Nome dell'autore: Osservatore Meneghino

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Via Corelli, scontro fra Sala e l’opposizione

Ad accendere le polveri è stato lo stesso Sindaco Giuseppe Sala è intervenuto che, a margine della presentazione del programma della Triennale, ha espresso la sua opinione in merito alla situazione del Centro per i Rmpatri (CPR) di via Corelli: “Nell’incontro con Salvini avevo segnalato il problema generale sulla questione migrazioni a Milano. Se ci sono formule che tolgono un tetto a chi ce l’ha e li mettono per strada è peggio anche per la città. Lo chiedo anche ai miei concittadini: anche se il sistema attuale non è perfetto, queste persone devono dormire per strada o nei parchi? Ma non è peggio per tutti noi?”. Concludendo: “Se poi pensiamo che il Comune ci provvederà, mettendo mano alla situazione e investendo altre risorse per trovare questi spazi, siamo punto e da capo”. Immediata la replica di Silvia Sardone, Consigliere del Gruppo misto in Comune e Regione, “Sala si conferma contrario alla trasformazione di via Corelli in Centro per l’identificazione ed espulsione degli immigrati. Lo fa  con una banalissima motivazione: se togliamo un tetto, gli immigrati finiranno per strada. Evidentemente non si è reso conto che grazie alle sue politiche pro accoglienza la città si è già riempita di immigrati, spesso clandestini, che dormono per strada o nei parchi, bivaccano o occupano edifici abbandonati”. Concludendo con il dire che la trasformazione del centro di via Corelli “è una scelta giusta e necessaria per aumentare i rimpatri di chi non ha diritto di stare in Italia“. Sul tema, l’Assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato attacca direttamente il Sindaco Sala: “è evidente che, la sua cultura, è diventata una cultura che non prevede il rimpatrio di immigrati, ma solo ospitalità di questi a spese del contribuente italiano”. Poi spiega: “sei richieste su dieci presentate da migranti richiedenti asilo sono state respinte negli ultimi anni dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale” persone “rimaste libere di circolare illegalmente sul nostro territorio“. Secondo l’esponente di Fratellid’Italia vi è la necessità “di aprire il cpr con urgenza, entro fine anno”  senza che vi sia un aggravio di spese per la Pubblica Amministrazione, perché, conclude “essendo un cas, già pesa sulle tasche comunali, quindi, l’unica cosa che dovrebbe fare Sala, è quella di prendere queste persone e suddividerle nei vari centri di accoglienza comunali presenti nella città, dove posto ce n’è visto che gli sbarchi da un anno sono diminuiti!“.

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Astaldi, rischia il fallimento l’impresa di M4

Astaldi, il secondo costruttore italiano, impegnato fra le altre cose nella realizzazione della M4 a Milano, ha presentato al Tribunale di Roma, una domanda di concordato preventivo in continuità aziendale per fare fronte ai ritardi nella procedura di vendita del Terzo Ponte sul Bosforo, che ha causato una perdita del 30% sul valore dei titoli in borsa, con un conseguente aumento dell’indebitamento  a 1,89 miliardi di euro e declassamento del rating aziendale a “D” da parte di Standard & Poor’s. Una situazione al limite del default che in molti ha suscitato preoccupazioni per i possibili ritardi o blocchi che potrebbero derivarne nella realizzazione della quarta linea della metropolitana milanese. Sulla situazione di Astaldi è intervenuto il Sindaco Sala, annunciando di avere chiesto chiarimenti all’azienda: “Quel che abbiamo fatto sia noi sia il consorzio M4 è chiedere spiegazioni sulla situazione per avere la conferma che si vada avanti bene. Fino a oggi, soprattutto negli ultimi mesi, si è proceduto con speditezza e si è recuperato anche un po’ di tempo relativamente a problemi che si hanno sempre quando si scava”. Esprime preoccupazione   il vice capogruppo per Forza Italia a Palazzo Marino Alessandro De Chirico che si chiede “per un’opera che è già in ritardo di un anno, quali saranno gli ulteriori rallentamenti con cui verrà consegnata la nuova metropolitana?” concludendo “c’è un rischio sempre più fondato di paralisi dell’intera città a meno che il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, non paghi le fatture per cui Ansaldi vanta un credito nei confronti dello Stato“. M4 Spa, società Concessionaria per la progettazione, realizzazione e gestione della linea 4 della metropolitana milanese e socio al 9,6% della Concessionaria e al 32% del consorzio dei costruttori CMM4, nel tardo pomeriggio intervenuta sul tema per tranquillizzare i milanesi.  precisando che: “le attività dei cantieri per la realizzazione della M4 stanno proseguendo regolarmente“.  

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Polizia Penitenziaria, targa per Cucchi: proposta irricevibile

Secondo Angelo Urso, segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria, la proposta di dedicare una via o un monumento della città di Milano a Stefano Cucchi “è assolutamente inaccettabile e irricevibile” . “Tutti gli agenti di polizia penitenziaria coinvolti nella vicenda sono stati assolti con formula piena – spiega Urso commentando l’ordine del giorno presentato in consiglio comunale a Milano dal consigliere Alessandro Giungi del Partito Democratico e firmato anche da altri consigliere che siedono nell’aula di Palazzo Marino – mentre questa folle proposta sottende che Stefano Cucchi sia una vittima del carcere, cosa assolutamente falsa; ancora più grave, sarebbe collocare una targa nelle vicinanze del carcere di San Vittore”.  Concludendo: “Un’iniziativa simile produrrebbe poi un messaggio completamente distorto rispetto alla realtà dei fatti accertati”.

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Blitz delle Forze dell’Ordine nel campo rom di via Bonfadini

Il primo a darne notizia è stato il Presidente del Consiglio di Municipio 4, Oscar Strano, scrivendo sulla propria pagina Facebook “Blitz al campo rom in via Bonfadini, questa mattina. Elicotteri, mezzi pesanti e un dispiegamento massicci di forze dell’ordine. Che sia la volta buona!“. Oltre alle forze dell’ordine la presenza di numerosi mezzi per la movimentazione della terra fa presumere che il campo sarà smantellato. In seguito Strano, sempre tramite Facebook, ha anche diffuso la notizia: “Tra gli arrestati anche il padre del giovanissimo rapper 500Tony, quello che alle Iene richiamava il figlio quando diceva siamo un clan. Evidentemente, invece, un clan lo sono“. Secondo quanto riferito, i Carabinieri impegnati nell’azione hanno effettuato numerosi arresti dando esecuzione a sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone accusate di “associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione“. Mandati scaturiti da un’indagine che due anni fa avevano fatto finire in manette più di trenta persone dopo il sequestro in via Giacosa di una fonderia di gioielli clandestina. Un gruppo che faceva riferimento ad alcuni sinti di origine abbruzzese residenti nel campo che si occupavano di ripulire il bottino di furti in ville e appartamenti. Primo a commentare la notizia il vicecapogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Alessandro De Chirico, auspicando che “che sia finalmente scritta la parola fine a una storia che agli abitanti della zona ha creato tanti disagi e preoccupazioni” e ricordando che si tratta di “una situazione di cui fui uno dei primi ad occuparmi insieme ad amici e militanti forzisti del posto“. Secondo l’azzurro “se oggi ci sarà una svolta non sarà certo grazie alle politiche attendiste della sinistra milanese che da sempre favoriscono il radicarsi di queste situazioni di criminalità, ma grazie alla svolta imposta dal nuovo Ministro dell’Interno” auspicando infine che “il piccolo rapper “500Tony” sarebbe meglio fosse affidato ai servizi sociali, piuttosto che lasciato nelle mani di genitori che gli insegnano valori, che possono al massimo garantirgli una rosea carriera nella criminalità organizzata“. Il coordinatore di Forza Italia a Milano, Fabio Altitonante, ringrazia “le forze dell’Ordine per lo straordinario lavoro che stanno facendo“, accusando “da quando il Pd governa Milano i rom si sentono tutelati e la nostra città è in mano alla delinquenza“, osservando infine “È urgente  un intervento straordinario in tutti i campi nomadi: laddove si riscontrino problemi per la sicurezza e per la salute l’unica soluzione auspicabile è la chiusura immediata, con l’allontanamento dai nostri quartieri di chi non rispetta le regole“. Secondo la Consigliera Comunale e Regionale del Gruppo Misto, Silvia Sardone: “Bene lo sgombero ma ora si proceda ad abbattere le villette abusive del vicino campo irregolare di via Bonfadini 38 e a sgomberare i rom rumeni insediati in una baraccopoli appena all’esterno del Cat di via Sacile voluto da Majorino in una zona purtroppo già sensibilmente colpita dai rom”, inoltre, l’ex azzurra, ricorda “al Comune anche le carovane in via dei Pestagalli, via Varsavia, via Medici del Vascello: cosa si aspetta a sequestrare i mezzi dei rom?”. Riccardo De Corato, Assessore a Sicurezza di Regione Lombardia commenta: “La mancanza di controlli e il lassismo delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi due mandati hanno permesso il sorgere di ‘attività’ come questa e chissà negli altri campi, regolari e abusivi, che il Comune continua a tollerare, cosa succede” per poi chiammare in causa il Sindaco “della ‘tolleranza zero e degli sgomberi annunciati da Sala il 18 maggio scorso nemmeno l’ombra” auspicando infine che i “campi rom vengano smantellati anche nel caso di carovane di poche roulotte accampate illegalmente nelle vie di Milano per mesi“. Anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Gianluca Comazzi, ringrazia le Forze dell’Ordine e auspica che “la sinistra abbandoni il suo approccio buonista e si metta in testa che queste zone vanno presidiate e smantellate il prima possibile“.

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Ai morosi non interessa il piano di rientro del Comune

Solo 3.500 dei 19.000 morosi residenti nelle case popolari hanno manifestato interesse per il piano di rientro proposto dal Comune. Lo ha comunicato in commissione l’Assessore a Lavori Pubblici e Casa, Gabriele Rabaiotti. Il piano, che si riferiva alle morosità accumulate tra il 2003 e il 2016, era stato concordato dal Comune con i sindacati degli inquilini e salvaguarda le posizioni più fragili. Lo scorso maggio agli inquilini morosi era quindi stata recapitata una lettera, a cui dovevano rispondere, manifestando l’eventuale interesse ad aderire al piano, senza che ciò li impegnasse in seguito a farlo. L’obiettivo dell’Assessore era l’adesione di 5/6mila inquilini, ma per raggiungerlo ne mancano ancora più di 2.000. Un livello che se non fosse raggiunto, ammette lo stesso Rabaiotti sarebbe stata un’iniziativa costata “tanta fatica, con poco risultato“, ma in tal caso si accontenterebbe comunque di avere riaperto “un rapporto tra amministrazione e inquilini“. La commissione è stata anche l’occasione per fare il punto sugli inquilini decadenti, quelli cioè quelli che per vari motivi hanno perso il diritto alla casa, che ha oggi sono 2.345, pari cioè al 7,8% cento degli abitanti delle case popolari, mentre i morosi sono 1.086, pari al 4%. la cui loro morosità totale (dal 2003 al 2016) ammonta a 90 milioni di euro. Capitolo a parte quello immobili a uso commerciale o di valorizzazione sociale, su cui il Consigliere Gianluca Corrado (M5S) ha presentato due interrogazioni spiegando: “Il dato che ci preoccupava è che il 90 per cento di queste morosità riguardavano soggetti che formalmente o informalmente continuavano a utilizzare questi locali… arrecando un danno erariale e un danno alla libera concorrenza” concludendo “La nostra interrogazione era volta a capirequale fosse la situazione“. Domande cui Rabaiotti ha risposto: “Non abbiamo mai fatto segreto del fatto che esiste una morosità importante sulla parte commerciale“, ma questi non sono stati inclusi nel piano di rientro anche se da parte di questi derivano in totale oltre 20 milioni di morosità, perché su di essi si agirà in maniera differente.  Al termine della commissione Rabaiotti ha sottolineato “Il piano di rientro della morosità è diventato un obiettivo del mandato di mm“. parole confermate da Francesco Tarricone, direttore del settore Casa del Comune di Milano: “MM a gennaio ha creato una task force che si occupa solo di questo e come direzione abbiamo dato come missione di intervenire a ‘gamba tesa’ e con ‘tolleranza zero’“. Critica l’opposizione, soprattutto Forza Italia. Secondo Fabrizio de Pasquale capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale “La richiesta di conguaglio spedita agli inquilini Mm e stata un flop, anche se mascherata dalla rateizzazione“, Perché, spiega il forzista, nessuno “pagherebbe migliaia di euro per spese condominiali di 10 anni fa senza vedere uno straccio di giustificativo?” accusando “Il Comune dovrà farsi carico di almeno 30 milioni di euro fra morosità di utenze commerciali e conguagli rifiutati“. Il vicecapogruppo Alessandro De Chirico invece chiede che il Comune acceleri sulle decadenze. “Venti milioni di euro a cui aggiungere gli oltre 300 milioni di euro per gli alloggi ad uso abitativo. Una cifra enorme che, se e quando recuperata, permetterebbe all’Ente di fare investimenti sugli immobili di sua proprietà per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli stabili” precisa l’azzurro,  concludendo “È ora di dare un deciso giro di vite contro i furbetti” anche iniziando “controlli porta a porta contro la criminalità“.

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Giovedì in Duomo la festa dei “Ghisa”

I ‘ghisa” di Milano compiono 158 anni. Le celebrazioni per l’anniversario dalla fondazione della Polizia Locale si svolgeranno in Piazza del Duomo a partire dalle 10 di giovedì 4 ottobre alla presenza del comandante del corpo Marco Ciacci e di numerose autorità cittadine. “I ghisa milanesi – spiega il comandante Ciacci – sono da sempre al servizio dei cittadini, pronti ad intervenire in caso di necessità. Quest’anno abbiamo voluto che la festa del corpo della Polizia Locale fosse una festa anche per i milanesi, soprattutto per i più piccoli. Il comando apre le porte alle sue attività, per un giorno sarà possibile visitare anche il suo centro nevralgico, la centrale operativa che gestisce più di 800 richieste d’intervento al giorno”. Alle 11:30 sarà inaugurato il Ghisa Village, che rimarrà aperto per adulti e bambini dalle 9.30 alle 17.30 fino a sabato 6 ottobre.  Nella piazza dove ha sede il comando della Polizia Locale saranno allestiti stand che ospiteranno le auto storiche del Corpo e la  Ferrari 458 spider sequestrata alla criminalità organizzata e predisposta con i colori della Polizia Locale. Sarà allestito anche Ghisalandia: il circuito per i più piccoli con la segnaletica stradale per le esercitazioni in pista utilizzando biciclette messe a disposizione dai ghisa. Ci saranno anche i simulatori di guida per bici e moto a disposizione anche per i ragazzi più grandi. Nel pomeriggio di venerdì e sabato previste anche esercitazioni dei cinofili della Polizia Locale con i cani antidroga e nella giornata di sabato 6 ottobre, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17.30, sono previste delle visite guidate a gruppi alla centrale operativa del Comando di Piazza Beccaria, che gestisce l’attività di coordinamento di tutti gli interventi che coinvolgono i nove Comandi di zona, il Servizio Radiomobile e le diverse Unità Specialistiche. “Ogni giorno sono migliaia le attività in cui la polizia locale è chiamata a intervenire – aggiunge la vicesindaco Anna Scavuzzo – ma il suo impegno principale rimane la sicurezza stradale e su questo tema stiamo lavorando per migliorare sempre di più. Nei tre giorni in piazza Beccaria abbiamo voluto che i bambini potessero giocare e imparare: portiamo in piazza la proposta di educazione stradale che ogni anno viene proposta dagli agenti a centinaia di scolaresche, mentre per i più grandi vogliamo porre l’attenzione sulla guida sicura”.

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