Continuano le polemiche scaturite a partire da lunedì pomeriggio in seguito alle dichiarazioni del Consigliere Comunale della Lista Civica Beppe Sala Sindaco, Enrico Marcora. Il suo appello al Ministro degli Interni Salvini, perché si attivasse per fare quanto non riuscito al Comune, cioé sgomberare il Leoncavallo, è risultato indigesto a buona parte della maggioranza. Quasi immediatamente l’Assessore Pierfrancesco Majorino aveva tenuto a precisare a mezzo social: “l’uscita del consigliere Marcora sulla necessità di sgombero del Leoncavallo non ci sposta di un millimetro“. Stesso mezzo di comunicazione scelto dal Consigliere di Milano Progressista, Paolo Limonta che dalla sua bacheca facebook lo aveva invitato a “accomodarsi tra i banchi dell’opposizione di centrodestra“. Sempre sui social, anche Anita Pirovano, Consigliere di Milano Progressista, dopo avere ribadito la volontà di proseguire con il percorso di regolarizzazione, aveva concluso “direi che il Leoncavallo sta bene dove sta. Marcora, invece, mi pare un po’ a disagio nella coalizione“. Altri li hanno imitati nel condannare le parole di Marcora e oggi a metterci il carico ci hanno pensato Marco Fumagalli, Capogruppo Lista Civica Beppe Sala Sindaco Noi, Milano, e Sergio Meazzi, presidente Associazione Civica Noi Milano Metropolitana, prendono le distanze dall’intervento di Marcora: “Si è aperta una polemica legata alle dichiarazioni di Enrico Marcora esponente della Lista Noi Milano Beppe Sala Sindaco, dove evidenziava la necessità di sgomberare il Centro Sociale Leoncavallo – hanno dichiarato – La posizione del consigliere è frutto di una valutazione personale che rispettiamo, ma non rispecchia la posizione della Lista sulla questione. Non rileviamo la necessità di un intervento del Ministro Salvini in questa vicenda. Tutti ci auguriamo che la vicenda si possa concludere al più presto e che la stessa possa percorrere le vie sin qui utilizzate del dialogo“. Dall’altro lato dell’emiciclo dell’aula di Palazzo Marino i pareri sono invece tutti a favore di Marcora, anche se non sono stati in molti a esprimersi. Da Palazzo Lombardia, a fianco di Marcora si è immediatemnte schierato l’Assessore a Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo de Corato dichiarando: “Esprimo tutta la mia solidarietà a Marcora, politico di lungo corso, che evidentemente non ha capito con chi è stato eletto. Una richiesta legittima, quella di un intervento del ministro dell’Interno per sgomberare il centro sociale leoncavallo, che in qualsiasi altra amministrazione sarebbe risultata essere una richiesta normale, qui fa sì, addirittura, che Fumagalli e Meazzi ne prendano le distanze, quasi come riportare la legalità fosse una cosa di cui vergognarsi”. Spiegando: “Giungi del Pd festeggia suonando il bongo con alla voce Simone Zambelli, presidente del consiglio di Municipio 8, e alla batteria Fabio Galesi, presidente Municipio 8, all’interno delle torri di via Stephenson occupate abusivamente sempre dagli attivisti di Aldo dice 26×1. Tasca si vanta del suo passato da ex sessantottino e Limonta, consigliere della lista ‘Milano Progressista’, è uno dei capi storici dei centri sociali. Dove pensa di trovarsi Marcora facendo interventi legittimi e sensati? Si trova in mezzo a persone che si preoccupano di prendere le distanze con una velocità che, vista la celerità degli sgomberi, non pensavamo potessero avere”. Concludendo con il dire che: “tutti si ‘augurano la vicenda si possa concludere al più presto’, magari a tarallucci e vino, come loro solito“. Tagliente il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Alessandro de Chirico, che si chiede se c’è in vista una “purga stalinista per marcora?” proseguendo “il collega ha scatenato l’ira della sinistra estrema e di quella borghese che strizza l’occhio, da sempre, ai centri sociali” invitando a riflettere su quelli che “si stanno scagliando contro un esponente di maggioranza non più disponibile a chinare il capo“. L’azzurro sottolinea quindi “Il sindaco, la giunta e i gruppi consiliari di centrosinistra dovrebbero prendere le distanze da chi si muove nell’illegalità e non da chi non ci sta più” per poi concludere con il comunicare che ha “chiesto al collega Corrado di convocare urgentemente una o più commissioni ad hoc per affrontare il tema degli stabili occupati in tutta Milano, soprattutto di quelli di proprietà comunale“.