Nome dell'autore: Osservatore Meneghino

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Imbrattata la statua di Montanelli, condanna unanime del centrodestra, la sinistra tace

Durante la notte, è stata di nuovamente imbrattata da ignoti la statua di Indro Montanelli nei Giardini Pubblici. Gesto immediatamente condannato dai partiti di centrodestra mentre per ora non sono note reazioni del Sindaco Sala o della maggioranza che lo appoggia in Consigli Comunale. “Il buonismo della sinistra nei confronti degli ecovandali figli di papà ha come conseguenza questi continui atti vandalici in tutta la città” scrive infatti il Consigliere Comunale della lega Samuele Piscina, sottolineando “Milano merita rispetto e chi imbratta dovrebbe pagare caro e non essere coccolato” concludendo “Chiediamo, ancora una volta, al Sindaco Sala di porre fine al suo mutismo di fronte a questi continui soprusi. Milano merita un Sindaco che non lasci passare impunite questo tipo di azioni”. “Non mi aspetto la condanna dell’atto vigliacco da parte del PD” scrive invece il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, auspicando “Confido invece che gli uomini della Questura stiano già visionando le riprese effettuate dalla telecamera installata qualche mese fa nei paraggi della statua dell’illustre giornalista per individuare i responsabili del gesto di cui manca la rivendicazione. Ho saputo che è stato firmato un ordine di ripulitura urgente. Mi auguro che ai responsabili dell’azione ne siano addebitati i costi” conclude De chirico. “Montanelli è stata una penna illustre del giornalismo italiano, fondamentale per la storia recente della nostra Nazione” sottolineano infine il Parlamentare Europeo, Carlo Fidanza e il Consigliere Comunale di FdI a Milano, Francesco Rocca, entrambi di Fratelli d’Italia, aggiungendo “la Giunta condanni il gesto, basta tollerare coloro che vandalizzano i monumenti in città” per poi concludere “Siamo nel centro di Milano e questo lassismo da parte del Comune è intollerabile!”. 

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De Chirico (FI): cosa ne è stato del piano parcheggi di Sala?

“Ho appreso dalla diretta Instagram ‘Cose in Comune’ che il sindaco Sala ha lanciato in maniera fumosa la proposta di realizzare parcheggi sotterranei per moto e bici, ma non mi è chiaro se si riferisse solo allo sharing o a tutte le bici e le moto circolanti a Milano” lo scrive in una nota Alessandro De Chirico, Capogruppo in Consiglio Comunale di Forza Italia. “Contro la maleducazione di chi parcheggia sui marciapiedi, monopattini compresi, sarebbe un passo concreto contro l’inciviltà, ma – come per tutto – scritti i divieti serve che qualcuno controlli e nel caso sanzioni. – continua l’azzurro –  Dopo la cancellazione di circa 20.000 stalli per auto, è bene ricordare a Sala che in campagna elettorale promise il piano parcheggi per le auto. Che fine ha fatto quella che avrebbe dovuto essere una rivoluzione epocale per eliminare le auto dai viali milanesi?”. “Realizzare garage multipiano interrati sarebbe un modo per riqualificare lo spazio pubblico rispetto al largo uso di piazze tattiche così tanto impiegate nella mancaza di idee e di proposte della giunta targata PD. – attacca il forzista – In considerazione del fatto che in corso di Porta Vercellina vogliono togliere i parcheggi auto di superficie impropriamente parcheggiati per disperazione sulle alberate, andrebbe valutata la possibilità di realizzare un parcheggio sotterraneo, sfruttando magari in parte la vicina piazzale Baracca, come licenziato a suo tempo dal sindaco e commissario al traffico Gabriele Albertini e per il quale si costituì ormai due decenni fa un corsorzio al quale aderirono entusiasti i residenti. Con gli oneri di urbanizzazione la città e gli spazi pubblici possono avere una reale trasformazione”. “Caro sindaco – conclude De Chirico – a che punto è il famoso piano parcheggi annunciato più volte dall’assessora Censi e mai presentato ai milanesi che nella ricerca di uno stallo per la sosta si misurano nella loro quotidiana ‘mission impossible”.

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Assessore grandi: abbiamo salvato il glicine di Baiamonti. Monguzzi (verdi): bugie ridicole

A margine di una conferenza stampa a Palazzo Marino, L’Assessore al Verde Elena Grandi,  riferendosi al glicine di piazzale Baiamonti ha dichiarato “Lo abbiamo protetto”. La pianta, situata nell’area dove sorgerà il Museo nazionale della Resistenza, era stata difesa strenuamente da residenti, comitati ambientalisti e anche consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, fino ad ottenere una modifica del progetto che consentisse di salvarla insieme ad altri alberi della zona. Modifiche che secondo l’Assessore Grandi, hanno consentito di  “salvare più alberi possibile” e anche se “quel glicine è rimasto contenuto, nel progetto ci sarà una struttura che gli consentirà a di arrampicarsi e crescere di nuovo”.  Affermazioni risultate alquanto indigeste al capogruppo dei Verdi in Consiglio Comunale, Carlo Monguzzi, che in una nota ha ribattuto piccato “Oggi l’assessora Grandi si prende il merito di aver salvato il glicine oltrepassando oltre misura il senso del ridicolo” aggiungendo “Sei mesi di lotta di cittadini e comitati, 54mila firme raccolte,  l’intervento di Giovanni Storti e del mondo della cultura, la quasi totalità del Consiglio Comunale, l’appello dell’ANPI nazionale, per salvare il glicine sarebbero avvenuti contro un problema che non c’era? Tutti scemi?”. Il sindaco dichiarò “Se i cittadini vogliono il glicine allora non faremo il Museo della Resistenza !” ha ricordato Monguzzi, sottolineando “Poi 3 giorni dopo, Sindaco e Grandi, isolatissimi si sono accorti che glicine e museo non interferivano tra loro e quindi hanno fatto la retromarcia”. “Oggi le bugie. Che presa in giro per la passione e l’impegno di tante persone che hanno fatto una battaglia sacrosanta. Loro si che hanno il merito” ha quindi concluso Monguzzi.

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Rocca (FdI): da Sala disattese tutte le promesse sul verde pubblico

“Le promesse per tutelare, migliorare e aumentare il Verde pubblico sono ferme alla campagna elettorale del 2021. Sono numerose le aree verde della città, prive di adeguati presidi, minacciate da continui scarichi abusivi di rifiuti; dal parco Vittorini a Ponte Lambro alle aree agricole con fontanili di Assiano in Municipio 7” lo scrive in una nota Francesco Rocca, Consigliere comunale di Fratelli d’Italia. “Che fine ha fatto l’ambizioso progetto di realizzare il secondo lotto del parco Alessandrini e quindi di aumentare il Verde pubblico in quella zona ostaggio del degrado e dell’illegalità? – continua il meloniano – In viale Forlanini è stata realizzata un’aiuola spartitraffico verde, doveva essere arricchita con siepi mangia smog e alberi a basso fusto, a che punto siamo?  Non solo, aree grigie che potrebbero essere convertite a verde come rotonde, marciapiedi e altri spartitraffico da riqualificare; tematiche – conclude Rocca – non affrontate dalla Giunta Sala, più attenta a battaglie ideologiche e a organizzare forum”.

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Piscina (Lega): da Sala nessuna soluzione per servizi carenti e sharing in crisi

“Il Sindaco di Milano, con l’arrivo della primavera, torna a fare l’influencer su Instagram. Purtroppo, non si è connesso per trattare il tema dei numerosi servizi pubblici carenti e costosi in città, ma per parlare di quello che gli operatori privati fanno a Milano con scarsi controlli da parte del Comune” lo scrive in una nota Samuele Piscina, Consigliere comunale di Milano e Segretario provinciale della Lega. “Da parte di un Sindaco, il soggetto demandato ad amministrare la città, ci saremmo aspettati soluzioni concrete alle problematiche causate anche dagli operatori privati convenzionati. Giusto per riassumere, abbiamo tutti ben presente le numerose biciclette e monopattini lasciati e gettati nei navigli. Chi vive la città conosce bene la malagestione di mezzi, anche elettrici veloci, messi a disposizione senza che alcuna regola venga rispettata e fatta rispettare dalla Polizia Locale, competente in materia e costola del Comune. Il Ministro Salvini, con il nuovo Codice della Strada, sta mettendo una pezza su molti temi, ma anche l’Amministrazione comunale deve cominciare a fare la sua parte”. “Per anni la sinistra ha osannato lo sharing come unica soluzione possibile di mobilità in città, con lo scopo di far sparire il mezzo privato dalle strade. I dati però danno questa formula in costante e netto calo. Infatti, il bike sharing diminuisce del 16,4%, il car sharing del 13,1%, lo scooter sharing del 30,8% e i monopattini in condivisione del 54,9%. È evidente che anche il noleggio sia una formula sicuramente positiva se affiancata alle altre opzioni di mobilità e soprattutto regolarizzata e controllata, ma di sicuro non è la soluzione a ogni male e non potrà sostituire interamente il mezzo privato”. “Il Sindaco, nel suo discorso, cita peraltro il piano parcheggi, mai realizzato nonostante le promesse da campagna elettorale, e i mezzi pubblici, tanto bistrattati al punto che il costante aumento del prezzo dei titoli di viaggio, il taglio delle linee e delle corse hanno portato i milanesi a usare sempre di più l’automobile, con un aumento del 5% di circolazione delle 4 ruote nel 2023. È giunto il momento anche per la sinistra milanese di fare mea culpa e rivedere la politica sulla mobilità milanese”, conclude Piscina. “Servono mezzi pubblici più efficienti, nuove tratte ATM, nuove metropolitane e nuovi parcheggi. Sala e la sinistra, invece di pensare solo agli operatori privati, comincino a offrire servizi decenti ai milanesi”.

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Il palinsesto ufficiale della settimana del design

In occasione della presentazione della campagna Milano Home of Design, a Palazzo Giureconsulti, l’assessora al Lavoro e Sviluppo Economico Alessia Cappello ha illustrato il palinsesto ufficiale della Milano Design Week 2024, anticipando i numeri e i progetti della manifestazione che la città si prepara ad accogliere dal 15 al 21 aprile, in concomitanza con il Salone del Mobile. “La Milano Design Week torna con un palinsesto ricco, sempre più globale e inclusivo, capace di dialogare con il territorio. Sarà una settimana di esposizioni e incontri per operatori e addetti ai lavori ma anche un’occasione per tutte e tutti di scoprire il design nelle sue diverse forme. Una festa per la città quindi, che non si limiterà alle zone storiche della Design Week ma coinvolgerà sempre più aree nuove e meno centrali, in un’ottica di valorizzazione di tutti i quartieri – ha detto l’assessora Cappello – Con la sua capacità di evolversi e rinnovarsi continuamente anche in termini di sostenibilità ambientale, la Design Week, con il Salone del Mobile, ha contribuito nel corso degli anni a consolidare il posizionamento di Milano come la casa del Design, a livello mondiale. A confermarlo sono i numeri delle presenze attese anche per questa edizione, i fatturati e l’indotto, le relazioni con i buyers e con la stampa non solo italiana, ma anche estera. La Milano Design Week si conferma dunque non solo un evento di prestigio, ma anche un motore di crescita economica e culturale per la città». I numeri dell’edizione 2024  Come ogni anno, il Comune ha selezionato attraverso un Avviso progetti e iniziative di interesse pubblico dedicati al design per costruire il palinsesto ufficiale della Milano Design Week. Confermato il trend di crescita degli ultimi anni, con 182 iniziative (+3,4% rispetto all’edizione del 2023) per un totale di 1.326 appuntamenti in città (10,5% in più dello scorso anno). Un dato particolarmente significativo a fronte delle regole più restrittive che l’Amministrazione ha proposto agli operatori per salvaguardare la coerenza e la qualità della manifestazione e limitare l’uso commerciale dello spazio pubblico. La Milano Design Week in città  Mostre, esposizioni, eventi e installazioni aperti al pubblico animeranno 18 diversi quartieri della città, ognuno contraddistinto da una propria identità e una diversa offerta. Addetti ai lavori, ma anche turisti e cittadini, potranno esplorare Milano muovendosi fra le zone storicamente protagoniste della settimana del design: Brera, 5Vie, Durini, Isola, Statale, Tortona. Confermate per il 2024 due delle novità dello scorso anno: Zona Porta Venezia e Zona Monumentale, che per questa edizione si arricchisce del nuovo itinerario che si svilupperà lungo la via e il quartiere Sarpi, coinvolgendo anche il Centro Culturale Cinese. Molte le proposte diffuse in città che coinvolgeranno le zone Castello, Porta Romana, Stazione Centrale, San Vittore, Quadrilatero della Moda, Zona Bocconi, Navigli, fino a quelle meno centrali come Nolo, Crescenzago e Barona con progetti all’insegna dell’economia circolare, la tradizione artigianale e la sperimentazione. La Milano Design Week nei palazzi Anche quest’anno la manifestazione offre ai cittadini e ai visitatori l’occasione per scoprire i palazzi storici della città che apriranno le porte per ospitare iniziative a tema design: da Palazzo Litta, che accoglierà alcune mostre del progetto 5Vie Design Week, a Palazzo Bovara e Palazzo Castiglioni che saranno rispettivamente gli spazi per i due progetti di Elle Decor Material Home e L’Appartamento Spagnolo. Sarà possibile visitare anche Villa Mozart, grazie all’esposizione Doppia Firma della Fondazione Cologni, e Palazzo Morando con la mostra di fotografie di Carlo Valsecchi che racconteranno le opere realizzate in un ventennio dallo studio di architettura di Antonio Citterio e Patricia Viel. L’ex seminario arcivescovile, oggi Portrait Milano, sarà la sede di AudìHouse of Progress, mentre la Galleria d’Arte Moderna ospiterà La Casa dell’Architetto di Hearst. Inoltre Palazzo Giureconsulti si aprirà per Masterly- The Dutch in Milano, mentre nella Sala dei Pilastri del Castello Sforzesco sarà possibile visitare l’installazione di Stark, Transitions. La moda per la Milano Design Week Moda e design si incontreranno anche nell’edizione del 2024: dal palinsesto Milano Moda Design – promosso da Camera Nazionale della Moda Italiana che accoglierà le iniziative dedicate alle home collection e gli eventi dei brand del fashion – a Bottega Veneta e Ralph Lauren che propongono installazioni e progetti di grande impatto visivo per la città, a Zegna che, in occasione della riprogettazione delle aiuole in piazza Duomo, darà nuova forma ad  alcune edicole cittadine e al proprio showroom di via  Montenapoleone. Molti altri appuntamenti coinvolgeranno anche il Quadrilatero della Moda. Riuso di edifici comunali dismessi Dopo la temporanea apertura dell’Istituto Marchiondi in occasione della Milano Design Week dello scorso anno, anche per questa edizione l’Amministrazione ha invitato gli operatori del design ad immaginare progetti o installazioni all’interno di spazi comunali dismessi da poter aprire al pubblico per l’occasione. Le proposte pervenute sono state selezionate da una commissione composta da Comune, Triennale, ADI Design Museum e Politecnico di Milano che ha selezionato due progetti tra loro molto diversi: – la ex Casa dell’Acqua di via Giacosa, edificio degli anni 20 all’interno del Parco Trotter, ospiterà un allestimento immersivo e sensoriale che attraverso il tema dell’acqua valorizzerà i locali dello storico edificio; – alcuni spazi commerciali dismessi di proprietà del Comune nei quartieri Cimiano e Niguarda, saranno rigenerati per accogliere le esposizioni di giovani designer emergenti e, alla fine della settimana del design, verranno rimessi a bando per ospitare negozi di vicinato a servizio del quartiere. Pedonalizzazioni tattiche  Per decongestionare il traffico veicolare e consentire una migliore fruizione da parte del pubblico, il Comune in collaborazione con AMAT e in accordo con i principali operatori delle zone interessate, realizzerà progetti di pedonalizzazione temporanea con elementi di urbanistica tattica in due delle aree a maggiore concentrazione di eventi: zona Tortona e zona Brera. Al termine della Design Week, gli arredi saranno riutilizzati per interventi di pedonalizzazione di fronte alle scuole della città. Temi prioritari dell’edizione 2024 Per la Milano Design Week 2024, il Comune ha chiesto agli operatori di prestare particolare attenzione a 4 temi prioritari: partecipazione dei giovani designer; l’utilizzo di soluzioni

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