Nome dell'autore: Osservatore Meneghino

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Qadro Vehicles dona due Qooder alla Polizia di Stato

La società Qadro Vehicles ha regalato al gruppo sportivo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato due Qooder, il primo e unico veicolo al mondo con 4 ruote basculanti che unisce il meglio del mondo delle auto con quello delle motociclette. La cerimonia ufficiale di consegna dei veicoli si è svolta ieri a Milano presso il Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia, sede del gruppo motociclisti delle Fiamme Oro. “È con vero piacere che riceviamo un significativo sostegno al gruppo sportivo Fiamme Oro settore motociclismo, che da anni è impegnato nelle competizioni agonistiche e che vanta numerosi primati. I nostri piloti durante la corrente stagione agonistica – ha spiegato il direttore dell’autocentro della polizia di Stato di Milano Massimo Bentivegna – hanno raggiunto traguardi esaltanti: Kiara Fontanesi si è aggiudicata il titolo di Campionessa del Mondo classe WMX per la sesta volta, Matteo Grattarola ha anch’egli conquistato il titolo mondiale trial TR2 ed altri piloti si sono classificati in ottime posizioni”.

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Sicurezza: Sala chiede aiuto a Salvini, reazioni e commenti

Come era prevedibile, la richiesta d’aiuto in tema di sicurezza, rivolta dal Sindaco Sala al Ministro Salvini, ha causato molte e contrastanti reazioni. “E’ milanese e conosce la città, quindi conto su un aiuto” sono state le parolepronunciate ieri mattina il primo cittadino, riferendosi all’esponente leghista e prima di sera in molti hanno espresso loro opinone su questa affermazione. Riccardo De Corato, Assessore a Sicurezza di Regione Lombardia, esordisce con ironia “Ogni tanto Sala pensa di essere ancora direttore generale del centro destra” probabilmente perché la stessa “allucinazione che ha colpito Marcora ha colpito anche lui”.  Per l’ex vicesindaco è assurdo che Sala chieda aiuto al ministro degli Interni, quando lui è “il diretto responsabile della Polizia Locale, che in prima persona ne nomina il Comandante”, un atteggiamento che “sancisce il deprofundis sulla sicurezza“. L’esponente di fratelli d’Italia conclude sostenendo che oggi secondo il Sindaco la sicurezza si affronta “con 4 concerti qualche dibattito e una salamella. Probabilmente per evitare di inimicarsi sindacati amici si preferisce ignorare i propri poteri e le proprie prerogative, alzando bandiera bianca e chiedendo aiuto a Roma”. Secondo Silvia Sardone, Consigliere Regionale e Comunale del Gruppo Misto, Sala “ammette candidamente il suo fallimento sulla questione“. L’ex forzista continua spiegando che per constatarlo “basta farsi un giro nelle periferie della città che sono allo sbando per toccare con mano i problemi della gente“, per poi chiedersi come mai in passato Sala non abbia rivolto lo stesso appello a Minniti e sottolineare “in Consiglio comunale il tema sicurezza non è praticamente mai stato affrontato“. La consigliera conclude quindi dicendo: “Mi fa piacere che si svegli ora e dica apertamente di aver trascurato la sicurezza di Milano nonostante le mille promesse e i mille annunci, ossessioni per le periferie incluse“. Meno severo invece il vicecapogruppo Forza Italia a Palazzo Marino, Alessandro De Chirico, secondo cui “È apprezzabile che finalmente il sindaco di tutti i milanesi chieda un aiuto in fatto di sicurezza” riconoscendo al sindaco di mettere “in luce una questione politica che il centrodestra ripete da anni: il problema della sicurezza“. L’azzuro è invece meno generoso con gli rappresentanti della sinistra a palazzo marino, cui si rivolge domandando: “chiederanno anche al sindaco di spostarsi nei banchi dell’opposizione?” per poi concludere “Noi invitiamo il sindaco ad andare avanti, certi che Salvini recepirà la richiesta di aiuto“. Il Consigliere Comunale e Regionale del Carroccio Massimiliano Bastoni, non offre invece nessun alibi: “La sinistra milanese è in cortocircuito, prima fa danni poi chiede aiuto a Salvini“. Il leghista quindi riassume, “Prima Marcora che si appella al ministro degli Interni per sgomberare il centro sociale Leoncavallo, poi Mirabelli che chiede aiuto a Salvini per il boschetto della droga, feudo di bande di spacciatori marocchini e infine lo stesso sindaco Sala che chiede al ministro di avere più vigili per strada” concludendo con il dire che la sinistra “si è finalmente resa conto che i suoi rappresentanti hanno miseramente fallito. Meglio tardi che mai. Peccato che a farne le spese, in tutti questi anni, siano stati in cittadini”. Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale dichiara invece:  “Ammettere i propri limiti è certamente un gesto che denota maturità, tuttavia crediamo che il problema stia nell’approccio ideologico e partigiano che questa maggioranza ha sempre adottato”. Per Comazzi “se si chiude un occhio di fronte alle occupazioni abusive dei centri sociali, se si lasciano interi quartieri in balia di bivacchi e degrado e non si dà mandato alle forze dell’ordine di intervenire in maniera decisa per paura che l’ala sinistra possa storcere il nas fare appello al buon cuore del ministro dell’Interno lascia il tempo che trova” concludendo  “E’ l’approccio che deve cambiare radicalmente, se si tiene alla sicurezza e al benessere dei milanesi”. A chiudere la carrellata, l’unica esponente di sinistra che si è espressa in proposito, la Consigliera Regionale del Pd Carmela Rozza, secondo cui  “Il centrodestra è per la sicurezza solo a parole, perché gli atti concreti non si vedono”. L’esponente del PD ha quindi aggiunto  “Ci saremmo attesi che nel decreto Sicurezza ci fosse un potenziamento del piano di assunzioni per le forze dell’ordine. Di tutto questo non c’è traccia. Assistiamo però a continue promesse del Ministro Salvini di nuovo personale, una per ogni città in cui va” concludendo “nella prossima finanziaria ci attendiamo un piano che sia almeno dieci volte quello che ha approvato il Governo precedente. La sicurezza non si fa con le chiacchiere, ma con i fatti”.

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Riparare le caldaie a Milano costa di più

Milano è la città più cara per la manutenzione delle caldaie. Lo rivela un’indagine condotta da ProntoPro. Secondo il portale italiano dei servizi la spesa media nazionale per i lavori di manutenzione della caldaia è di 68 euro, mentre nel capoluogo lombardo si spendono in media 90 euro, 22 in più che nel resto dell’Italia. Al secondo posto della classifica si piazza Genova, dove il lavoro del manutentore costa al cliente 85 euro. Campobasso, Potenza e Catanzaro sono invece le più convenienti: qui mediamente gli abitanti spendono tra i 52 e i 55 euro. Occorre tuttavia distinguere la manutenzione della caldaia dal controllo dei fumi. Chi intende effettuare anche questa verifica – la cui periodicità è stabilita dal d.p.r. n.74 del 2013 – deve mettere a budget una cifra che si aggira sui 110 euro (media nazionale). Ma se quasi il 60% delle richieste pervenute su ProntoPro da inizio anno riguardano i lavori di manutenzione, il 41% ha scelto di sostituire la vecchia caldaia con una nuova. Approfittando degli Ecobonus validi fino al 31 dicembre, l’aliquota di detrazione per l’acquisto di una nuova caldaia varia dal 50% al 65%.

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Arrestato molestatore sessuale recidivo

La Polizia locale ha arrestato martedì mattina un cittadino italiano per aggressione sessuale ai danni di una giovane donna nell’area verde di piazza Napoli a Milano. Il molestatore, A. F. di 35 anni, lunedì poco prima delle 8 del mattino ha aggredito una ragazza che portava a spasso il cane, strattonandola e palpeggiandola. Dopo che la giovane è riuscita a divincolarsi e a fuggire chiedendo aiuto, l’uomo ha attaccato un’altra donna, dopo averle chiesto una sigaretta. Alcune signore che hanno assistito alla scena hanno avvertito una pattuglia della Polizia locale che si trovava nelle vicinanze. I ghisa sono intervenuti e hanno fermato l’uomo, visibilmente alterato, che nel frattempo si era seduto su una panchina a poche decine di metri di distanza. Con l’ausilio del personale del Nucleo tutela donne e minori della Polizia Locale, il 35enne, recidivo e già condannato per comportamenti persecutori, è stato portato al carcere di San Vittore dov’è in attesa di giudizio.

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Ricettatore arrestato nuovamente due ore dopo essere stato liberato

Un 18enne di origine algerina, già noto alle forze dell’ordine come ricettatore, aveva trascorso la notte di martedì in Questura perché trovato in possesso di alcuni cellulari rubati. Uscito alle 12 da via Fatebenefratelli, il giovane è stato fermato da due agenti per un controllo alla stazione Garibaldi alle 13.50 e nuovamente denunciato perché nelle tasche gli è stato trovato uno smartphone, il cui furto era stato denunciato appena venti minuti prima. Sull’episodio è intervenuta Silvia Sardone, Consigliere Regionale e Comunale del Gruppo Misto: “Siamo alla follia” ha commentato la Sardone, auspicando “Mi auguro che il ladro seriale venga espulso immediatamente, Milano non ha certamente bisogno di personaggi del genere“. L’ex azzurra ha quindi ringraziato e accusato “per colpa del lassismo della sinistra si conferma capitale dei reati in tutte le classifiche. La depenalizzazione di alcuni reati voluta dalla sinistra purtroppo favorisce situazioni grottesche come questa“. Dello stesso tenore il commento di Riccardo De Corato, Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia che, dopo avere a sua volta ringraziato le Forze dell’Ordine, ha dichiarato “la certezza della pena, che in Italia è ormai una chimera  i delinquenti vengono rilasciati nel giro di poche ore. Un’enorme farsa che vede ogni giorno da una parte gli agenti scendere in campo e lavorare duramente per fermare i criminali, dall’altra questi ultimi che nel giro di breve tempo sono di nuovo liberi di continuare a delinquere“. Concludendo “positivo che si stia pensando all’espulsione di questo individuo. Ritengo infatti che gli stranieri, spesso anche irregolari, con precedenti che vengono sorpresi nuovamente a delinquere e che qui finirebbero per fare qualche ora o, al massimo, qualche giorno di galera, debbano essere rimpatriati per scontare la pena nel loro Paese“.

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Istituto dei tumori, avviato il Programma SMILE

Una percentuale del 50% di riduzione della mortalità per tumore del polmone, un guadagno di dieci anni di vita in benessere. Sono gli obiettivi del Programma SMILE, lo studio che per la prima volta punta ad abbattere i valori della proteina c-reattiva (PCR), un importante marcatore dell’infiammazione cronica associata a un alto rischio di mortalità per il tumore al polmone, presentato questa mattina all’Istituto dei Tumori di Milano. “Abbiamo appena pubblicato insieme all’Istituto Mario Negri di Milano uno studio che dimostra una riduzione del 50% dei livelli di PCR a distanza di otto anni dalla cessazione del fumo”, ha spiegato Ugo Pastorino, direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica dell’Istituto. “Sono ottimi risultati, ma a lungo termine. Per questo abbiamo deciso di ‘alzare l’asticella’ e mettere a punto una serie di interventi da adottare in contemporanea alla cessazione dal fumo, per ridurre il prima possibile i valori della PCR”, ha proseguito il direttore. Il programma SMILE prevede quattro gruppi, uno di controllo e tre attivi. Di questi, uno riceverà il ‘pacchetto’ completo che prevede la cessazione dal fumo con il supporto di una cura farmacologica a base di citisina, la somministrazione quotidiana di cardioaspirina, dieta e attività fisica. Un gruppo invece seguirà il percorso di smoking cessation con la prescrizione di citisina e il terzo, infine, riceverà il ‘pacchetto’ del programma SMILE che comprende cardioaspirina, dieta e attività fisica. Il gruppo di controllo riceverà comunque dei suggerimenti per un corretto stile di vita in base alle linee guida internazionali. “L’avvio del programma SMILE conferma, ancora una volta, l’impegno dell’Istituto per la ricerca d’avanguardia – ha sottolineato Enzo Lucchini, presidente dell’Istituto dei Tumori di Milano – e il perseguimento di obiettivi primari: la diagnosi precoce in caso di malattia e l’abbattimento dei fattori di rischio oncologico”. Il programma SMILE prevede una volta all’anno l’esecuzione della Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) spirale toracica a basse dosi di esposizione. “La decisione di inserire questo esame nel programma è coerente con i risultati degli ultimi studi, MILD condotto all’INT e NELSON sviluppato da ricercatori olandesi – ha sottolineato Giovanni Apolone, direttore scientifico INT -. Entrambi hanno dimostrato l’efficacia della TAC nella diagnosi precoce del carcinoma polmonare. Sono risultati importanti, a riprova del fatto che è tempo di avviare sul territorio nazionale programmi di screening rivolti ai forti fumatori over 50, la fascia più a rischio di carcinoma polmonare”. L’apparecchiatura TAC spirale toracica è di ultima generazione e l’INT è tra i primi a utilizzarla al mondo. “Questa nuova apparecchiatura si pone al vertice della tecnologia ora disponibile – ha chiarito Alfonso Vittorio Marchianò, direttore Dipartimento Diagnostica per Immagini e Radioterapia INT – Tra i vantaggi attesi, ci sono una straordinaria rapidità di esecuzione e, aspetto ancora più importante, l’esposizione, per la persona che si sottopone all’esame, a una dose minima di radiazioni, senza compromissione della qualità delle immagini”. Nel corso dello studio, viene inoltre eseguita periodicamente l’analisi per la valutazione dei valori della PCR nel sangue e, annualmente, il test miRNA: sono piccolissime molecole molto specifiche che vengono rilasciate dall’organo aggredito dalla malattia e dal sistema immunitario e che permettono una diagnosi estremamente precoce, come stanno dimostrando gli studi in corso all’INT.

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