Nome dell'autore: Osservatore Meneghino

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Fratelli d’Italia, nuova sede in Corso Buenos Aires

Fratelli d’Italia avrà una nuova sede in corso Buenos Aires, “l’obiettivo del partito è quello di aprirne una in tutte le province lombarde“. Lo ha comunicato ieri Giorgia Meloni, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Milano. “Milano e la Lombardia per noi sono centrali e siamo lieti di annunciare che, in capo a tre settimane, avremo di nuovo una sede a Milano, in corso Buenos Aires , che sarà aperta e visibile e che intende rappresentare l’attenzione che rivolgiamo a questa regione. Ci vogliamo dedicare sempre di piu’ ad ascoltare le istanze della Lombardia“, ha spiegato la Meloni annunciando che sarà presente a Milano quando verrà inaugurata la nuova sede. “La Lombardia è sempre stata e sarà sempre di più un laboratorio che anticipa quello che avviene a livello nazionale – ha ribadito la coordinatrice lombarda di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè, concludendo -, avremo una sede anche a Varese e ci stiamo strutturando in tutte le province della Lombardia“.

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I volti della politica Milanese: intervista a Marco Osnato

Il nostro è un sito giovane, ma ambizioso. Vogliamo crescere e pensiamo che il modo migliore di farlo sia entrare in contatto diretto con i protagonisti della vita politica, sociale e imprenditoriale milanese, intervistandoli. Ringraziamo quindi l’Onorevole Marco Osnato per essere stato il primo a darci questa opportunità. Ci auguriamo che a lui seguano molti altri. Marco Osnato, classe 1972, bellunese di nascita e nel cuore, milanese d’elezione, dopo esservi venuto ad abitare dai tempi dell’università. Imprenditore, sposato e padre di due figli, da quando a 14 anni aderì al Fronte della Gioventù non ha mai avuto dubbi su quale fosse la sua parte politica. Quest’anno, dopo la gavetta fatta nelle istituzioni milanesi, è stato eletto per la prima volta in Parlamento nelle file di Fratelli d’Italia, entrando a buon titolo nella élite dei politici milanesi. Lei è sicuramente un’uomo di destra. Come ha maturato questa convinzione e cosa intende per esserlo? “Ho iniziato la mia militanza politica poco più che quattordicenne entrando nel MSI di Belluno. La mia scelta non è stata dettata da fattori esterni, ad esempio tradizione di famiglia, ma ritengo nasca da un fortissimo amore per il concetto di Patria e Nazione che mi sembrava fossero incarnati solamente a Destra“. Ci sono episodi, aneddoti, persone che hanno segnato particolarmente, in senso positivo o negativo, il suo percorso politico? “In modo positivo molti che riguardano il rapporto con le persone, ma uno in particolare mi rende particolarmente orgoglioso ovvero la prima elezione in consiglio comunale a Milano. Non ero tra i favoriti e c’erano molti candidati autorevoli che riuscii a battere grazie a un gruppo umano di persone che mi aiutarono in modo assiduo e che per gran parte ancora mi seguono. In senso negativo non ne ho uno in particolare, ma ciò che mi ha sempre infastidito è la denigrazione che molti fanno dell’avversario per ragioni strumentali“. Alcuni anni fa fu coinvolto in una spiacevole vicenda giudiziaria legata ad ALER, da cui è uscito completamente pulito. Quali conseguenze ha avuto per lei sul piano umano e politico? “Sono stato tenuto in un limbo per sette anni, nel 2011 durante la campagna elettorale per il comune uscirono titoli a nove colonne dipingendomi come il perno di un sistema del malaffare all’interno dell’Aler….oggi non c’è stato un solo condannato per quei fatti! Ovviamente ho potuto comprendere meglio come, prima di parlare, bisogna affrontare la complessità più ampia delle cose e che l’amicizia è un valore irrinunciabile. Ho sempre detto che molti colleghi della politica mi sono stati vicinissimi, tuttavia non cancello dalla mia memoria e, purtroppo, dal mio cuore le accuse scomposte di persone come il sindaco Sala, i piddini Mirabelli, Peluffo, D’Alfonso, dello pseudoregista sedicente antimafia Giulio Cavalli…pensi che in occasione delle elezioni del 2016 persino una sconosciuta Guaineri – attuale assessore allo sport (tuttora sconosciuta!) – si sentì in dovere di fare un comunicato contro di me?!? La cosa comunque che mi ha fatto più male della vicenda è che io, cittadino incensurato e amministratore pubblico eletto, non ho potuto parlare con un PM o un GIP fino che la legge non li ha obbligati ad ascoltarmi, mentre il mio accusatore – un sedicente presidente di un presunto comitato antiracket poi condannato per reati infamanti – aveva libero accesso nell’ufficio del PM”. In questo momento storico il suo partito sembra segnare il passo, particolarmente a Milano. Dalla sua posizione cosa intende fare per rilanciarne l’azione e promuoverne le idee nella nostra città? “Il mio partito, Fratelli d’Italia, non segna assolutamente il passo. Dopo un avvio difficile quest’anno alle politiche ha raggiunto lo stesso risultato della media nazionale e ora i sondaggi sono tornati a crescere. Giusto in questi giorni abbiamo organizzato una due giorni al teatro nuovo dal titolo “Popoli e Sovranismo” dove insieme a Giorgia Meloni abbia declinato le nostre posizioni sul futuro della Nazione“. E’ prematuro chiederlo visto la recente elezione, ma quali programmi ha per il suo futuro politico e più in generale come vede quello del suo partito della politica italiana? “Per il mio futuro politico penso di impegnarmi, vista la posizione che occupo in commissione finanze, per aiutare gli italiani, famiglie e imprese, a pagare meno tasse e a sburocratizzare il sistema amministrativo.  Fratelli d’Italia invece deve continuare a crescere incarnando quei valori di Destra che negli scorsi anni hanno rischiato di non essere più presenti in parlamento e che grazie a noi invece sopravvivono ancor oggi, inoltre Giorgia Meloni sta lavorando affinché questo fronte si allarghi a nuovi amici“. C’è qualche cosa di cui vorrebbe parlarci che non le abbiamo chiesto? “Vorrei che la stampa e i mass media più in generale evidenziassero come a Milano esiste un mondo politico, sindacale, sociale, associativo che non ama questa amministrazione e le autocelebrazioni del Sindaco Sala“. Grazie per il tempo che ci ha dedicato Onorevole Osnato.

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Rete studenti appende striscioni contro Salvini

La Rete Studenti di Milano ha appeso, la scorsa notte, alcuni striscioni davanti a licei e a istituti della città con lo scopo di compiere “un’azione di denuncia contro il piano Scuole sicure del vice-premier Matteo Salvini e in contrasto con le dichiarazioni della vice-sindaca, con delega alla sicurezza, Anna Scavuzzo“. Gli striscioni esposti nelle scuole Berchet, Leonardo, Boccioni, Verri, Tito Livio, Cattaneo e Vittorio Veneto sono stati decorati con una rete metallica, “simbolo di chiusura e controllo, e del nastro bicolore, rosso-bianco e giallo nero, per ricostruire simbolicamente una scena del crimine”. Rete studenti afferma che “Milano è prima in repressione” e mentre “l’80% dei fondi è usato per la repressione e meno del 20% per dei percorsi di approfondimento, seppur i dati dicano che in questi anni l’approccio repressivo sul tema delle sostanze, questione centrale soprattutto tra i giovani, non abbia portato a risultati positivi“.

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Renato Saccone nuovo Prefetto di Milano

Il Consiglio dei Ministri, ha nominato ieri il nuovo Prefetto di Milano. A prendere posto di Luciana Lamorgese sarà il sessantaduenne Renato Saccone. Campano di Santa Maria Capua Vetere,  laureato in Giurisprudenza, ha frequentato il Corso di formazione per funzionari della carriera direttiva amministrativa intraprendendo la carriera prefettizia 1982. Conosce bene Milano essendone stato in passato vice-prefetto vicario, oltre ad avere esercitato la carica di Prefetto nella vicina Monza dal 2011 al 2012. In carriera ha prestato servizio nelle sedi di Firenze, Roma-Ministero, Caserta, Massa e Carrara, di nuovo Firenze, Milano, Monza e Siena. Nel 2016 è stato assegnato a Torino, dove ha vissuto il momento più “difficile” della sua carriera il 3 giugno del 2017, quando in Piazza San Carlo si scatenò il panico fra il pubblico che stava assistendo alla partita Juventus – Real Madrid. Ci furono un morto e 1.500 feriti, ma l’inchiesta che seguì lo sollevò da ogni responsabilità, sottolineandobe invece il buon lavoro svolto.

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Ambrogini d’Oro, candidature e polemiche

E’ scaduto ieri alle 12:00 il termine per presentare le candidature agli Ambrogini d’Oro, che il Sindaco consegnerà il 7 dicembre al Tetro Dal Verme. Come spesso accade, ad animare quella che dovrebbe essere solo la parte burocratica della successiva festa, sono state le polemiche scaturite in seguito di alcuni dei nomi proposti. La prima ha riguardato la Discoteca Old Fashion, cadidata dal capogruppo della Lega Alessandro Morelli probabilmente con intento provocatorio. Il locale fu infatti fatto sigillare per 30 giorni dal Questore Marcello Cardona in seguito alla rissa in via Alemagna per cui quattro persone finirono agli arresti dopo avere ferito il figlio 19enne di Stefano Bettarini e Simona Ventura. Provvedimento poi sospeso dal TAR con conseguente festeggiamento durante la serata di riapertura alla quale si presentò a sorpresa il Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Iniziativa aspramente criticata dalla sinistra milanse e non solo, come probabilmente lo sarà quella di Morelli. Altra proposta che farà parlare è quella avanzata dal Consigliere di Forza Italia Gianluca Comazzi, che ha candidato la blogger Chiara Ferragni. L’azzurro, sottolineando che la Ferragni vive e lavora a Milano, ha spiegato così la sua scelta: “ho ritenuto di presentare la giovane imprenditrice. Al di là dei giudizi di valore e considerazioni d’altra natura, è una professionista di enorme successo, con un fatturato di 10 milioni di dollari e un’azienda che dà lavoro a una ventina di persone e decine di consulenti“. L’idea non è comunque andata giù al vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Alessandro De Chirico che, precisando di non avere nulla contro Chiara Ferragni, sulla sua pagina Facebook ha scritto: “la massima onorificenza di Milano – l’Ambrogino d’Oro – deve essere assegnata sulla base di ciò che viene fatto di positivo per la nostra città e nella nostra città. Non mi risulta che la blogger a Milano abbia “lasciato” qualcosa, forse non paga nemmeno le tasse in Italia“. De Chirico, senza risparmiare una frecciatina al collega di partito, ha spiegato il perché della sua esternazione “Il mio collega di Forza Italia credo volesse ottenere solo qualche titolo di giornale. Ho ricevuto telefonate e sms di protesta dai miei amici e per questo motivo ho ritenuto opportuno scrivere questo post” concludendo con l’annunciare, “Io ho proposto le candidature del prof. Marco Alloisio – oncologo e presidente della Lega Tumori Lilt Milano – e di MilanoToday“. Morelli e Comazzi hanno però fatto anche altri nomi. Il primo quelli del Centro produzione Rai di Milano, del girnalista Mario Giordano e del Nucleo reati predatori dei vigili. Il segondo quelli di Diana Zanè Fannj, imprenditrice del Gruppo Ivri, del chirurgo Matilde De Simone, dei titolari del marchio di biancheria per la casa Giordano e Manlio Zucchi, Romano Zanzanelli, sagrestano della chiesa San Francesco d’Assisi, della Fondazione Ivo De Carneri che opera nei Paesi in via di sviluppo e dell’associazione Cultura&Solidarietà. Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale ha invece candidato l’associazione Lotta alla sclerodemia.  Mariastella Gelmini l’oncologo e direttore scientifico dell’Humanitas Alberto Mantovani. Luigi Amicone ha proposto don Antonio Villa. Dal capogruppo Pd Filippo Barberis sono arrivate le proposte di un riconoscimento alla Memoria per il pioniere della genetica Luigi Luca Cavalli Sforza, scomparso il 31 agosto, per la dimostrazione dell’esistenza di un’unica razza umana,  oltre ai nomi di Arianna Szörényi, deportata all’età di 11 anni ad Auschwitz e Jacopo Tissi, ex allievo dell’Accademia della Scala diventato primo ballerino del Balletto del Bolshoi di Mosca. La consigliera del gruppo misto Silvia Sardone ha invece candidato la storica direttrice della Scuola di Ballo dell’Accademia della Scala, Anna Maria Prina. La leghista Laura Molteni indica invece Simona Polo, biologa molecolare, dirigente all’IFOM e Maria Pia Abbacchio, prorettore vicario dell’Università Statale di Milano cui la Lega affianca Agostina Picicco, giornalista, opinionista e scrittrice e Francesca Schiavone prima tennista italiana a conquistare un titolo del grande slam.  

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Militari bloccano rapinatore ivoriano in Corso Como

Il fatto è accaduto ieri mattina in Corso Como quando un ragazzo ivoriano di 25 anni ha rubato la borsa ad un cittadino coreano di 32 anni, residente a Milano, mentre era seduto a uno dei tavolini del Caffè 900. Il derubato, resosi conto dell’accaduto, si è messo all’inseguimento del malvivente, ma è stato bloccato da alcuni complici del 25enne che hanno colpito con un pugno l’asiatico per poi darsi a loro volta alla fuga. Nel frattempo, l’ivoriano si era rapidamente allontanato in bicicletta, ma lungo la strada ha avuto la (per lui) malagurata idea di strappare di mano il telefono ad una venticinquenne milanese che stava passeggiando lungo il corso. La ragazza si è quindi messa a gridare attirando l’attenzione di due militari liberi dal servizio che si trovavano nei dintorni. I due soldati sono immediatamente intervenuti bloccando e immobilizzando il malvivente che hanno trattenuto fino all’arrivo dei Carabinieri. Gli uomini dell’Arma lo hanno quindi perquisito trovandogli addosso una decina di grammi di hashish e marijuana, così, dopo avere restituito i loro beni alle due vittime, hanno arrestato l’ivoriano con l’accusa di tentata rapina e possesso di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

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