Nome dell'autore: Osservatore Meneghino

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Area B, parte la procedura per installare telecamere ai varchi

L’amministrazione comunale ha dato il via libera alla gara per l’acquisto del secondo lotto di telecamere per il controllo dei varchi che costituiscono l’ingresso in Area B, la zona a traffico limitato a bassa emissione dentro la quale progressivamente non potranno entrare i veicoli più inquinanti a partire dal prossimo gennaio 2019, quando sarà vietato l’ingresso ai veicoli benzina euro 0 e diesel euro 0, 1, 2, 3  e progressivamente, fino al 2030, a tutti i veicoli diesel. Area B, in totale 129 chilometri quadrati ovvero il 72% dell’intero territorio comunale, sarà controllata da 185 varchi elettronici che ne presidieranno le vie di accesso. Le linee guida del bando di gara approvate in questi giorni consentiranno di acquistare 73 di queste telecamere che verranno poi collocate tra aprile e dicembre 2019. Il primi 16 impianti sono già posizionati e saranno attivati con l’avvio di Area B. Saranno uniti in un unico lotto il terzo e quarto gruppo, consistente di 96 telecamere che verranno collocate successivamente, sempre tra il 2019 e il 2020. Per l’acquisto dei 73 impianti in grado di selezionare i veicoli ad accesso consentito il Comune di Milano ha stanziato 3.004.372 euro che comprendono anche la collocazione e la messa in opera. “Anche quest’anno sono più di 35 i giorni durante i quali a Milano sono stati superati i limiti delle polveri nocive nell’aria – ha dichiarato Marco Granelli, assessore alla Mobilità e Ambiente -. L’aria che respiriamo è fondamentale e benché le polveri sottili siano già in calo da alcuni anni vogliamo abbatterle drasticamente. Per questo procediamo rapidamente affinché Area B possa entrare in vigore. Era necessario un sistema di regole efficace per vietare la circolazione ai veicoli più inquinanti, lo abbiamo affiancato a incentivi economici, 7 milioni di euro per il ricambio del parco veicoli circolante delle imprese, e di deroghe, per consentire a tutti il passaggio a classi di veicoli che inquinano meno“. Con Area B il Comune di Milano dà lo stop ai veicoli più inquinanti, in particolare i diesel. Un processo intrapreso da tempo, quello della lotta alle polveri sottili nocive per la salute, per dare alla città e ai suoi abitanti aria più pulita, minore congestione da traffico e più qualità della vita. Area B già nel periodo tra il 2019 e il 2026 consentirà di ridurre le emissioni atmosferiche da traffico complessivamente di circa 25 tonnellate di Pm10 allo scarico e di 900-1.500 tonnellate di ossidi di azoto. Per quanto riguarda il Pm10 l’accelerazione è immediata, meno 14% di emissioni nel 2019; meno 24% nel 2020, meno 21% nel 2021. Nei primi 4 anni le emissioni di Pm10 si riducono della metà ovvero di 15 tonnellate. Riduzioni misurabili anche sul NoX: l’accelerazione avviene tra il 2023 e il 2026 con un calo del 11% ogni anno. Tra il 2019 e il 2022 la diminuzione è del  4-5% all’anno. Dopo quello di fine gennaio prossimo il secondo step di Area B sarà il 1° ottobre 2019 con lo stop ai diesel euro 4, già vietati dal 2017 in Area C. Seguiranno altri divieti progressivi per classi di veicoli immatricolati persona e merci. Area B sarà presidiata da 186 telecamere piazzate in altrettanti varchi lungo i confini della città, a gennaio ne saranno accese circa una dozzina per poi arrivare nel corso dei mesi successivi all’attivazione di tutte. L’ area soggetta a restrizioni comprende quasi 1.400.000 abitanti (il 97,6% della popolazione residente) e il divieto di accesso per le categorie di veicoli inquinanti sarà dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 19.30, esclusi i festivi, lo stesso orario di Area C. Al fine di consentire a tutti di adeguarsi alle nuove regole e senza penalizzare l’uso occasionale dell’auto vi saranno alcune deroghe per particolari tipologie di veicolo anche a seconda dell’utilizzo. In particolare nei primi 12 mesi di attuazione del provvedimento tutti avranno 50 giorni di libera circolazione. Al primo accesso l’automobilista riceverà via posta un alert che spiega il funzionamento del provvedimento invitandolo a mettersi in regola ma anche  a iscriversi al portale per controllare e gestire gli accessi disponibili. Dal secondo anno di entrata in vigore di Area B i residenti a Milano e le imprese della città avranno 25 giorni all’anno di libera circolazione, tutti gli altri 5 giorni. Solo all’esaurimento dei giorni di libera circolazione scatterà la sanzione.

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Atti osceni davanti a minori, arrestato

L’ha seguita fino a casa dall’uscita di scuola e una volta in ascensore si è masturbato davanti a una ragazzina di 14 anni. La squadra mobile di Milano ha eseguito una misura di custodia cautelare per corruzione di minore nei confronti di un italiano sui 50 anni. L’uomo, che ha alle spalle un precedente per violenza sessuale ai danni di una minorenne risalente a 15 anni fa, è stato definito dagli uomini, diretti da Lorenzo Bucossi, “un libero professionista distinto” e “insospettabile”. Secondo quanto ricostruito dalla testimonianza della vittima e dalle immagini delle telecamere di sicurezza il 50enne un giorno dello scorso settembre ha seguito la minorenne fino a casa dopo la fine della scuola. Una volta dentro lo stabile, l’uomo ha bloccato l’ascensore mentre saliva al piano dell’appartamento della 14enne e ha iniziato a masturbarsi senza però toccarla in alcun modo. Solo l’arrivo casuale di un condomino ha spaventato l’uomo, che si è dato alla fuga. La vittima è subito corsa in casa e ha raccontato tutto ai genitori che hanno contattato la polizia. L’uomo è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria durante l’orario di uscita delle scuole. Dal modus operandi del 50enne gli investigatori ipotizzano che non sia la prima volta.

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De Chirico: perché il Comune tratta con gli abusivi ALER?

Il vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Alessandro De Chirico, torna a chiedere lo sgombero delle palazzine di via Civitali 30, in zona San Siro. “Lo attendiamo da due anni e mezzo”, spiega, aggiungendo che “lo chiedono gli abitanti del quartiere. Lo chiede a gran voce anche l’azienda che ha vinto l’appalto per la ristrutturazione. Rischia il fallimento per il continuo tiremmolla con cui il Comune cerca di tutelare gli occupanti abusivi ‘protetti’ dalle sigle più oltranziste dei comitati inquilini e da una certa sinistra che preferisce difendere chi non ha diritto piuttosto che far scorrere le graduatorie di chi è in attesa da anni dell’assegnazione di un alloggio popolare”. “Nonostante questo – aggiunge De Chirico – mi risulta che i servizi sociali del Comune stiano certificando lo stato di necessità di chi occupa la trentina di alloggi del civico, già noto per aver dato rifugio all’improvvisato terrorista libico, Mohammed Game, che nel 2009 avrebbe voluto farsi saltare all’ingresso della caserma Santa Barbara. Certificare lo stato di necessità significa assegnare provvisoriamente un alloggio, seppur per soli sei mesi, a chi non avrebbe diritto a partecipare ai bandi per cinque anni”. “Regolarizzare questi abusivi vuol dire creare un precedente pericoloso, oltre a un’indebita intromissione nella gestione del patrimonio ALER, nei confronti della quale la giunta prima punta il dito per i mancati sgomberi e poi si mette di traverso impedendo che si svolgano”, osserva De Chirico. “Sala, con le sue continue richieste di cautela negli sgomberi, chiederà di regolarizzare anche gli irregolari di via Bolla, del Corvetto o degli altri quartieri dove la situazione è esplosiva? Dopo il grande risultato alle politiche, la Lega di governo deve mantenere le promesse elettorali. Salvini se ci sei batti un colpo, iniziando con la nomina immediata del nuovo Prefetto”, conclude il vice capogruppo.

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Sindaco Sala: milanesi aspettate ad accendere i riscaldamenti

Il Sindaco Sala questa mattina nel suo ufficio a Palazzo Marino ha incontrato i cittadini, in visita alla sede del Comune di Milano, aperta in occasione delle giornate del FAI d’autunno. A loro il primo cittadino ha spiegato le misure che la giunta vuole intraprendere per ridurre lo smog: da area b all’investimento sui mezzi elettrici per il trasporto pubblico. L’inquinamento, però, non è causato solo dal traffico, ma anche dagli impianti di riscaldamento. Per questo motivo e anche in considerazione delle alte temperature di questi giorni, Sala ha lanciato un appello ai milanesi e agli amministratori di condominio: “Ormai per riattivare il riscaldamento ci vogliono poche ore, per cui consiglio a tutti di avere un po’ di pazienza, perché le previsioni del tempo ci dicono che non cambierà nei prossimi giorni. Cerchiamo quindi di evitare di accendere i riscaldamenti lunedì”. Pi Sala ha precisato: “Noi daremo il buon esempio e confermo che il 15 nelle scuole e nei nostri uffici non li accenderemo. Quando la temperatura si abbasserà li accenderemo immediatamente” aggiungendo “dalla prossima stagione negli edifici pubblici i riscaldamenti saranno tutti convertiti a metano”. Il primo cittadino ha quindi concluso “A Milano ci sono ancora 3.000 edifici a gasolio. E noi come amministrazione stiamo finanziamento in parte il cambiamento delle caldaie”.

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Inquinamento, Milano oltre la soglia un giorno su due

Inquinamento  anche d’estate a Milano, nel mese dall’inizio di ottobre, con i riscaldamenti domestici ancora spenti, è già stata varcata tre volte la soglia di concentrazione dei polveri sottili consentita, di 50 microgrammi/mc. Il capoluogo lombardo ha raggiunto così il limite delle 35 giornate l’anno in cui è consentito il superamento del limite. Lo denuncia Legambiente, che ha presentato oggi il rapporto ‘CAPTOR 2018’, sull’inquinamento, che mette in luce come nelle città lombarde quello estivo sia in crescita. I dati del mese di ottobre  secondo l’associazione ambientalista dimostrano “come la responsabilità maggiore delle emissioni urbane sia da ricercare nei troppi veicoli a motore, soprattutto diesel, che invadono ogni spazio a tutte le ore del giorno”.  Secondo Legambiente “Da oggi dunque Milano inizia a contare quanti saranno i giorni fuori legge, e sappiamo già che dipenderà soprattutto dal meteo se riusciremo a stare lontano dal livello raggiunto a fine anno 2017, in cui nel capoluogo regionale si contarono ben 92 giorni con polveri oltre 50 microg/mc”. L’associazione commenta anche le nuove limitazioni dei diesel più inquinanti entrate in vigore il primo ottobre e la low emission zone (area B), che sarà operativa a Milano a partire da gennaio, augurandosi che “sortiscano effetti significativi di riduzione dell’inquinamento. Anche perché quest’anno i polmoni dei lombardi escono da un’estate particolarmente difficile: fino a tutto il mese di settembre infatti l’aria di Lombardia ha convissuto con il più micidiale degli inquinanti estivi, l’ozono. Iniziata in sordina, la stagione estiva è stata particolarmente prolungata e assolata, mantenendo livelli elevati di questo inquinante per gran parte dei mesi di agosto e settembre”. “Si tende a considerare l’inquinamento estivo da ozono un problema minore rispetto a quello dello smog invernale – dichiara Barbara Meggetto, presidente lombarda di Legambiente -. Ma è  sbagliato sia per gli impatti sulla salute, che sono amplificati dal maggior tempo passato all’aria aperta rispetto alle stagioni fredde, sia perché i due inquinamenti condividono la stessa origine: i micidiali NOx, le cui principali fonti emissive sono i motori dei veicoli, soprattutto quelli diesel”. L’attenzione dell’associazione ambientalista è massima: nelle due ultime estati ha compiuto campagne di misurazione e iniziative di sensibilizzazione, in Lombardia anche con supporti tecnici da ARPA, nell’ambito del progetto europeo CAPTOR, che coinvolge altri sette partner tra istituzioni scientifiche e associazioni ambientaliste di Spagna e Austria. Finanziato dal programma Horizon 2020, Captor ha l’obiettivo di favorire la collaborazione dal basso delle comunità locali per trovare soluzioni concrete al problema dell’inquinamento atmosferico, con particolare attenzione a quello da ozono, un inquinante secondario troppo spesso dimenticato ma che causa in Italia oltre tremila morti premature ogni anno. In Lombardia i sensori sviluppati dal progetto sono stati affidati direttamente a cittadini volontari, in aree periurbane della provincia di Bergamo. I sensori hanno registrato le concentrazioni di questo inquinante nell’area in cui vivono trasmettendo dati in tempo reale su una piattaforma appositamente dedicata (https://captorair.org/map/). “Lo smog fotochimico accomuna i Paesi europei meridionali – spiega Damiano Di Simine, responsabile scientifico di LegambienteLombardia -. Purtroppo però nella Pianura Padana, a causa di correnti da sud e scarsa ventosità, gli inquinanti tendono a ristagnare, e con essi anche l’ozono che è il risultato delle reazioni innescate dalla luce. Per questo la Pianura Padana, oltre ad essere l’area europea più inquinata d’inverno, lo è anche d’estate, anche se a causa di fenomeni completamente diversi. Il problema è che gli inquinanti cambiano, ma i polmoni che li respirano sono sempre gli stessi!”. Il dossier ha provato a calcolare quanti siano i giorni complessivi in cui, per una causa o per l’altra, l’aria risultata insalubre, e lo ha fatto a partire dai dati delle centraline ARPA nei capoluoghi di provincia. Anche per l’ozono, come per le polveri, esiste infatti un valore di media mobile diurna che non deve essere superato, e una tolleranza massima, e tassativa, di 25 giorni di superamento. Nell’estate 2018 questo limite è stato superato in tutti i capoluoghi lombardi, con valori molto alti nelle città pedemontane, da Varese a Brescia passando per Lecco, Monza e Bergamo. A Brescia, addirittura, i giorni di superamento della soglia di 120 microgrammi di ozono / mc sono stati ben 101 nell’arco del semestre estivo 2018. Se si valutano insieme i dati di superamenti dell’ozono con quelli di superamento per le polveri sottili (la stima è stata fatta con i dati del 2017), il risultato è sconcertante: nell’arco dell’intero anno, i lombardi respirano aria insalubre e fuorilegge 1 giorno su 2! Un dato che non ha eguali nel resto d’Europa. “Di fronte a questi dati – conclude Barbara Meggetto – è chiaro che per la Lombardia, e in generale le regioni del bacino padano, le misure di limitazione delle emissioni inquinanti, a partire da quelle dovute ai diesel, devono diventare una assoluta priorità, e non più per i soli mesi invernali“.

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Alla Triennale la VI edizione del Premio Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana

Milano è diventata una città splendida, capace di rinnovarsi e di restare costantemente al centro dell’attenzione mondiale anche grazie ai giovani architetti e ai designer che l’hanno resa bellissima. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, intervenendo presso la Triennale alla VI edizione del ‘Premio Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana’. “Sono reduce da due giorni trascorsi a Mosca per l’inaugurazione del Salone del Mobile – ha aggiunto –  e mi sono sentito orgoglioso di essere italiano e lombardo anche perché il nostro stile è davvero unico e riceve apprezzamenti ovunque. È un vero e proprio modo di essere che intendiamo sostenere sempre di più, in particolare quando si tratta di valorizzare giovani progettisti dotati di così tanto talento. Nonostante i tanti fatti di cronaca che leggiamo quotidianamente, il ‘bello’ è ancora apprezzato in tutto il mondo. È anche per questi motivi – ha concluso Fontana – che partecipo a questo premio con grandissimo piacere“. La premiazione si è svolta questa mattina alla presenza di Federica Galloni, direttore generale Arte Architettura contemporanee e Periferie urbane del ministero per i Beni e le Attività Culturali, Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano, e Carla De Albertis, presidente del Comitato Premio Claudio De Albertis. Presieduta da Stefano Boeri, la giuria ha assegnato la Medaglia d’Oro all’Architettura a Feld72 per il progetto Kindergarten Niederolang, Olang, Bolzano, 2016. I premi ‘Medaglia d’Oro alla Carriera’ sono stati assegnati a Umberto Riva, Paola Viganò, Guido Canali, Valeriano Pastor. Il ‘Premio Speciale all’Opera Prima’ è stato consegnato a Mirko Franzoso per la Casa sociale Caltron, Cles, Trento, 2015. Il ‘Premio Speciale alla Committenza’ è stato conferito alla Soprintendenza Archeologica della Puglia e Segreteria Regionale MIBAC per la realizzazione del progetto di Edoardo Tresoldi ‘Dove l’arte ricostruisce il tempo’, Manfredonia, Foggia, 2016. Sono state inoltre assegnate sei ‘Menzioni d’onore’. Il premio ‘T Young Claudio De Albertis’, novita’ di questa edizione con l’obiettivo di ricordare l’attenzione e l’impegno di Claudio De Albertis attraverso un segnale concreto di supporto alle giovani eccellenze italiane, è stato assegnato a Simone Gobbo grazie al progetto ‘Bivacco F.lli Fanton’ Marmarole, Belluno, 2015 – in costruzione. Al giovane architetto bellunese è stato consegnato anche un assegno di 30.000 euro che potrà essere utilizzato per formazione o progetti. I progetti dei vincitori di premi e menzioni e i progetti del vincitore e dei finalisti del ‘Premio T Young Claudio De Albertis saranno esposti in Triennale da domani fino all’11 novembre.

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