invece non è così. E chi vive nella scuola si rende conto di quante persone sono in difficoltà nella gestione delle relazioni professionali, che sono specifiche, gerarchicamente determinate e finalizzate alla formazione degli alunni. Ciò è particolarmente grave per la scuola perché l’aula – dove il bambino vive per molte ore della giornata – rappresenta uno dei contesti di apprendimento più funzionali allo sviluppo psicosociale del bambino stesso. Il rapporto sociale tra docenti che operano nella stessa classe offre al bambino un esempio concreto di scambi ripetuti basati sulla necessità di perseguire un obiettivo lavorativo comune. Sono scambi comportamentali che lasciano nei bimbi tracce, ricordi, emozioni e rendono conto delle relazioni sociali tra adulti al di fuori della famiglia. Costruire l’empatia I bambini imparano da come gli adulti in classe interagiscono tra di loro il senso di riconoscimento reciproco, cioè la capacità di comprendere l’altro, di mettersi nei suoi panni, il valore della gentilezza, intesa come capacità di ascolto e di accoglienza anche delle fragilità altrui, ed esperiscono – anche osservandolo – il senso di empatia e fiducia nell’altro. Non possiamo meravigliarci se, talvolta, non riceviamo dalla collega la collaborazione attesa, né se avvertiamo un senso di solitudine di fronte al bambino con disabilità: sono situazioni che capitano anche nelle migliori organizzazioni. Sappiamo però che possono essere modificate, migliorate. E il primo piccolo passo verso il miglioramento è l’essere consapevoli che nella diversità di competenze e ruoli del rapporto lavorativo possono sempre nascere conflitti. Essi non si gestiscono ignorandoli o focalizzandoci solo sul “compito/lavoro”. È invece necessario attraversarli, rendendo manifesti i motivi delle divergenze, lo scontento, per cercare una soluzione possibile per entrambe le parti. Il conflitto non può essere eliminato, a volte neppure superato facilmente, ma sempre può essere gestito attraverso il riconoscimento delle diversità di opinione e la negoziazione, il cui scopo è arrivare a un compromesso accettabile. Tempo per la progettazione Un altro piccolo passo nella collaborazione tra insegnante curriculare e di sostegno è l’essere consapevoli che si tratta di una forma collaborativa a base temporale, ragione per cui il tempo dedicato al coordinamento e alla progettazione delle attività da svolgersi in classe dovrà essere gestito con estrema cura. Le riunioni anche a due – sono il tempo per l’analisi delle proposte, per decidere, ad esempio, come organizzare il lavoro in classe – lezione frontale, lavoro a gruppi o peer-tutoring – e come modificare la geografia spaziale dell’aula per adattarla alle attività che si vogliono intraprendere. Le riunioni possono svolgere un ruolo importante nella professione insegnante perché aiutano a comprendere meglio la propria visione della scuola e del lavoro, attivano benessere attraverso la promozione di comportamenti collaborativi e di pensiero positivo, purché si rendano efficaci. Mi fermo qui, ma voglio anche aggiungere che il disagio percepito dagli insegnanti nel fare scuola – oggi – va ben oltre il talvolta difficile rapporto tra insegnanti curriculari e di sostegno. In ogni caso tentare di trovare qualche piccolo rimedio è già qualcosa. Massimo Blandini

Giocare di squadra: una necessità Leggi tutto »

Il Globe Theatre di Roma sarà intitolato alla memoria di Gigi Proietti

Il Globe Theatre di Roma sarà intitolato alla memoria di Gigi Proietti. La Sindaca di Roma Virginia Raggi ha comunicato tramite il suo Ufficio di Comunicazione,di aver accettato la proposta della Fondazione Silvano Toti,che chiedeva l’intitolazione del Globe Theatre al grande attore Gigi Proietti . Proietti  é stato un direttore energico e intelligente le cui scelte culturali sono state apprezzate  dal pubblico e dalla Critica. La Fondazione Toti lo ricorda in questo modo esprimendo la sua gratitudine per il lavoro svolto nel corso degli anni. La Sindaca Raggi ha esaudito il desiderio della FondazioneToti, andando incontro al desiderio dei romani. Ieri sull’argomento si era pronunciata durante un ‘intervista alla televisione l’attrice Marisa Laurito a lungo amica personale di Gigi Proietti.

Il Globe Theatre di Roma sarà intitolato alla memoria di Gigi Proietti Leggi tutto »

L’omaggio di Roma a Gigi Proietti

L’omaggio di Roma a Gigi Proietti. A Roma dopo la notizia della scomparsa,tutti piangono il grande attore Gigi Proietti,venuto a mancare all’alba di ieri nella clinica Villa Margherita in cui era ricoverato per dei controlli al cuore. La città di Roma tramite la Sindaca Virginia Raggi,ha reso omaggio al grande attore accendendo le luci dei suoi monumenti più importanti. Un grande fascio di luce, con una fotografia del sorridente attore,è stata proiettata sulle facciate del Campidoglio e del Colosseo. I cittadini in attesa di poter dare i loro omaggi durante le esequie, che potrebbero celebrarsi in Campidoglio o al Globe Teathre,si sono organizzati sui social postando poesie, fotografie, e ricordi. In queste ore il lutto personale della famiglia Proietti, grazie ai social é diventato collettivo,nel senso che la cittadinanza partecipa attivamente al dolore,facendolo proprio. Sui social come Facebook,Instrangram, e Twitter ci sono messaggi pieni d’affetto come anche ricordi personali degli attori, che come Proietti fanno parte del mondo dello spettacolo. Il popolo del teatro, ieri sera verso le 20.00 si é ritrovato sui balconi delle proprie case per tributare un lungo applauso al grande attore scomparso. di Chiara Argento

L’omaggio di Roma a Gigi Proietti Leggi tutto »

Denis Verdini in carcere a Rebibbia

Denis Verdini in carcere a Rebibbia. L’ex parlamentare Denis Verdini si è costituito nel carcere di Rebibbia a Roma. Una scelta obbligata dopo la sentenza della Cassazione (ultimo grado di giudizio previsto in Italia). Per precisione la corte ha confermato la condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione per Denis Verdini. L’ex parlamentare di Forza Italia e poi di Ala è stato condannato per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino e ora con questa pronuncia rischia di andare in carcere. Secondo le accuse l’ex senatore 69enne avrebbe provocato il dissesto dell’istituto di credito fiorentino di cui è stato presidente per vent’anni mettendo in campo numerose operazioni “anomale”, realizzate con una gestione “ambiziosa quanto imprudente”. Estinta invece per prescrizione la parte della condanna pari a quattro mesi per la truffa sui fondi dell’editoria. Gli avvocati di Verdini si sono detti “profondamente delusi” dalla sentenza. Ma Denis Verdini in carcere a Rebibbia è una notizia perché l’uomo non è un politico qualsiasi: prima è stato uno dei più potenti sodali di Silvio Berlusconi, poi è diventato renziano e infine molto vicino a Matteo Salvini. Un uomo di potere a tutto tondo che ha rappresentato e rappresenta uno dei volti più noti della politica italiana, oltre che uno dei suoi gangli. L’ex macellaio diventato senatore ha concluso così la sua parabola, ma 6 anni sono pochi per gente con la scorsa dura come lui. Tra buona condotta o premi speciali potrebbe uscire molto presto e ricominciare a tessere le sue tele politiche. In fondo anche gli Stati Uniti sono contesi da due arzilli settantenni.

Denis Verdini in carcere a Rebibbia Leggi tutto »

La scomparsa di Gigi Proietti un grande attore di teatro,cinema e televisione

La scomparsa di Gigi Proietti un grande attore di teatro,cinema e televisione. Il talento straodinario dell’ultimo Capocomico del Novecento che ha fatto ridere l’Italia. All’alba un grande attore del teatro,del Cinema, e della televisione è deceduto lasciandoci tutti sgomenti e increduli. L’attore é Gigi Proietti,comico e drammaturgo,che ha dedicato tutta la sua vita al teatro, portando in scena personaggi divertenti e ironici,espressione il più delle volte degli usi e costumi della cultura romana.  Gigi Proietti era nato a Roma in una famiglia normale da genitori lavoratori e persone per bene. Amante della città in cui viveva, tanto che ne parlava con profondo rispetto e considerazione,per le bellezze che incontrava in ogni vicolo della città. Egli era molto amato dal suo pubblico, tanto da essere molto seguito in ogni nuovo spettacolo,che diventava subito un successo di pubblico e di critica. Con il suo pubblico che si divide dal colto al popolare, aveva instaurato in più di 50 anni di carriera, un rapporto sincero basato sulla fiducia,e sulla garanzia di essere in grado di offrire degli spettacoli divertenti,dove la gente potesse svagarsi e allo stesso tempo arrivavasse a riflettere senza affanni e noia. La genialità stava nel non rinunciare allo spazio per le risate e il divertimento. Il suo teatro era intelligente e ironico,non conosceva la parola stanchezza,grazie alla sua bravura nell’improvvisazione,che rendeva ogni spettacolo vivo rispettando i tempi comici veloci, che si traducevano in battute e improvvisazzioni. Tutto questo contribuiva a legare lo spettatore alla poltrona per diverse ore. I suoi spettacoli più conosciuti e amati dal pubblico,sono quelli che gli hanno dato la fama e il prestigio da “A me gli Occhi Please”,” I Sette Re di Roma”, fino all’ultimo “Cavalli di Battaglia” uno spettacolo in cui i protagonisti erano le sue maschere migliori,e le battute recitate con trascinante velocità ed ironia. In televisione il suo talento ha contribuito al successo di grandi fiction Rai, come il celeberrimo “Maresciallo Rocca” in cui recitava nei panni di un maresciallo dell’Arma dei Carabinieri. Un personaggio che il pubblico ha subito amato e seguito per diverse stagioni in cui é andata in onda la fiction cinematografica. Nel mondo del cinema,il suo talento per la comicità ha attratto registi specializzati neila messa in opera di film comici,come i fratelli Vanzina con cui ha lavorato in diversi film oramai diventati di culto comme ‘Vacanze di Natale ‘ e il celeberrimo ” Febbre da Cavallo” in cui recitava nei panni di Mandrake,accanito scommettitore di cavalli. Proietti é stato anche un drammaturgo, perche ‘ ha portato in scena le opere teatrali di William Shakespeare. A Roma é stato il fondatore e direttore del Silvano Toti Globe Teatre,che si trova nella bellissima Villa Borghese di Roma. Negli ultimi anni della sua vita l’infaticabile Gigi Proietti ha fatto il suo debutto come autore di libri,scrivendo la sua autobiografia intitolata : “TUTTO SOMMATO QUALCOSA MII RICORDO” e un libro di storie nate dietro le quinte del Palco intitolato “Decamerino”. I funerali del grande attore e mattatore teatrale ,da molti considerato l’erede di Petrolini e anche di Eduardo De Filippo si terranno in forma laica, ma al momento non si sa se in Campidoglio alla presenza della Sindaca Raggi, o al Globe Teatre la sua creatura più preziosa e naturalmente la sua casa naturale. A Gigi Proietti non mancherà il saluto affettuoso della sua Roma,del suo pubblico e di tutti coloro che lo hanno considerato un Maestro nell’arte e un buon amico nella vita.  La sua assenza sarà profonda,lascerà un vuoto nel mondo della arte teatrale, che sarà difficile da colmare perché il suo talento era autentico e eccezionale. La sua arte rimarrà immortale grazie alle tantissime cose che ci ha lasciato come testamento,che di sicuro un giorno parleranno ai posteri di un genio con la passione di far ridere l’Italia. di Chiara Argento

La scomparsa di Gigi Proietti un grande attore di teatro,cinema e televisione Leggi tutto »

Al Circolo degli Affari Esteri la presentazione del volume “Diritto diplomatico-consolare internazionale ed europeo”

Al Circolo degli Affari Esteri la presentazione del volume “Diritto diplomatico-consolare internazionale ed europeo”. Martedì 27 ottobre 2020, alle ore 18, nella prestigiosa sede del Circolo del Ministero degli Affari Esteri, il prof. Carlo Curti Gialdino presenta il volume di recente pubblicazione “Diritto diplomatico-consolare internazionale ed europeo”. Un complesso di regole che nasce dalla prassi e si sviluppa continuamente: il diritto diplomatico-consolare non è solo “vivente”, ma addirittura “vivace”. Ne discutono Umberto Vattani, ex segretario generale del ministero degli Affari esteri e presidente della Venice International University, Alessandra Zanobetti, ordinaria di Diritto internazionale all’Università di Bologna, e Gianluca Alberini, vicedirettore politico e direttore centrale per l’Onu e i diritti umani del Ministero degli Affari esteri, durante la presentazione del volume “Diritto diplomatico-consolare internazionale ed europeo” di Carlo Curti Gialdino. Tra gli sviluppi analizzati nella nuova edizione, fresca di stampa, l’istituzione della prima “data embassy” per conservare i dati sensibili di un governo sul territorio di un governo amico (Estonia in Lussemburgo), gli aspetti giuridico-diplomatici relativi all’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi nel consolato generale dell’Arabia saudita a Istanbul, le complicate relazioni diplomatiche del Venezuela dopo l’autoproclamazione di Guaidò a presidente ad interim, la crisi Italia-Francia del febbraio 2019 provocata dall’aperto sostegno dell’allora vicepremier italiano Di Maio ai “gilet gialli”, la causa tra Palestina e Stati Uniti davanti alla Corte internazionale di Giustizia per lo spostamento a Gerusalemme dell’ambasciata americana. Resta inalterato l’impianto sistematico del volume che affronta la materia secondo la tradizionale suddivisione (definizioni e evoluzione storica, diritto diplomatico, diritto consolare, diritto diplomatico-consolare dell’Ue) e che si segnala quale strumento indispensabile di studio e di consultazione. Il prof. Carlo Curti Gialdino, vicepresidente dell’Istituto Diplomatico Internazionale, è docente di Diritto dell’Unione europea all’Università di Roma “La Sapienza”. Nel 2011 è stato Vice Capo di Gabinetto del Ministro per il Turismo nel IV Governo Berlusconi dopo esserne stato consigliere giuridico. Dal 1982 al 2000 è stato referendario della Corte di giustizia delle Comunità europee in Lussemburgo ed in tale qualità ha diretto il Gabinetto di G. Federico Mancini, avvocato generale (1982- 1988) e giudice (1988-1999). È stato consulente del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione ed il funzionamento della convenzione di applicazione dell’Accordo di Schengen e di vigilanza sull’Unità nazionale Europol nella XIII legislatura, consigliere giuridico del Ministro per le Politiche comunitarie nel II Governo Amato e nel II Governo Berlusconi (2001 – 2005). È stato Capo di Gabinetto del Ministro per le Pari opportunità nel II Governo Berlusconi (2001).

Al Circolo degli Affari Esteri la presentazione del volume “Diritto diplomatico-consolare internazionale ed europeo” Leggi tutto »