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Notizie da Roma e dintorni.

Firmato il protocollo d’intesa tra Guardia di Finanza e Agenzia per la sicurezza delle ferrovie

Firmato il protocollo d’intesa tra Guardia di Finanza e Agenzia per la sicurezza delle ferrovie.  Il Capo di Stato Maggiore del Comando Generale della Guardia di Finanza, Gen. D. Francesco Greco, e il Direttore dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali, Ing. Domenico De Bartolomeo, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con il quale sono stati delineati i rapporti di collaborazione tra le due amministrazioni. L’accordo annovera, tra le aree della cooperazione, la tutela degli interessi economico-finanziari correlati alla sicurezza delle reti infrastrutturali ferroviarie, stradali e autostradali e dei trasporti a impianti fissi. In tale contesto, è prevista la condivisione di dati e informazioni, con la possibilità, per il corpo, di utilizzare i dati rilevati dall’Agenzia nell’ambito delle proprie attività d’istituto. Nell’ottica di potenziare l’efficienza del sistema dei controlli sulle risorse pubbliche, è altresì definito il supporto di ANSFISA ai reparti della Guardia di Finanza nelle attività che riguardano le infrastrutture di trasporto pubblico. La collaborazione sancita dal memorandum riserva attenzione anche alla formazione e all’aggiornamento tecnico-professionale del personale, prevendendo la possibilità di organizzare incontri, seminari e corsi avvalendosi, reciprocamente, della docenza di qualificati rappresentanti delle due amministrazioni. L’intesa – che si affianca a quella già in essere con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – testimonia il comune impegno volto a potenziare le linee di presidio della legalità confermando il ruolo della Guardia di Finanza quale forza di polizia economico-finanziaria a competenza generale e dell’Agenzia quale istituzione dello Stato ad elevata specializzazione tecnico-scientifica

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Sanità e innovazione. Aidr: a Roma prima edizione del corso di elettroneuromiografia digitale

Sanità e innovazione. Aidr: a Roma prima edizione del corso di elettroneuromiografia digitale. Al via a Roma, presso il FH55 Grand Hotel Palatino, di via Cavour, la prima edizione del nuovo “CORSO TEORICO-PRATICO DI ELETTRONEUROMIOGRAFIA E NEUROFISIOLOGICHE DIGITALI: GOOD CLINICAL PRACTICE” organizzato dalla Dr.ssa Marilena Mangiardi dell’A.O. San Camillo-Forlanini, direttore scientifico e componente dell’osservatorio santità digitale Aidr. L’iniziativa formativa, della durata di tre giorni, vedrà la partecipazione di oltre 50 Medici Chirurghi nelle discipline di medicina fisica e riabilitazione, neurologia, neurofisiopatologia, neuropsichiatria infantile, neurochirurgia, ortopedia e traumatologia, anestesia e rianimazione e tecnici di neurofisiopatologia. Nella giornata conclusiva, prevista per venerdì 18 novembre, interverrà per i saluti istituzionali Chiara Colosimo, Deputato della Repubblica. L’iniziativa è patrocinata dalle principali realtà del settore: AITN – Associazione Italiana Tecnici di Neurofisiopatologia ASNP – Associazione Italiana per lo Studio del Sistema Nervoso Periferico SINC – Società Italiana di Neurofisiologia Clinica E il contributo incondizionato degli sponsor: Abbvie, Agave, Alfasigma, Alexion, Alnylam, B2pharma, Bionen, CSL Behring, EBneuro, Ecupharma, EMS, Ipsen, Kedrion, Laborest, SEI EMG, Synopo, Taomed. Il corso teorico-pratico di elettromiografia digitale, accreditato con 25 crediti ECM, ha l’obiettivo di approfondire concetti di base neurofisiologica già noti e di acquisire tecniche più specialistiche quali l’ecografia di nervo e le applicazioni della tossina botulinica mediante guida elettromiografica ed ecografica e permetterà a tutti i partecipanti di raggiungere una autonomia personale con livello medio, per lo svolgimento, l’interpretazione e la refertazione dell’esame elettromiografico.

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Sanità, Giuliano (UGL): “Nel Lazio Zingaretti e D’Amato lasciano macerie. Operatori alla base di un nuovo SSR”

Sanità, Giuliano (UGL): “Nel Lazio Zingaretti e D’Amato lasciano macerie. Operatori alla base di un nuovo SSR”. “L’ormai ex Governatore del Lazio Nicola Zingaretti, dimissionario, si lascia alle spalle le macerie di una sanità regionale dimenticata, affondata, senza alcun progetto di rilancio. Responsabile, quanto lui, è l’Assessore D’Amato. Sapere che lo stesso sarà candidato alla guida del prossimo Consiglio di Via della Pisana dimostra come nessuno sia in grado di assumersi le responsabilità di questo sfacelo” dichiara Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della Ugl Salute. “La carenza degli organici – prosegue il sindacalista – è la prima causa del collasso del SSR e di un’assistenza che è stata di fatto negata ai cittadini che sempre più hanno dovuto rivolgersi al privato. Diritto alla salute? Una chimera, se è vero che le liste d’attesa si allungano sempre più. Mancano gli infermieri, nel Lazio oggi la carenza è di circa 7.000 unità con il rischio di salire a oltre 11.000 nel 2026 per i futuri pensionamenti, mancano gli oss, i medici abbandonano le corsie d’ospedale e soprattutto i Pronto Soccorso. Qui, ad oggi, mancano oltre 400 camici bianchi per poter garantire una prima assistenza minimante dignitosa. Il motivo è semplice ed è nelle condizioni di lavoro drammatiche che si sommano a emolumenti assolutamente insufficienti, ben al di sotto di quelli dei colleghi delle altre nazioni europee tanto da rendere le professioni sanitarie sempre meno attrattive per i giovani. I turni di lavoro dei professionisti sono massacranti così da mettere a rischio, loro malgrado, la qualità dell’assistenza ai pazienti e l’incolumità fisica e psicologica degli stessi professionisti impegnati. E non possono certo essere le briciole del recente rinnovo del contratto nazionale della sanità pubblica a cambiare le carte in tavola. Le criticità nel Lazio coinvolgono pesantemente anche l’emergenza-urgenza. La Giunta Zingaretti lascia in eredità un servizio dove il malvezzo degli appalti esterni, che la UGL Salute combatte da tempo, continua a farla da padrone. Le annunciate internalizzazioni restano una chimera e a goderne sono cooperative e ditte esterne. In ballo rimangono vertenze di schiere di lavoratori dimenticati, come gli infermieri pediatrici, ad esempio, e le tante situazioni locali di operatori impiegati nella sanità privata che convivono con stipendi che non consentono una vita dignitosa. Troppe le promesse non mantenute. Penso a quella sulle Case della Salute, per la sbandierata e mai applicata Medicina del Territorio. Delle 48 che dovevano aprire i battenti ne sono sorte solo 22. Insomma, un altro flop del duo Zingaretti – D’Amato. Dove è la rivoluzione gentile che l’assessore aveva promesso? Spazzata via dal vento forse. Quello che – conclude Giuliano – ci auguriamo possa presto soffiare per cambiare volto al SSR del Lazio puntando con forza, per la rifondazione, sui professionisti attraverso un piano assunzionale massiccio con le dovute garanzie contrattuali. Perché senza operatori non potrà esserci mai una buona sanità”.  

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Le competenze digitali in classe, il progetto Re- Educo a Carbonia approfondimento a Digitale Italia

Le competenze digitali in classe, il progetto Re- Educo a Carbonia approfondimento a Digitale Italia. Come insegnare ai nativi digitali a muoversi in rete senza pericoli, sfruttando le opportunità offerte dalla rete? A Digitale Italia una puntata dedicata alla digitalizzazione del comparto scolastico con focus sul progetto Re–Educo, promosso dalla Commissione Europea, nell’ambito del programma Erasmus+ e di cui Aidr è partner, volto a potenziare le competenze digitali di studenti e docenti. Ospiti del format web gli alunni dell’Istituto di Istruzione Superiore “G. M. Angioy” di Carbonia, che hanno partecipato al progetto Re-Educo e che nelle scorse settimane hanno avuto la possibilità di partecipare al Contest Internazionale, per le migliori idee innovative digitali legate all’ambiente e alla salute. Vedi la puntata qui https://www.aidr.it/le-competenze-digitali-in-classe-il-progetto-re-educo-a-carbonia/ Ascolta il podcast qui https://www.aidr.it/le-competenze-digitali-in-classe-il-progetto-re-educo-a-carbonia-podcast/

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Sanità, Giuliano (Ugl): “Regione Lazio, mancano operatori. SSR ridotto a un cumulo di macerie”

Sanità, Giuliano (Ugl): “Regione Lazio, mancano operatori. SSR ridotto a un cumulo di macerie”. “Il Lazio non è più luogo per infermieri. Non fossimo di fronte ad un gravissimo problema ci sarebbe da sorridere, quasi si trattasse di un titolo di un film. Invece è una tristissima realtà con cui devono far conto operatori sanitari e cittadini abbandonati a loro stessi da una Giunta, quella presieduta da Nicola Zingaretti, che sta anticipatamente chiudendo un percorso non certo virtuoso” dichiara il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano. “Secondo l’Agenas – prosegue il sindacalista – nel Lazio mancano oggi circa 7.000 infermieri rispetto al fabbisogno della popolazione. Un buco che, se non si interverrà con immediatezza, rischia di toccare le 11.000 unità nel 2026 a causa della messa in quiescenza di molti professionisti. A pagarne le conseguenze è come sempre la popolazione a cui, a causa degli organici insufficienti, viene negato un diritto sancito dalla Costituzione: quello alla salute. Appare evidente come durante questi anni Zingaretti e l’Assessore alla Sanità D’Amato abbiano voltato la testa da un’altra parte rispetto a questo problema. E lasceranno in eredità alla prossima giunta regionale una situazione catastrofica. Serve coraggio per invertire la tendenza e rilanciare il SSN. Bisogna farlo attraverso una politica di assunzioni massiccia, con forme di contratti a tempo indeterminato, che coinvolga non solo gli infermieri ma tutti gli operatori sanitari. Lo diciamo mentre la vertenza degli infermieri pediatrici del Policlinico Umberto I di Roma si trascina in un silenzio assordante, rotto solo dalla veemenza della nostra voce, quasi che il rischio di perdita del posto di lavoro di questi professionisti qualificati non fosse una priorità sociale. Per quanto riguarda l’’emergenza urgenza si continua con l’esternalizzazione dei servizi del 118.  Cosa dire poi dei Pronto Soccorso? I medici abbandonano, travolti da turni di lavoro massacranti e assenza di sicurezza e, ad oggi, sono circa 400 le unità mancanti. Non c’tempo da perdere dunque perché, se non si cambierà registro in fretta, della sanità del Lazio rischia di rimanere solo un cumulo di macerie” conclude Giuliano.

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